ORA LITIGANO SU COLOMBAN VICESINDACO IMPOSTO DALLA CASALEGGIO, IL RITORNO DEGLI ZOMBI DI MAIO E DI BATTISTA
NESSUNO PARLA DEI CONTATTI DELLA RAGGI CON FRATELLI D’ITALIA PER UN APPOGGIO ESTERNO…. MA 5 FDI NON POTEVANO COMPENSARE I DIECI FEDELI ALLA LOMBARDI ED E’ SALTATO TUTTO (PER ORA)
Saltati metà Frongia (che resta assessore) e Romeo, ora scoppia un’altra lite: i consiglieri M5S
sono divisi sull’ipotesi di eleggere come vicesindaco l’assessore alle Partecipate, Massimo Colomban.
«Non è di Roma», dicono i critici.
Sul manager veneto chiamato dalla Casaleggio Associati potrebbe aprirsi un altro scontro intestino in un Campidoglio estenuato da inchieste, arresti e correnti.
La Raggi avrebbe voluto la promozione del giovane Andrea Mazzillo, assessore al Bilancio, i lombardiani hanno insistito sul presidente dell’Aula Giulio Cesare Marcello De Vito o il capogruppo Paolo Ferrara. E di fronte al nome imposto da Casaleggio e Grillo, i lombardiani hanno tentato di fare muro pretendendo l’estromissione completa di Frongia dalla giunta, ma la sindaca su questo non ha ceduto.
Ha fatto poi storcere il naso a molti il “lodo Raggi” per cui, anche se dovesse arrivare un avviso di garanzia alla sindaca, il nuovo codice etico M5S (deciso da chi?) non prevede l’obbligo di dimissioni.
Un tentativo maldestro di tutelarla, venendo meno a quella che è sempre stata l’impostazione del M5S in materia, segno che l’avviso di garanzia è dato per scontato.
Dopo due giorni di silenzio fa sorridere il ritorno in vita di Di Maio e Di Battista, entrambi pronti a dichiarare “l’avevamo detto alla Raggi che doveva allontanare Marra”.
Pensate che cuor di leone Di Maio oggi scrive “Marra se ne doveva andare e glielo dissi in faccia», tanto Marra dal carcere non può rispondergli a breve…
Mentre un Di Battista scosso, provato, quasi a disagio, posta un video su Facebook per sostenere la stessa tesi con tono dimesso.
Restano poi da assegnare i posti di assessore all’Ambiente (vedono Muraro), di capo di gabinetto (vedovo Romeo), di capo del Dipartimento Personale (vedovo Marra). di direttore generale di Ama, di dg di Atac.
Un risiko senza fine per una sindaca osservata speciale e che potrebbe finire nei guai giudiziari fino al collo.
Ma fa testo un retroscena di cui hanno solo marginalmente parlato alcuni giornali: Raggi prima di cedere aveva valutato la strada di mollare il M5S e restare sindaca sullo stile Pizzarotti.
Ma dei 29 consiglieri grillini, almeno 8-10 sono vicini alla Lombardo e non l’avrebbero seguita.
Da qui i contatti con Fratelli d’Italia che avrebbe potuto assicurare un appoggio esterno alla Raggi.
Operazione non andata in porto perchè i consiglieri della Meloni in Campidoglio sono solo 5 e non avrebbero potuto compensare i lombardiani.
In fondo sarebbe stato solo un ritorno alle origini per la Raggi e Marra: dal “raggio magico” di Virginia al “cerchio magico” dei Gabbiani di Rampelli.
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