NELLA LEGGE DI BILANCIO IN ARRIVO UNA STANGATA DA 64 MILIARDI
COME SALVINI AVVIA L’ITALIA VERSO IL BARATRO
La situazione è disperata, ma non seria. Oggi è arrivata la lettera da Bruxelles sul debito italiano, entro venerdì la risposta del governo (già pronta e nelle attese della Ue insufficiente).
Mercoledì prossimo la Commissione pubblicherà le raccomandazioni. Tra l’avvio dell’iter della procedura d’infrazione e la sua entrata in vigore ci sono quasi due mesi di tempo disponibili per la trattativa.
E, segnala oggi Repubblica, la manovra 2020, attualmente valutata in 34 miliardi, con le uscite del Capitano salirebbe a 64 miliardi: tanto costerebbe aggiungere alle stime del governo, incrementate dalla correzione già chiesta da Bruxelles, le due misure monstre per tagliare le tasse: flat tax sulle famiglie e sulle imprese da 30 miliardi, come annunciato dallo stesso leader leghista.
Spiega Roberto Petrini che per il 2020 la Commissione già ci assegna un deficit-Pil pari al 3,5 per cento, ovvero circa 61 miliardi che il governo pensa di ridurre al 2,1 per cento con i 23 miliardi dell’aumento dell’Iva o con misure alternative_
Altre spese, come le cosiddette politiche invariate (missioni di pace e contratti pubblici) pari a 2,7 miliardi e 1,8 miliardi per investimenti verrebbero finanziate con 2 miliardi di spending review e 2,5 di maggior deficit: portando la manovra ai circa 25 miliardi di cui parla l’Ufficio parlamentare di Bilancio (23 di Iva più 2 di spending review).
Un quadro abbastanza realistico che non va manomesso perchè la Commissione non è soddisfatta di questo percorso e chiede almeno altri 9 miliardi.
Le condizioni le detta la regola che ci deve portare verso il pareggio di bilancio, il cosiddetto “obiettivo di medio termine”: così per la Ue si dovrà già fare una manovra di 34 miliardi contro i 25 proposti dal governo nel Def. Oltre – a questo punto – ai mirabolanti 30 miliardi aggiunti sul tavolo della trattativa da Salvini nel clima da euforia elettorale.
(da “NextQuotidiano”)
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