ORFINI: “A DESTRA SOLO VECCHIE GLORIE INCAPACI, A SINISTRA SALOTTIERI MINORITARI”
“SALVINI, MELONI E SILVIO IL NUOVO? MA SE HANNO GOVERNATO PER 10 ANNI E LI HANNO CACCIATI PER INCAPACITA'”
“La nuova sinistra? Salottieri votati a essere minoritari”. “Berlusconi e Salvini? Vecchie glorie incapaci”. In un’intervista a La Stampa, il presidente del Pd Matteo Orfini dà giudizi impietosi sia a destra che a sinistra, dopo un weekend che ha visto prima la nascita ufficiale di Sinistra italiana, poi la rèunion della destra di Salvini e Berlusconi a Bologna:
“Oggi è un bel giorno per il Pd”, “il weekend ha dimostrato ancora una volta che c’è una sola forza politica che vuole risolvere i problemi degli italiani: noi. Intorno, c’è solo chi parla alla pancia del Paese con parole di rancore e rabbia: quella di Bologna m’è sembrata una rèunion di vecchie glorie che hanno già fallito la prova del governo […]. È complicato definire qualcosa di nuovo la Lega, o la Meloni che è stata ministro. È gente che ha già provato a governare ed è stata cacciata dagli italiani per manifesta incapacità “.
Per Orfini, Salvini e Berlusconi “sono due facce della stessa medaglia: una storia già nota che non ha più nulla da dare al Paese”.
Poi si passa a Sinistra italiana, definita da Orfini un circolo di “salottieri” destinati a “essere minoritari”.
“Alcuni dei fuoriusciti sono amici e quindi mi dispiace. Ma ritengo abbiano fatto un errore grave, è una scelta fuori dalla nostra e loro cultura politica. Dicono di ispirarsi a Berlinguer ma nella tradizione del Pci non c’è mai stata una vocazione al minoritarismo radicale nè alla divisione delle forze della sinistra. Sabato hanno speso più tempo a criticare il Pd della destra, una confusione culturale e politica dalla quale spero passano presto riprendersi”
Per Orfini, “sinistra italiana è l’ennesima riedizione della sinistra salottiera”, “se la patente di sinistra devono darla Settis, Zagrebelsky e Rodotà , i professionisti del ditino alzato, allora mi arrendo. Mi ricordo che quando la sinistra ha dato retta a quella visione, i ceti popolari si sono voltati dall’altra parte”.
Quanto alle critiche di chi paragona il Pd renziano a un “liberismo alla Happy Days”, il presidente del partito risponde: “A parte che non capisco il nesso tra Happy Days e il liberismo, ma Happy Days era allegro e divertente. Perchè la sinistra deve essere triste e cupa?”.
(da “Huffingtonpost”)
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