NOME IN CODICE BREIVIK, SMANTELLATA ORGANIZZAZIONE NEO-NAZISTA DI VENTENNI DELLA MILANO BENE
SI ISPIRAVANO AI SUPREMATISTI: “PREPARAVANO IL PESTAGGIO DI UN NERO MUSULMANO”… I NAZICHIC ERANO PRONTI ALL’AZIONE, TANTO CI PENSERA’ PAPARINO A FORNIRLI DI BUONI AVVOCATI
Si erano già armati e stavano per colpire. Manganelli telescopici, una pistola finta che stavano modificando per sparare davvero.
Dalla fase teorica, i quattro ragazzi della ‘Milano bene’ che avevano costituito Avanguardia Rivoluzionaria – primo gruppo eversivo di impronta suprematista in Italia – erano pronti all’azione.
E avevano già individuato il primo obiettivo: musulmano, nero (“uno sporco negro”), militante di sinistra.
La fase preparatoria dell’agguato era terminata e per questo, a metà giugno, gli investigatori dell’antiterrorismo della Digos, guidati da Guido D’Onofrio e Carmine Mele, avevano dato un’accelerazione all’indagine, coordinata dal pm Enrico Pavone e dall’aggiunto Alberto Nobili.
Come nome di battaglia invece utilizzavano quello del terrorista norvegese Breivik. Dalle indagini è emerso che i quattro si ispiravano ai gruppi suprematisti americani perseguitando l’instaurazione di un nuovo ordine mondiale di matrice nazista e incitando alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e nazionali.
E ancora: i componenti dell’organizzazione come nomi di battaglia hanno scelto quelli di terroristi divenuti icone di riferimento della galassia neonazista come, ad esempio, quello di Anders Breivik, responsabile dell’eccidio di Utoya nel luglio 2011 in Norvegia.
In più di un’occasione il gruppo era passato anche all’azione: aveva pianificato azioni violente e programmato azioni intimidatorie per recuperare denaro. Aveva anche tentato di allargare il proprio raggio d’azione attraverso rapporti diretti con altre organizzazioni di estrema destra: stretto era il legame con il sodalizio elvetico “Junge Tat” che un indagato aveva visitato a maggio
Ora per i 4 cittadini italiani finiti tra gli indagati sono scattate le misure restrittive: obbligo di dimora aggiunto a quello di presentazione giornaliera presso un ufficio di polizia.
(da agenzie)
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