NELLE TENDOPOLI DEI TERREMOTATI CI SONO PURE I CLANDESTINI
MARONI LI CERCA IN MARE, MA DALLE BARACCOPOLI DI ROMA PARE CHE MOLTI SI SIANO TRASFERITI IN ABRUZZO, ATTRATTI DA VITTO, ALLOGGIO E VESTITI GRATIS… ….CONTINUANO LE SCOSSE, CRESCONO I FURTI E I LITIGI…PEGGIORA IL QUADRO SANITARIO, 50 MALATI IN ISOLAMENTO…NESSUNO VUOLE TORNARE A CASA
Dai reportages e dalle testimonianze che giungono dall’Abruzzo, emerge ogni giorno di più la constatazione che non è facile resistere accampati, tra problemi igienici e di promiscuità , afa e umidità , con temperature che salgono a 28 gradi di giorno per scendere a 4 gradi di notte, senza più privacy persino per una doccia, senza più spazi propri, oggetti cari e abitudini.
Se la fase dell’emergenza è stata gestita bene dalla Protezione civile, non si può negare che ora è il futuro che preoccupa.
I campi di accoglienza sono 170, composti da 5.543 tende, e ospitano 32.460 persone e la convivenza forzata diventa sempre più problematica.
Il più grande di tutti è quello di Piazza d’Armi, con ben 1.138 sfollati, di cui un 30% composto di immigrati.
Qua non mancano tensioni, anche perchè ci sarebbero diversi romeni e marocchini “infiltrati”, alcuni irregolari che si sarebbero trasferiti qua dalle baraccopoli della periferia romana, attratti dalla possibilità di avere vitto, alloggio e vestiti gratis.
Vi è stata una escalation di furti, atti di vandalismo e litigi.
In origine per avere il pass bastava dichiarare di aver perso i documenti sotto le macerie e anche ora basta scavalcare la rete e si può entrare indisturbati.
Il quadro sanitario non è poi dei migliori: dissenteria, pidocchi e sindromi respiratorie, causate dagli sbalzi di temperatura colpiscono soprattutto le persone anziane.
Domenica scorsa 50 malati sono stai messi in isolamento.
Passiamo alle case. Chi parla del 50% delle abitazioni agibili dimentica che la cifra non considera le numerose “zone rosse”, dove le verifiche neanche sono cominciate e dove l’agibilità risulterà inferiore al 10%.
La gente non rientra comunque nelle case “agibili” perchè la paura è ancora troppa, giustificata da sei mesi di sciame sismico: dal 14 dicembre 2008 al 12 maggio 2009 le scosse registrate sono state oltre 10.000, di cui oltre 1.000 superiori a 2,5 e quindi avvertite dalla popolazione.
Le famiglie tornate nei propri appartamenti si contano sulle dita di una mano. E se continua così il G8 si farà tra le scosse…
Qualche persona si è comprata a proprie spese alcune casette di legno a Pizzoli e ha evitato di aspettare.
L’inchiesta della Procura per ora ha determinato l’apertura di 200 fascicoli: si è fatto un elenco di 70 costruttori tutti abruzzesi che avrebbero qualche responsabilità , ma finora nessun indagato.
In ogni caso chi parla a sproposito di infiltrazioni mafiosi è sistemato: qua la camorra non c’è mai stata.
Come potrà la magistratura indagare non si sa: non ha sede, centinaia di avvocati non hanno più studio, 11.000 processi in appello andranno in prescrizione.
La gente attende di vedere mantenute le promesse del governo in tema di ricostruzione e di sistemazione a settembre in case di legno prefabbricate. Ne abbiamo già parlato.
Il Governo aveva promesso che a settembre tutti avrebbero avuto la casetta: in base a quanto ci risulta non sarà così. Se va bene la metà sarà pronta entro dicembre, con i problemi che ne deriveranno.
Quanto ai 150.000 euro di contributo alla ricostruzione, si continua a garantire che saranno in contanti. A noi risulta che 50.000 saranno in contanti, 50.000 in credito agevolato sulle tasse in 23 anni e 50.000 in mutuo a carico del terremotato.
Se non cambia qualcosa è così e sarà una gran brutta figura evitabile.
Come quella di dire che ci sono 8 miliardi pronti, quando invece ce n’è uno solo in effetti, il restante è spalmato in 20 anni tra tasse, lotterie e recupero virtuale di evasione fiscale.
Chi vivrà vedrà .
Il problema è che non tutti potranno vivere a sufficienza, cerchiamo di farli almeno vivere dignitosamente senza prenderli per i fondelli con le solite promesse.
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