NOMINA DEI DIRETTORI DEI MUSEI, GLI STORICI DELL’ARTE CONTRO SANGIULIANO: “COMMISSIONE INADEGUATA”
DUE CONSULTE UNIVERSITARIE DENUNCIANO: SU CINQUE COMPONENTI DUE SONO FUNZIONARI DEL MINISTERO, UNO E’ AVVOCATO, UNA ECONOMISTA E SOLO UNO E’ STORICO DELL’ARTE
C’è maretta, anzi aria di tempesta, tra il mondo universitario e il governo. Due consulte universitarie scrivono un appello al ministro Gennaro Sangiuliano e al direttore generale Massimo Osanna per contestare la commissione che deciderà i futuri direttori dei musei. Gli accademici scelgono di rendere pubblico il loro sbalordimento alla lettura dei nomi che compongono la commissione incaricata di scegliere i direttori dei più importanti musei italiani, tra cui gli Uffizi, la Pinacoteca di Brera, la Galleria di arte moderna e contemporanea di Roma, il museo di Capodimonte.
Nelle prossime settimane potremo assistere a un significativo cambio di direzione – letteralmente – che interesserà alcuni dei musei più importanti in Italia: le Gallerie degli Uffizi, a Firenze, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, a Napoli, la Pinacoteca di Brera, a Milano, la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, sono alcune delle istituzioni interessate dal bando, pubblicato a giugno 2023, per il conferimento dell’incarico di direttore. I musei sono rispettivamente diretti da Eike Schmidt, Sylvain Bellenger, James Bradburne e Cristiana Collu, tutti arrivati a scadenza di mandato, non più rinnovabile.
I direttori attualmente in carica furono infatti nominati nel 2015, a seguito della Riforma voluta dall’allora Ministro della Cultura Dario Franceschini – che introdusse per la prima volta lo statuto di autonomia speciale per Musei e Parchi archeologici – e, in questi ultimi anni, hanno dettato la linea gestionale dei beni culturali nel nostro Paese.
Aperto anche il bando per livello dirigenziale non generale di Gallerie Estensi, Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, Galleria Nazionale dell’Umbria, Museo Nazionale d’Abruzzo. La scelta dei nuovi incarichi si rifletterà dunque su tutto il sistema museale pubblico, caratterizzandolo per i prossimi anni.
Ai fini dello svolgimento della selezione, è stata istituita un’apposita commissione di valutazione formata da cinque membri: Francesco Di Ciommo, in qualità di Presidente, Marina Brogi, Carmela Capaldi, Luigi La Rocca, Daniela Porro.
Ma la composizione non è piaciuta a tutti e così due Consulte universitarie, la CUNSTA – Consulta universitaria per la Storia dell’arte, e la SISCA – Società italiana di Storia della Critica d’arte, hanno fatto partire un appello diretto al Ministro Gennaro Sangiuliano e al Direttore Generale dei Musei, Massimo Osanna.
Il «Dato increscioso», come si legge nel documento, è il ruolo marginale dato alla storia dell’arte, in considerazione del fatto che, tra i membri della Commissione che dovrà proporre al Ministro del terne dei candidati alla direzione dei musei, figura un solo storico dell’arte, Daniela Porro, funzionaria Storica dell’Arte del Ministero, Soprintendente Speciale Archeologia e Belle Arti di Roma, già direttrice, fino ad ottobre 2019, del Museo Nazionale Romano.
Tra le altre criticità evidenziate nell’appello delle Consulte, anche la debolezza del principio di terzietà: su cinque membri della Commissione, due sono dirigenti del Ministero, oltre a Porro, anche La Rocca, nominato nel luglio 2022 da Franceschini come Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio con funzioni di direzione della Soprintendenza Speciale per il Piano nazionale di ripresa e resilienza. I due funzionari «Non potranno ignorare le indicazioni del loro stesso ministero», si legge nella lettera.
Secondo gli estensori dell’appello, inoltre, sarebbero deboli, per il settore specifico dei beni culturali, i curricula degli altri membri, nello specifico quelli del presidente Francesco Di Ciommo, avvocato cassazionista, e di Marina Brogi, professoressa di economia e tecnica dei mercati finanziari presso la Sapienza Università di Roma. «Stando ai curricula di entrambi (pubblicati on line) non risultano pregresse esperienze nell’ambito dei beni culturali e della tutela del patrimonio».
(da agenzie)
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