“NON VENERDI’ E FUORI ROMA, VENGA IN PARLAMENTO”: I DEPUTATI CINQUESTELLE PONGONO CONDIZIONI A GRILLO
IL CLIMA E’ CAMBIATO, LA MAGGIORANZA DEI PARLAMENTARI NON VUOLE RIPETERE LA GITA SOCIALE IN PULMANN CON DESTINAZIONE IGNOTA DI QUALCHE MESE FA
La partita sembrava chiusa.
Ieri sera il capogruppo Alessio Villarosa lo aveva comunicato a tutti i deputati: l’incontro con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio è fissato per venerdì, fuori Roma, in un luogo che comunicheremo solo al momento opportuno.
Qualche mese fa, la notizia della discesa dell’ex comico e del guru a Roma avrebbe suscitato un’ovazione. Ma il clima è cambiato.
Così ieri più d’uno si è lamentato: venerdì ci sono impegni con gli attivisti, molti fissati settimane fa, un preavviso di due giorni non è sufficiente.
Altri hanno fatto presente l’inopportunità di ripetere le scene di qualche mese fa, con i parlamentari caricati su tre pullman e il codazzo di macchine dei giornalisti a inseguirli.
“Facciamolo alla Camera, i commessi tengono lontani i giornalisti e non siamo costretti a spostarci”.
Una riflessione che ha portato oggi a lanciare un sondaggio interno.
Tre le domande: “L’incontro si deve tenere venerdì o in un’altra data da definire?”; “In Parlamento o in un luogo al di fuori?”; “Bisogna recarvisi con mezzi propri o con i pullman”.
Lo staff ieri sera non aveva dubbi: “Ci sposteremo tutti insieme venerdì in un luogo che vogliamo mantenere riservato. Forse dopo faremo una conferenza stampa”.
Ma i risultati emersi nella consultazione tra gli onorevoli rimettono in discussione una questione che in molti davano già per acquisita.
In 46 a mezzogiorno avevano votato per posticipare l’incontro con i due leader, contro i 44 che hanno continuato a insistere per venerdì.
Un testa a testa che fotografa bene l’insofferenza nei confronti dei modi e dei tempi stabiliti sull’asse Milano-Genova, già messi in discussione la settimana scorsa dopo il duro post contro i senatori che avevano proposto l’emendamento per la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina.
Qualcuno la butta sul ridere, e a un certo punto tra i votanti, in entrambi gli schieramenti, compaiono Pippo Civati e Daniela Santanchè.
Ma la materia del contendere è seria, e i voti in surplus scompaiono, non cambiando comunque le distanze tra i due schieramenti.
Sul luogo dell’incontro non c’è storia. In 55 hanno espresso preferenza per vedersi in Parlamento, solo 26 propendevano per replicare la scampagnata. E, anche qualora fosse prevalsa questa seconda ipotesi, niente autobus “da gita delle medie”.
Ben 50 deputati hanno optato per recarsi al luogo dell’eventuale appuntamento con mezzi propri, solo 26 hanno preferito l’opzione pullman.
Nel magma nel quale prendono corpo le decisioni del Movimento, è presto per dire quale potrebbe essere la soluzione definitiva.
Qualche senatore si è lamentato: “Alla Camera stanno votando, per noi chi decide?”. Domanda al momento senza risposta. Sempre che Grillo e Casaleggio non avochino a loro la decisione finale, continuando dritti per la strada che sembrava essere stata ormai definita.
In quel caso sono tanti a mettere le cose in chiaro sin da subito: “Il preavviso è poco. Terremo fede agli impegni già presi, poi qualcuno ci racconterà cosa hanno detto”.
(da “Huffingtonpost”)
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