NEL PIANO SUGLI SGOMBERI DEL QUIRINALE NON C’E’ CASAPOUND
PRIORITA’ A 25 EDIFICI, QUATTRO SGOMBERI L’ANNO, PER ALMENO SETTE ANNI NESSUNO BUSSERA’ ALLA PORTA DI CASAPOUND… 11.000 POVERACCI SARANNO IN COMPENSO CACCIATI SENZA AVERE UNA SOLUZIONE ABITATIVA ALTERNATIVA
Lo sgombero di via Cardinal Capranica a Primavalle a Roma è solo l’inizio.
Tanto che ora arriva il cronoprogramma degli sgomberi che verranno nella Capitale, diffuso da fonti del Viminale. E no, l’edificio di via Napoleone III — in pieno centro a Roma — occupato da CasaPound non è nella lista.
Si parte nella primavera del 2020, ma con un paio di anticipazioni nei prossimi mesi: i due sgomberi già in fase di predisposizione». Dopo Primavalle, quindi, potrebbe essere la volta dell’occupazione di via del Caravaggio 105 a Tor Marancia, a sud della Capitale nel quartiere Ardeatino e già al secondo posto nella lista del Viminale dopo l’ex scuola di Via Cardinal Capranica.
Due palazzine in cui vivono circa 400 persone — un quarto sono bambini — e per il cui mancato sgombero il Tribunale di Roma ha condannato due anni fa il Viminale a risarcire la proprietà , la Oriental Finance srl. «L’Amministrazione dell’Interno è stata condannata ad un cospicuo risarcimento del danno di circa 260mila euro al mese, con pignoramento dei fondi di 23 milioni di euro», dice il Viminale.
E poi un’occupazione per cui la prefetta di Roma, Gerarda Pantaleone, si è già insediata, dice il Viminale, «quale Commissario ad acta, a seguito di provvedimento del Giudice Amministrativo». Si tratterebbe di via Antonio Tempesta, a Tor Pignattara, sede della Asl.
E poi il resto, dice il Viminale, con «una media di quattro interventi l’anno», diluendo gli sgomberi «in un arco pluriennale» per tenere conto delle «capacità assistenziali dell’Ente locale».
Sono 23 gli immobili di Roma «arbitrariamente occupati, e sui quali gravano pronunce dell’Autorità Giudiziaria, contenuti nel Programma degli interventi di sgombero approvato dal Prefetto di Roma, ai sensi dell’ art. 31 ter del “Decreto Sicurezza”, e che vanno ad aggiungersi ai 2 immobili per i quali la Prefettura ha già in corso le attività propedeutiche allo sgombero», spiegano fonti del Viminale.
L’immobile occupato da CasaPound all’Esquilino — per cui la Corte dei Conti ha chiesto oltre 4 milioni di danni ai dirigenti di Demanio e Miur — non rientra nel piano: lo conferma l’ufficio stampa del Viminale.
In tutta la città , come confermato in questi giorni dalla stessa prefetta Pantaleone, gli immobili occupati sono 82, per un totale di almeno 11mila persone di tutte le nazionalità .
Parola d’ordine: «freno all’illegalità ». Come? «Dando esecuzione ai provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria e una risposta a chi rivendica il diritto di ritornare in possesso dei propri stabili», dice il ministero dell’Interno di Matteo Salvini.
A Roma, una città dove i segnali che vengono dal Viminale potrebbero significare grane per l’amministrazione di Virginia Raggi (che, nel caso degli sgomberi, si ritrova a gestire in prima linea l’accoglienza e le «soluzioni abitative»).
Perchè è facile cacciare 11.000 poveracci ma poi il Comune dove li trova 11.000 alloggi per dargli un’alternativa che non sia occupare altri stabili?
E’ il prezzo che si paga alla demagogia securitaria
(da agenzie)
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