NEL REFERENDUM IN MOLDAVIA SULL’INGRESSO NELL’UNIONE EUROPEA IL SÌ È PASSATO IN VANTAGGIO DI UN’INCOLLATURA, CON IL 50,03% CONTRO IL 49,97 DEI NO
SECONDO LA PRESIDENTE, L’EUROPEISTA MAIA SANDU, FINITA AL BALLOTTAGGIO CON IL SOCIALISTA STOIANOGOLO, C’È LA MANONA DI PUTIN: “È STATO UN ATTACCO SENZA PRECEDENTI ALLA LIBERTÀ E ALLA DEMOCRAZIA”
Con il 98,4% delle sezioni scrutinate alle elezioni presidenziali in Moldavia la presidente uscente di
centro-destra ed europeista Maia Sandu guida saldamente con il 41,97% ma sembra sfumare l’elezione al primo turno.
Se la dovrà vedere con ogni probabilità con Alexandr Stoianoglo, sostenuto dal partito socialista, tradizionalmente filo-russo, e distanziato al 26,31%. Lontani gli altri nove candidati, salvo per l’ex sindaco di Balti Renato Usatii al 13,74%, apertamente filo-russo. E’ quanto emerge dalla Commissione elettorale nazionale.
Il vantaggio di Sandu appare superiore a quello previsto nei sondaggi della vigilia. Nelle ultime ore con lo spoglio elettorale in Moldavia è passato in vantaggio il Sì nel referendum sul quesito per inserire l’obiettivo di aderire all’Ue nella costituzione, ma lo scarto è minimo. Sono state scrutinate 2.182 sezioni su 2.219 (oltre il 98%). Il Sì è al 50,03% (per 730.832 voti) mentre il No è al 49,97% (730.088 voti): si tratta di appena 744 voti di scarto. E’ quanto emerge dalla Commissione elettorale nazionale. Nelle liste elettorali di base figurano 2.714.239 elettori.
La presidente moldava pro-Ue Maia Sandu ha parlato di un “attacco senza precedenti alla libertà e alla democrazia del nostro Paese sia oggi che negli ultimi mesi”, aggiungendo che “gruppi criminali” hanno cercato di “indebolire un processo democratico”.
(da agenzie)
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