NESSUN SALVACONDOTTO DA NAPOLITANO: PER SALVARE BERLUSCONI SERVIREBBERO I DUE TERZI DEI VOTI IN PARLAMENTO
I PUNTI CHIAVE: REATO DA ESCLUDERE E ANNI DI PENA
La domanda è inevitabile.
L’intervento suggerito da Napolitano favorisce o penalizza Berlusconi? Quesito non semplice. Una prima risposta può essere questa: nel testo di Napolitano il famoso “salvacondotto” chiesto dal Cavaliere non c’è, ma esso può materializzarsi in Parlamento, se a votarlo saranno i due terzi delle assemblee. Vediamo perchè.
Innanzitutto, cosa intende Berlusconi, per “salvacondotto”?
La vulgata berlusconiana è che dal Colle può partire un intervento che d’un colpo cancelli tutti i processi del Cavaliere.
Si può dire che Napolitano, sotto pressione da ormai due mesi da Berlusconi e dai berlusconiani per ottenere il “salvacondotto”, glielo ha concesso?
Assolutamente no. L’affermazione non ha fondamento. Napolitano, per l’indulto, parla di reati “odiosi” da escludere. E di certo frode fiscale, corruzione, prostituzione minorile lo sono. Napolitano, per l’amnistia, parla di reati «bagatellari » e che non abbiano «rilevante allarme sociale». Quelli citati prima hanno proprio queste caratteristiche
Si può dire, semplificando, che comunque Napolitano ha passato al Parlamento la palla del salvacondotto?
L’intento del presidente è nobile – ridare dignità ai detenuti e alle carceri – ma un dato è certo: se il Parlamento dovesse varare un’amnistia e un indulto particolarmente ampi in termini di tetto di pena ciò equivarrebbe a un salvacondotto per Berlusconi. Quindi, come è scappato a qualche parlamentare, con la palla del savalcondotto adesso deve giocare il Parlamento.
L’affaire Berlusconi morirà tra indulto e amnistia?
Non sarà facile che Pd e Pdl si mettano d’accordo sul tetto e sulla lista dei reati esclusi. Il Pdl vorrà un tetto “alto” per coprire anche i reati di Berlusconi e una lista di delitti in cui non siano escluse frode fiscale, corruzione, prostituzione minorile. Il Pd vorrà l’opposto, tetto basso e proprio quei reati esclusi. A quel punto il Pdl parlerà di norma contra personam (come già sta facendo…) e salterà tutto.
Amnistia e indulto richiedono i due terzi dei voti. È una maggioranza possibile?
Alla Camera servono 420 voti.
Potenziale schieramento: Pd (293), Pdl (96), Sel (37) o Sc (47). Al Senato ne servono 214. Quindi Pd (108), Pd (91), Sc (20) oppure Gal (10), o Sel (7), o le Autonomie (10).
Quindi Pd e Pdl devono mettersi d’accordo per forza altrimenti niente indulto o amnistia.
Perchè la Costituzione richiede i due terzi?
La regola fu introdotta nel ’92, sull’onda di Mani pulite e per il timore che i partiti potessero auto-aministiarsi con un voto a maggioranza semplice. Dice Napolitano che tra la gente è diffusa «l’ostilità agli atti di clemenza» . Un ampio voto in Parlamento serve a trasmettere l’idea che essa non è di una sola parte, ma di uno schieramento ampio e trasversale.
Berlusconi ha una sentenza passata in giudicato (4 anni per frode fiscale), il processo Ruby in procinto dell’appello (e una condanna a 7 anni per corruzione e prostituzione in primo grado), inchieste aperte a Napoli e Bari per corruzione. Potrà fruire ora e in futuro di un indulto e di un’amnistia?
Tutto dipende da cosa deciderà il Parlamento. Napolitano parla di un indulto «di sufficiente ampiezza» e di un’amnistia i cui confini devono essere scritti dalle Camere perchè non spetta a lui fissare «i limiti di pena massimi e le singole fattispecie escluse». Il punto è proprio qui. Sono ipotizzabili un indulto e un’amnistia per i reati di Berlusconi? Di certo l’indulto potrebbe togliergli degli anni di pena, proprio come ha fatto con Mediaset e la frode fiscale, ma il Pd – come già dicono i suoi parlamentari – non voterebbe mai un colpo di spugna.
Il Pdl può sostenere all’opposto che questi reati vanno inseriti?
Il Pd si sta già preparando a contestare il Pdl con la tesi che corruzione, concussione, prostituzione minorile, frode fiscale eventuale falsa testimonianza, non sono reati che producono il sovraffollamento carcerario, cioè il malanno che Napolitano vuole sanare. Anzi, per questi reati i detenuti sono pochissimi.
Ma fino a che tetto possono arrivare indulto e amnistia?
Tre anni per l’indulto sono scontati. L’amnistia è il vero problema. Tre anni sono accettabili, fuori misura 4, o 5 anni. Decisamente troppo per il Pd. Oltre 5 anni amnistia impensabile.
Come si calcola il tetto massimo possibile? Sulla pena effettiva decisa dai giudici o sul massimo della pena prevista dal codice penale?
Purtroppo per Berlusconi il calcolo è sul tetto massimo. Quindi i suoi reati – frode fiscale fino a 6 anni, corruzione per induzione fino a 8, prostituzione minorile fino a 12 – sono del tutto fuori “tetto” massimo. Un’amnistia così alta svuoterebbe del tutto le carceri.
La condanna per Mediaset è ormai definitiva, l’amnistia può cancellarla?
Ormai non più, proprio perchè il processo è chiuso.
E che succede dell’interdizione dai pubblici uffici?
L’interdizione è coperta dall’amnistia che cancella le pene accessorie. Ma vale sempre il tetto massimo del reato contestato.
Se l’amnistia arrivasse prima dell’interdizione definitiva avrebbe effetti?
Il Parlamento dovrebbe fare in tempo per gennaio 2014, quando la Cassazione dovrebbe chiudere il processo, e l’ipotesi non è realistica.
I recidivi — per esempio un Berlusconi condannato più volte — possono fruire delle misure di clemenza?
Tutto dipende da cosa decide il legislatore. Ma fino a oggi i recidivi sono stati esclusi dalle clemenze. Napolitano parla anche di effetti negativi della stretta sui recidivi, citando la legge che ne ha attenuato gli effetti. Ma, nel caso dell’ex premier, resta la pesantezza dei reati contestati.
Che succede con l’indulto del 2006 di cui ha fruito Berlusconi se interviene una nuova condanna?
Rivivrà la pena originaria, come la legge aveva stabilito.
Un nuovo indulto sarebbe cumulabile col vecchio?
Manconi (Pd), nella sua proposta di legge, lo esclude. Il cumulo sarebbe irrazionale e ingiusto
L’amnistia annullerebbe la decadenza?
Il Pdl solleverà di sicuro la questione. Sarà un’ulteriore ragione per chiedere un rinvio, ma la legge Severino, in quanto causa di non candidabilità per motivi di pubblica moralità , non dovrebbe essere cancellabile.
Liana Milella
(da “La Repubblica“)
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