MARONI FA IL DECRETO, NOI SOLLEVIAMO IL COPERCHIO
PERCHE’ NEL 2008 A FRONTE DI 6.000 ESPULSIONI, MARONI HA AUTORIZZATO 6.424 RIAMMISSIONI?… PERCHE’ A MILANO SONO STATI FIRMATI 3.332 DECRETI DI ESPULSIONE E A ROMA 6.216 E QUASI TUTTI SONO RIMASTI IN ITALIA?… PERCHE’ LO STATO NON HA I SOLDI PER IMBARCARLI SU UN AEREO E MANDARLI A CASA … E I 5.000 ARRESTATI PER NON AVER OTTEMPERATO ALL’ESPULSIONE NON POSSONO’ ESSERE GIUDICATI UNA SECONDA VOLTA E RESTANO LIBERI
Leggiamo nella cronaca milanese il caso di un marocchino di 32 anni, arrestato dalla polizia municipale con una sfilza di precedenti: violazione delle leggi sull’immigrazione, lesioni, ricettazione, oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale, falso, guida in stato di ebbrezza, spaccio.
Era stato fermato 17 volte e 17 volte rilasciato, nonostante l’ordine di espulsione.
Anche questa volta finirà come le precedenti e allora ci si deve interrogare sui motivi veri per cui si fa grancassa sul “decreto sicurezza” e si nasconde la verità scomoda della inefficienza delle leggi e dello Stato.
E di individuare le responsabilità , che si identificano proprio in coloro che più gridano ai quattro venti la necessità di una linea dura contro l’immigrazione irregolare e poi nei fatti la favoriscono.
E poichè preferiamo far parlare i dati e i fatti, ve ne sottoponiamo alcuni che fanno capire la gravità di certe reticenze.
Nel 2008 sono stati emessi nel nostro Paese circa 6.000 decreti di espulsione ( ovvero intimazione di lasciare entro 5 giorni il nostro Paese), ma si scopre una strana cosa: nello stesso periodo il Ministero degli Interni ha concesso 6.424 “riammissioni”, ovvero qualche centinaia di più delle espulsioni decretate.
Esaminiamo ora ciò che accade a Milano e Roma, dove maggiore è la concentrazione dell’immigrato dedito a delinquere.
A Milano nel 2007 sono stati emanati 3.088 decreti di espulsioni, ma solo 1 su 5 ( pari a 653 persone) si è imbarcato. Tutti gli altri sono rimasti in Italia.
Nel 2008 ne sono stati emanati altri 3.332, con una percentuale di reale allontanamento identico. Basti pensare che tra polizia e carabinieri, nella città meneghina, quest’anno, i fermati dalle forze dell’ordine per non aver ottemperato al decreto di espulsione sono quasi 4.000, parliamo quindi di clandestini che avrebbero dovuto rientrare nel loro Paese di origine e invece sono sempre a Milano. Per la cronaca sono invece 2.900 i denunciati in quanto privi di documenti.
Vediamo che accade a Roma.
Gli arrestati per non aver lasciato l’Italia sono stato 1.026 e siamo oltre i 5.000 solo nelle due grandi metropoli.
Spesso persone con precedenti penali nel nostro Paese che vengono “espulsi” come solo in Italia accade: invitandoli per cortesia ad andarsene da soli entro 5 giorni.
Certo ci sono vuoti legislativi gravi, i Centri sono insufficienti, i giudici tolleranti, ma in questo caso non c’entrano nulla.
Se invece che fare le veline televisive per gabbare gli italiani si volesse fare sul serio, basterebbe, contestualmente al decreto di espulsione, mettere il clandestino su un comodo aereo a spese dello Stato e rimandarlo al proprio Paese.
Spendiamo miliardi per regalare motovedette a Gheddafi, ma non abbiamo i soldi per pagare un biglietto aereo di sola andata a un clandestino espulso virtualmente.
Ovvero 5.000 clandestini dediti a delinquere in questo caso specifico ( per gli altri il discorso è diverso) continuano a circolare per le nostre strade perchè il Ministro degli Interni ama le motovedette che fanno audience, ma non i mezzi più sobri ma efficaci che consentirebbero le espulsioni reali .
Per questi i soldi per un viaggio aereo non ci sono, ma per costruire altri Cie che fanno scena sì.
Ma non finisce qua la farsa.
Se un clandestino con decreto di espulsione viene nuovamente fermato, viene arrestato e processato: solitamente la condanna è a meno di sei mesi.
Ritorna libero nuovamente: sapete che accade se viene arrestato ancora per non essere rientrato in patria?
Nulla, la legge dice che una persona non può essere giudicata una seconda volta per lo stesso reato. Come se avesse quindi ottenuto la cittadinanza italiana per meriti di “resistenza”.
Con una aggravante ridicola per lo schedato: l’impossibilità di potersi regolarizzare per i futuri 10 anni. Rimane in Italia sapendo che può solo delinquere per mangiare.
E mentre qualcuno santifica il decreto sicurezza, troppi italiani continuano a farsi prendere per il culo dai giustizialisti virtuali che queste cose le sanno e continuano a far finta di nulla.
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