“NON TI AFFITTO LA STANZA, PREFERIAMO GLI ITALIANI”: IL PROPRIETARIO RESPINGE LO STUDENTE ITALIANO DI ORIGINI IVORIANE DELL’UNIVERSITA’ DI PAVIA
IL GIOVANE STUDENTE DI BIOINGEGNERIA HA PUBBLICATO I MESSAGGI: “HO LA CITTADINANZA ITALIANA, INACCETTABILE ESSERE DISCRIMINATO PER IL COLORE DELLA PELLE”
“Ho imparato che ‘chi tace acconsente’, perciò rifiuto di essere complice di questa vergogna”: per questo Menin Hubert Don, 26enne studente di Bioingegneria all’Università di Pavia, italiano di origine ivoriane, ha deciso di rendere pubblico su Facebook il messaggio ricevuto dal proprietario di una casa a cui si era rivolto per affittare una camera proprio a Pavia, rispondendo a un annuncio apparso online.
“Ciao, la stanza è ancora disponibile. Ma ora che è l’inizio ci stiamo muovendo per trovare un ragazzo italiano – si è visto scrivere via Messenger – È la scelta preferita da tutti i membri della casa”. E subito dopo al danno si è aggiunta la beffa: “Ovviamente, se dopo un certo tempo non lo troviamo, vedremo per altre soluzioni e quindi ti scriverò”.
Lui sarebbe accettabile, insomma, come ultima spiaggia. Sono in quel caso gli altri “membri della casa” accetterebbero di prenderlo in considerazione.
Una situazione a cui il giovane, che è anche un atleta tesserato per la società locale Atletica 100 Torri, ha prontamente deciso di ribellarsi: “1) Sono italiano. 2) Sono uno studente. 3) Lavoro. 4) Che problemi avete? Cioè se sono straniero non ho il privilegio di convivere con voi? – è stata la sua secca replica – 5) Non scomodarti a scrivermi, non convivo con i razzisti. Buon proseguimento”.
Il 26enne ha scritto nel suo post di sfogo che “in altre situazioni sarei rimasto in silenzio”, ma stavolta ha deciso di rendere pubblico l’accaduto per dare il proprio contributo in modo che episodi di discriminazione del genere non si ripetano più: “Mi permetto di parlare a nome di tutti quelli che si trovano nella stessa situazione – ha scritto – Non preoccupatevi, non è colpa vostra, ma è colpa di uno Stato che si rifiuta di educare i propri figli, è colpa di uno Stato che non riconosce di avere un serio problema, è colpa dello stesso Stato che non accetta lo straniero, ma è pronto ad approfittare dello stesso”.
A guidarlo è soprattutto un pensiero: “Non posso sopportare che la generazione dopo la mia sia costretta ad accettare tutto ciò”. E conclude rivolgendosi direttamente a chi gli ha scritto quel messaggio così offensivo: “Vergognatevi”.
In un’intervista rilasciata a la Provincia Pavese, Menin Hubert Don, che è in Italia da 22 anni, ha sottolineato che “più che una questione di documenti, mi sono sentito discriminato per il colore della pelle”, ammettendo che “la cosa mi ha fatto male” e riportando anche l’ulteriore risposta ricevuta da chi aveva pubblicato l’annuncio. “Dal tuo nome non pensavo fossi italiano, mi sembra una cosa normale. Noi viviamo con uno straniero e stiamo benissimo, specie io che condivido il piano con lui – ha scritto, credendo forse così di respingere l’accusa di razzismo, ma riuscendo solo a peggiorare la situazione – Ma dato che sta imparando l’italiano, vorrebbe un coinquilino con cui dialogare ogni giorno”.
Numerose le manifestazioni di vicinanza e solidarietà già ricevute dallo studente: “Mi vergogno di ciò che ti è capitato e che purtroppo accade quotidianamente in Italia – è il commento di un’utente su Facebook – Non siamo tutti razzisti comunque”.
E un’altra gli consiglia di pubblicare nome, cognome e foto profilo del suo interlocutore (che Menin Hubert Don ha invece oscurato prima di divulgare gli screenshot), perché così “chissà che poi il fardello di trovare un inquilino bianco e bello non si faccia più leggero. Tanta vicinanza e indignazione”. E c’è chi conclude senza mezze misure: “Che schifo, questa gente fa vergognare di essere umani”.
(da agenzie)
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