Destra di Popolo.net

CHE AVANSPETTACOLO: VANNACCI STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (ZAIA POTREBBE USCIRE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA

Settembre 12th, 2025 Riccardo Fucile

IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS ABBAGLIA QUALCHE FASCISTA DA BAGAGLINO CHE NON SA NEANCHE CHE IL COMANDANTE BORGHESE UNO COME VANNACCI LO AVREBBE SCHIFATO… VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO

Uno spettro si aggira minaccioso per l’Armata BrancaMeloni: Robertino Vannacci. L’ex comandante della Folgore, eletto a Bruxelles nel giugno di un anno fa con una valanga di preferenze (oltre 500 mila, il più votato in Italia dopo Giorgia Meloni), sta terremotando non solo la Lega ma sta preoccupando seriamente anche Fratelli d’Italia.
Il richiamo del Generalissimo alla Decima Mas e alla paccottiglia del ventennio (“Io fascista? Non mi offendo”) sta abbagliando sempre di più lo “zoccolo” della Fiamma, disingannato dai tre anni di potere meloniano in cui le radici post-missine sono state via via democristianamente “pettinate”, se non del tutto sotterrate.
Molti partiti di estrema destra, come Forza Nuova, avrebbero voluto candidare Vannacci dopo l’exploit saggistico del “Mondo al contrario”, nel tentativo di trasformare i suoi lettori in elettori. Alla fine se lo è accaparrato la Lega.
Chi ha capito subito che era un madornale errore prendere Vannacci sottogamba, liquidandolo come un’antica macchietta ricicciata da “Alto Gradimento” (il delirante “generale Damigiani” di Mario Marenco) è stato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, denunciando come “farneticazioni personali” le posizioni espresse nel libello.
Imposto come vice segretario da Salvini per salvare la sua leadership (privata del contributo di Vannacci, la Lega alle europee dell’anno scorso si sarebbe ridotta a un partitino del 5-6%), il progetto futuro che frulla nella mente del Generalissimo ha come traguardo le politiche del 2027, quando, facendo leva sul mezzo milione di voti intascati alle Europee, imporrà a Salvini i suoi uomini in tutte le circoscrizioni. Altrimenti, caro Matteo, scendo dal Carroccio, do vita al mio partito, e amici come prima.
Nell’attesa, forte dei suoi 150 circoli, si è portato avanti il lavoro dettando la lista dei suoi candidati alle prossime regionali
d’autunno, facendo incazzare i leghisti storici, a partire dal trio dei governatori, dalla Toscana al Veneto. Attilio Fontana non l’ha toccata piano, sbottando: “Col cazzo che vannaccizzano la Lega”.
Che “Il mondo al contrario” sia ormai una sorta di partito nel partito che non ha nulla a che fare con la Lega, l’ha capito anche Luca Zaia: “Non c’è nessun effetto Vannacci nel partito, se non fa il leghista vuol dire che non lo è”.
E ha aggiunto: “Esistono i valori di un partito nato più di trent’anni fa. Il generale non ha fatto la gavetta, come è toccato a tutti noi, a partire da Matteo Salvini. È doveroso che rispetti le regole e le liturgie del partito in cui è entrato”.
Al coro furibondo che si è levato da tutti gli esponenti leghisti, Vannacci ha replicato serafico, in modalità presa per il culo: “Io porto la mia esperienza, i miei ideali e cerco più adepti possibile…”, pavoneggiandosi con le 190 mila preferenze ottenute nel Nord-est alle Europee del 2022. Per chiudere come Trump: “Make the League great again!”.
Oltre al rischio che il partito fondato da Umberto Bossi diventi un utile taxi per la presa del potere del Generalissimo, si sta facendo strada tra molti discepoli di Alberto da Giussano l’idea di rispondere alla vannaccizzazione con un taglio netto e definitivo: uscire dalla Lega.
E’ vero che Luca Zaia nel corso del tempo non ha mai posseduto l’ardire di schierarsi con il nazional-populismo di Salvini, ma quando ha chiamato Attilio Fontana per congratularsi per la sua clamorosa uscita “Col cazzo che vannaccizzano la Lega”, ha trovato però il coraggio di annunciare: Se il partito va avanti così, io esco dalla Lega…
Il presidente uscente della Regione Veneto ha peraltro aggiunto che non ha nessunissima intenzione di fare un nuovo partito. Gli basta il caos in corso per le Regionali in Veneto, dove il candidato annunciato da Salvini è un suo fedelissimo, Alberto Stefani.
Da Roma, Meloni non poteva fare altro che piegare la cofana bionda masticando amaro il rospo salviniano: con le Marche in bilico per il candidato di Fratelli d’Italia, non era il caso di correre il rischio di perdere il Veneto.
A questo punto, con il leghista Stefani in campo, Zaia dovrà riporre nel cassetto la sua fatidica lista del 40% delle precedenti elezioni regionali e magari si vedrà piazzato capolista-calamita di voti nelle varie circoscrizioni.
Intanto, si è già aperto un altro fronte del duello tra Lega e Fratelli d’Italia: la presidenza del Pirellone…”In Lombardia si vota tra tre anni, mi sembra un po’ presto e frettoloso mettere le due cose sullo stesso tavolo”. Lo afferma il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo parlando delle prossime elezioni regionali e dell’ipotesi che Fdi possa chiedere la presidenza della Lombardia.
“Alle ultime regionali, sommando i voti della Lega a quelli della lista di Fontana, siamo andati molto vicini ai numeri di Fratelli d’Italia. Rispetto le legittime rivendicazioni degli alleati, ma anche noi abbiamo il diritto di rivendicare il fatto di voler proseguire con i nostri presidenti di Regione”.
Insomma, “noi vogliamo mantenere le Regioni che governiamo, anche senza il terzo mandato – conclude Romeo -. Devono restare alla Lega, poi eventuali compensazioni si possono trovare in altri contesti”.
(da Dagoreport)

argomento: Politica | Commenta »

ARROGANTE E SENZA SCRUPOLI: IL LATO OSCURO DI LARRY ELLISON, COFONDATORE DI ORACLE, DIVENTATO L’UOMO PIÙ RICCO DEL MONDO CON UN PATRIMONIO ARRIVATO A 393 MILIARDI DI DOLLARI IN MENO DI 24 ORE GRAZIE AL BUSINESS CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Settembre 11th, 2025 Riccardo Fucile

SOPRANNOMINATO IL “BAD BOY” DELLA SILICON VALLEY, L’81ENNE ELLISON HA COSTRUITO UN’IMMAGINE DA “PIRATA DEL TECH”: INVESTITORE SPREGIUDICATO, COLLEZIONISTA DI JET E YACHT, È UN AMICO FEDELE DI TRUMP, PER CUI ORGANIZZÒ UNA RACCOLTA FONDI GIÀ NEL 2020. E HA FINANZIATO ANCHE NETANYAHU

Elon Musk non è più l’uomo più ricco del mondo. In vetta alla classifica c’è ora Larry Ellison, 81 anni, cofondatore di Oracle, la cui fortuna è schizzata a 393 miliardi di dollari in meno di 24 ore.
Un incremento record di 101 miliardi, dovuto al rally delle azioni Oracle a Wall Street, balzate di oltre il 40% tra martedì e mercoledì grazie ai prodotti legati all’intelligenza artificiale.
Dopo la chiusura dei mercati, l’amministratore delegato Safra Catz ha annunciato la firma di quattro contratti multimiliardari in questo trimestre
Tra i più significativi, l’accordo di luglio per fornire a OpenAI – la società che ha creato ChatGPT – 4,5 gigawatt di elettricità per alimentare i suoi software di AI.
Soprannominato il «bad boy» della Silicon Valley, Ellison ha costruito un’immagine da pirata del tech: dropout universitario, collezionista di jet e yacht, investitore spregiudicato e amico di Steve Jobs e Donald Trump. Una figura divisiva, ma capace di intercettare ogni grande onda tecnologica degli ultimi quarant’anni e di trasformarla in miliardi.
Per anni i riflettori sono stati puntati su Elon Musk e Jeff Bezos.
Oggi però a prendersi la scena è Larry Ellison: l’81enne fondatore di Oracle che, grazie al boom dell’intelligenza artificiale, è salito in vetta alla classifica dei più ricchi e si è imposto come nuovo alleato chiave di Donald Trump.
Ellison, che possiede il 40% di Oracle e il 98% dell’isola hawaiana di Lanai, non è mai stato solo un imprenditore. Amico personale di Donald Trump, finanziatore di Benjamin Netanyahu, alleato di Sam Altman e Masayoshi Son nel maxi-progetto di data center “Stargate”, è diventato l’uomo su cui la Casa Bianca punta per assicurare agli Stati Uniti la supremazia tecnologica nell’era dell’Intelligenza artificiale.
Nata nel 1977 da un contratto con la Cia per costruire un database, Oracle ha vissuto una parabola unica. Per decenni identificata con i sistemi informativi aziendali, poi con il cloud, oggi è l’azienda che Wall Street scommette capace di diventare infrastruttura centrale dell’intelligenza artificiale.
Soltanto negli ultimi tre mesi il portafoglio di contratti è salito da 138 a 455 miliardi di dollari. Al cuore c’è l’accordo quinquennale da 300 miliardi con OpenAI, la società creatrice di ChatGPT, che ha scelto i data center Oracle quando Microsoft non riusciva a garantire capacità sufficiente. Ma i clienti includono anche Meta, Nvidia e la stessa xAI di Musk.
Il colpo da maestro resta però Stargate: un progetto da 500 miliardi di dollari in Texas, che vede Oracle insieme a SoftBank e OpenAI impegnata a costruire un’infrastruttura energetica e di calcolo mai tentata prima. Non a caso, il lancio ufficiale è avvenuto a Washington, con Trump sul palco
Già nel primo mandato presidenziale frequentava cene a Mar-a
Lago e incontri nello Studio Ovale. Trump lo ha elogiato pubblicamente come “un uomo straordinario e un imprenditore incredibile”.
Oggi quella vicinanza si traduce in dossier strategici: Oracle è la candidata privilegiata ad acquisire le attività americane di TikTok, che rischiano un bando se non si separeranno da ByteDance. Alla domanda se Musk potesse comprare TikTok, Trump ha risposto: “Mi piacerebbe che lo facesse Larry”.
Il cambio di equilibri è evidente: se Musk, logorato dalle polemiche politiche e dal calo di Tesla, si è allontanato dall’orbita trumpiana, Ellison ne ha preso il posto come alleato stabile e affidabile.
L’influenza di Ellison si estende anche ai media. Ha finanziato l’operazione da 8 miliardi con cui il figlio David ha creato Paramount Skydance, conglomerato che controlla CBS, MTV e Paramount Pictures. Un investimento che apre a nuove intersezioni tra business, cultura e politica in un’America polarizzata.
Sul fronte internazionale, Ellison ha coltivato un rapporto stretto con Benjamin Netanyahu e nel 2017 ha donato oltre 16 milioni di dollari alle Forze di difesa israeliane. Sul piano personale ha comprato nel 2012 il 98% dell’isola di Lanai, trasformata in un laboratorio di turismo esclusivo e di agricoltura idroponica.
Ellison ha quattro matrimoni alle spalle, una passione per gli yacht e gli aerei privati, e uno stile di vita che alimenta il mito del miliardario larger-than-life. Musk lo ha definito “la persona più intelligente che abbia mai incontrato”.
Eppure, paradossalmente, è proprio l’allievo a essere rimasto
indietro. Se Musk incarna la volatilità e l’esposizione politica, Ellison ha saputo costruire un equilibrio nuovo tra affari e potere. Nell’America di Trump, è lui l’oracolo a cui guardano politica e finanza
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

NETANYAHU NON È RIUSCITO A UCCIDERE KHALED MESHAL, L’ULTIMO DEI NUMERI UNO DI HAMAS, NON HA DECAPITATO L’ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA E NON HA PIÙ UN TAVOLO PER NEGOZIARE IL RITORNO DEGLI OSTAGGI PER I QUALI, COME HA PROFETIZZATO IL GOVERNO DEL QATAR, “NON C’È PIÙ SPERANZA”

Settembre 11th, 2025 Riccardo Fucile

PER IL FLOP, FINISCE SOTTO ACCUSA IL MOSSAD CHE AVEVA SEGNALATO LA PRESENZA DI MESHAL, MA IN UN’ALTRA STANZA – E IL PREMIER DEL QATAR AL THANI ORA RIVELA: “A GIUGNO, AVEVAMO INTERCETTATO I MISSILI IRANIANI. GLI ISRAELIANI SONO UN’ALTRA COSA, HANNO USATO MEZZI CHE I NOSTRI RADAR NON HANNO VISTO”

Non ha ucciso Khaled Meshal, l’ultimo dei numeri uno. Non ha decapitato Hamas, o quel che ne resta. Non ha più un tavolo per negoziare il ritorno degli ostaggi: «Per loro, ormai non c’è speranza», li seppellisce il governo del Qatar
Non ha più un amico nel Golfo, almeno all’apparenza: dagli
Emirati al re di Giordania, dai sauditi agli egiziani, tutti si stanno precipitando alla corte dell’emiro di Doha e concordano, sì, che «Netanyahu a questo punto va consegnato alla Corte penale internazionale».
Non è finita in gloria e a Tel Aviv, nei corridoi della Difesa, s’avverte il malumore: i generali dell’Israel Air Force avevano espresso qualche dubbio non tanto sull’opportunità, quanto sulla riuscita del blitz. Unica consolazione: «Siamo riusciti a incutere paura nei cuori dei leader politici di Hamas».
I cellulari dei terroristi colpiti suonano a vuoto, qualunque cosa significhi. Sei capi supremi sono stati comunque ammazzati, chiunque essi siano. E non si dimentichi che per ufficializzare la morte d’Ismail Haniyeh, ucciso nel luglio ’24 in Iran e sepolto poco lontano dal villino di Doha, gli israeliani impiegarono cinque mesi. Vai a sapere.
Il prezzo politico, per Netanyahu è un piccolo saldo. Pochissimi in Israele gli contestano d’essere un esportatore di guerra. Molti gli rinfacciano d’esportarla male. E non sono serviti granché i meticolosi preparativi che hanno preceduto l’operazione. L’Iaf l’aveva pianificata già dall’inizio dell’anno, spiegano i media israeliani, ma c’è stata un’accelerazione quando s’è capito che Hamas respingeva qualsiasi proposta d’accordo.
Anche la data non doveva essere il 9 settembre: Bibi aveva firmato l’ordine già un mese fa, optando poi per l’occupazione militare di Gaza City. Volano un po’ di stracci.
Qualche accusa al Mossad, che aveva segnalato la presenza di Meshal, sì, ma non ha capito che la riunione di Hamas si sarebbe tenuta in una stanza vicina: l’errore che avrebbe salvato il gran capo.
Qualche rimostranza arriva pure dai ministri che seguono il dossier degli ostaggi: per prudenza, Netanyahu li ha tagliati fuori dalla war room, ammettendo solo il responsabile della Difesa, Israel Katz, e l’incaricato speciale Ron Dermer.
La segretezza è stata mantenuta al livello più alto: a ogni partecipante, è stato imposto di firmare un impegno alla riservatezza anche per il dopo (troppe volte, i dettagli sono finiti sui giornali ed «è come se il cuoco raccontasse a tutti le sue ricette», esemplifica un ufficiale), tutti i ministri del gabinetto di sicurezza hanno saputo dell’attacco solo dai social.
Sono state usate anche armi nuovissime e top secret, rivela il premier qatarino Mohammed Al Thani. «A giugno, avevamo intercettato i missili iraniani». E ora? «Gli israeliani sono un’altra cosa — allarga le braccia —, hanno usato mezzi che i nostri radar non hanno visto».
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

“NETANYAHU SA CHE GLI STATI UNITI LO SOSTENGONO A PRESCINDERE”: JOSHUA LANDIS, CAPO DEL “CENTER FOR MIDDLE EAST STUDIES” DELL’UNIVERSITÀ DELL’OKLAHOMA, PARLA DEL RAPPORTO DI SUDDITANZA DI “THE DONALD” NEI CONFRONTI DI “BIBI”

Settembre 11th, 2025 Riccardo Fucile

“FINORA TRUMP NON HA MAI PRESO DAVVERO LE DISTANZE DALLE AZIONI ISRAELIANE E ANZI, OFFRE SOSTEGNO. SI È LASCIATO COINVOLGERE NEI BOMBARDAMENTI IN IRAN DI MAGGIO (ANDANDO CONTRO ALLA SUA BASE ELETTORALE)

«Israele non ha intenzione di fermare la guerra a Gaza: e l’attacco di Doha lo dimostra. Netanyahu intravede una vittoria politica che considera storica: ha la possibilità di impadronirsi della Striscia, impedire definitivamente la formazione di uno Stato palestinese, soddisfacendo pure la destra messianica che governa con lui con l’aspirazione di ridisegnare i confini biblici del “Grande Israele”.
Infatti, è sempre più il pilastro del suo governo, considerato alla stregua di un eroe nazionale». Joshua Landis è l’analista a capo del “Center for Middle East Studies” dell’Università dell’Oklahoma, fra i maggiori conoscitori americani di dinamiche mediorientali.
Siamo davanti a una nuova escalation?
«Un passo ulteriore rispetto a quanto già visto in Libano e Iran. Netanyahu sta estremizzando sempre più le sue politiche perché sa che gli Stati Uniti lo sostengono a prescindere. Infatti la vera vittima dell’attacco è la diplomazia: insieme a qualunque prospettiva di cessate il fuoco a Gaza, temporanea o meno. Il Qatar è stato finora il grande facilitatore del dialogo con Hamas.
Paese che ha sì, buoni rapporti con la galassia della Fratellanza musulmana, al punto da essere accusato da Israele di sostenere il terrorismo. Ma pure buon alleato degli americani con cui ha riallacciato i rapporti commerciali, tanto da regalare un aereo a Trump».
Il presidente Usa ha preso le distanze dall’attacco.
«Se avesse voluto fermarli lo avrebbe fatto. La realtà è che finora non ha mai preso davvero le distanze dalle azioni israeliane e anzi, gli offre sempre sostegno. Si è lasciato coinvolgere nei bombardamenti in Iran di maggio.
E sta facendo enorme pressioni sui giovani americani che protestano per Gaza e sulle università che glielo hanno permesso. Senza dimenticare che ha appena negato i visti ai dirigenti dell’Autorità Nazionale palestinese attesi all’assemblea generale dell’Onu».
Qual è il suo interesse?
«Pensa ai suoi affari e alla politica interna: i grandi donatori ebrei, compresi quelli che fino a poco tempo fa sostenevano i democratici, ora si avvicinano a lui spaventati dall’ondata di antisemitismo indubbiamente reale. Come la base evangelica, pure quella sostenitrice dell’idea di un ritorno ai confini del “Grande Israele” per via di una profezia. No, Doha non cambierà le sue politiche e d’altronde è già passato oltre, affermando: “Questo sfortunato incidente sarà un’opportunità per la Pace”».
Il Qatar ora dice che proseguirà l’attività diplomatica.
«Diciamo che se decidesse di sottrarsi, a pagare sarebbero solo i palestinesi. Ma c’è poco da illudersi. La condizione dei gazawi sta destando l’indignazione mondiale ma non l’azione dei governi.
Pagano sulla loro pelle la vigliaccheria — o meglio gli interessi — degli altri Paesi arabi e dell’Europa. Perché a questo punto solo l’impegno congiunto della comunità internazionale potrebbe mettere fine alla guerra. E quello non c’è».
Come finirà?
«Nella Striscia i palestinesi continueranno a morire, tanto più che non possono nemmeno fuggire, visto che per loro tutte le porte sono chiuse. Anche la liberazione degli ostaggi non è più una soluzione: Israele non si fermerà in nessun caso, è troppo vicina ai suoi obiettivi.
Non vuole nemmeno il cessate il fuoco, perché una pausa permetterebbe alla comunità internazionale di far piani di ricostruzione che renderebbero poi più difficile riprendere la guerra. Il paradosso è che per distruggere fino all’ultimo uomo di Hamas si rischia di creare una nuova generazione di terroristi.
Cui Israele si prepara crescendo una nuova generazione di militari. Una spirale senza fine».
(da La repubblica)

argomento: Politica | Commenta »

MSNBC LICENZIA ANALISTA POLITICO PERCHE’ HA DETTO LA VERITA’ SULL’ATTENTATO A CHARLIE KIRK

Settembre 11th, 2025 Riccardo Fucile

“UNA FIGURA DIVISIVA IMPEGNATO A DIFFONDERE ODIO”… “NON PUOI PENSARE DI PRONUNCIARE PAROLE TERRIBILI SENZA ASPETTARTI CHE SI VERIFICHINO AZIONI TERRIBILI”

La MsNbc ha licenziato il suo analista politico Matthew Dowd che aveva scatenato la rabbia della rete per i suoi commenti sulla uccisione dell’attivista conservatore Charlie Kirk.
A Dowd era stato chiesto di commentare “l’ambiente in cui può avvenire una sparatoria del genere” e lui aveva definito Kirk “una delle figure più divisive, in particolare tra i giovani, costantemente impegnato a diffondere discorsi d’odio”.L’analista aveva proseguito: “Pensieri carichi di odio portano a parole cariche di odio, che a loro volta portano ad azioni cariche di odio. Questo e’ l’ambiente in cui ci troviamo. Non puoi pronunciare parole terribili senza aspettarti che si verifichino azioni terribili”.
La MsNbc si e’ scusata per le parole di Dowd che avevano provocato indignazione sui social: la presidente della rete Rebecca Kutler ha definito “inaccettabili” i commenti dell’analista e chiesto scusa per le sue dichiarazioni.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

PER LA SERBIA DI VUCIC NOVAK DJOKOVIC E’ “PERSONA NON GRADITA”. E LUI SI TRASFERISCE IN GRECIA

Settembre 11th, 2025 Riccardo Fucile

IL CAMPIONE DI TENNIS SI ERA SCHIERATO CON IL MOVIMENTO CHE DA OLTRE OTTO MESI PROTESTA CONTRO LA CORRUZIONE E L’AUTORITARISMO DEL FILOPUTINIANO ALEKSANDAR VUCIC PARLANDO DI “GUERRA CIVILE” E “SITUAZIONE ORRIBILE”

Lo hanno chiamato traditore. Falso patriota. Per alcuni mediavicini al presidente Vucic è “persona non gradita”. E lui se ne va. Djokovic lascia la Serbia, si trasferisce ad Atene. Lo scontro con il Paese è al limite, non c’è tie-break.
Il campione si è schierato, ha parlato di “guerra civile”, di situazione inaccettabile, orribile”. A Vucic non ha fatto piacere che una voce così autorevole, durante tornei che hanno eco mediatica enorme, Wimbledon e Us Open, parli del Paese: «Sto con il popolo e con i giovani – aveva detto -provo simpatia e sostegno per chi protesta».
Un grande movimento da oltre otto mesi protesta contro la corruzione e l’autoritarismo di Aleksandar Vucic e dei suoi governi.
A migliaia hanno partecipato alle manifestazioni. Accusano il governo di incitamento alla violenza e lo definiscono illegittimo. Tutto nasce un anno fa dopo che il crollo della pensilina di una stazione ferroviaria di Novi Sad causò la morte di 15 persone, diventò un caso politico e scatenò le proteste nei confronti del governo accusato di irregolarità nella concessione degli appalti per la ristrutturazione della stazione.
Ad accendere lo scontro il trasferimento ad Atene dell’Atp 250 di Belgrado, torneo che si giocherà dal 2 all’8 novembre, nella settimana che precede le Atp Finals di Torino. Un torneo, dice l’Atp, «organizzato da un team esperto che ha già lavorato a nove precedenti tornei internazionali». Un team guidato da Djordje Djokovic, fratello di Nole.
Il tennista avrebbe già nuova casa a Glyfada, un esclusivo quartiere residenziale nel sud di Atene, e si è iscritto con i suoi figli, dagli 11 agli 8 anni, a una scuola privata dove ha seguito il suo nuovo corso. Djokovic ha avuto la possibilità di provare anche i campi del club molto vicino alla sua nuova abitazione, il Kavouri’s Club.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

PER I TRE GIUDICI DEL TRIBUNALE DEI MINISTRI, CHE HANNO SOLLECITATO AI PM DI ROMA L’INDAGINE A CARICO DI BARTOLOZZI, IL REATO CONTESTATO NON HA BISOGNO DEL VAGLIO DEL PARLAMENTO

Settembre 11th, 2025 Riccardo Fucile

LA DECISIONE È GIÀ PRESA: IL REATO NON C’ENTRA CON I MINISTRI

È stato il Tribunale dei ministri a sollecitare l’indagine a carico di Giusi Bartolozzi per le «false dichiarazioni» rese da testimone sul caso Almasri. Quando hanno trasmesso alla Procura di Roma la richiesta di autorizzazione a procedere contro i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi insieme al sottosegretario Alfredo Mantovano per l’invio alla Camera dei deputati, le tre giudici del collegio hanno emesso un provvedimento separato riguardante la capo di gabinetto del Guardasigilli, segnalando al procuratore Francesco Lo Voi la violazione dell’articolo 371 bis del codice
penale. Per il quale deve procedere la magistratura ordinaria.
Di qui l’iscrizione di Bartolozzi sul registro degli indagati, che essendo magistrata ha comportato il contestuale avviso al Consiglio superiore della magistratura, al procuratore generale della Cassazione e al ministro della Giustizia. Che è come dire alla stessa indagata, principale collaboratrice di Nordio.
Si è aperto così un fascicolo distinto e separato da quello approdato a Montecitorio, che non ha bisogno di alcun vaglio parlamentare.
Tuttavia, dal momento in cui s’è saputo della nuova indagine molti nella maggioranza di centrodestra hanno cominciato a dire (pure ieri nella Giunta per le autorizzazioni) che la capo di gabinetto dovrebbe essere chiamata a rispondere «in concorso» con il suo ministro; quindi accusata degli stessi reati (omissione d’atti d’ufficio, favoreggiamento e peculato).
Con l’effetto di estendere anche a lei lo «scudo» dell’autorizzazione a procedere (che sarà negata). Tesi rafforzata dall’opinione di qualche docente di Diritto.
Il problema è che questa ipotesi è stata già valutata e respinta dal giudice competente, cioè lo stesso Tribunale dei ministri, che ha ritenuto di non coinvolgere negli ipotetici reati i collaboratori dei membri del governo inquisiti.
Nell’interlocuzione che ha preceduto la decisione finale, il procuratore Lo Voi aveva evidenziato che sulla base degli elementi emersi durante l’indagine svolta dal collegio andava analizzata anche la posizione di Bartolozzi, che certamente ebbe un ruolo nella scelta del governo di non convalidare l’arresto del generale libico ricercato dalla Corte penale internazionale, di
farlo scarcerare e infine riportarlo in patria con un aereo dei servizi segreti.
Il Tribunale aveva già messo in risalto le dichiarazioni «inattendibili e anzi mendaci» della capo di gabinetto, e il procuratore aveva invitato le tre giudici a considerare se fossero un indizio dell’eventuale correità di Bartolozzi con il ministro oppure altro, che inevitabilmente si sarebbe tramutato nelle ipotetiche «false informazioni».
La maggioranza di centrodestra, avendo i numeri, può anche imporre alla Giunta di rimandare gli atti al Tribunale chiedendo l’integrazione di Bartolozzi e, in caso di prevedibile diniego (vista la valutazione già fatta e la determinazione già espressa), sollevare il conflitto tra poteri dello Stato davanti alla Corte costituzionale. Ma al momento l’unico effetto sarebbe quello di allungare i tempi del procedimento penale a carico dei ministri e dunque la sospensione di quello a carico della capo di gabinetto, come previsto dal codice.
Del resto, la collaboratrice di Nordio non è l’unico «tecnico» che ha partecipato alle riunioni con Palazzo Chigi contribuendo alle scelte che hanno portato alla liberazione di Almasri. C’erano, fra gli altri, il capo del servizio segreto esterno Giovanni Caravelli, il capo della polizia Vittorio Pisani, il direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza Vittorio Rizzi, tutti testimoni ascoltati dal Tribunale come Bartolozzi. E come Bartolozzi non considerati «complici» dei componenti del governo.
Anche le loro deposizioni sono state valutate dal collegio, a volte in maniera critica. Caravelli, ad esempio, avrebbe fornito una versione «poco verosimile», sostenendo di aver saputo che
Almasri era sotto indagine della Cpi solo dopo l’arresto; e le risposte di Rizzi sono state giudicate «laconiche» ed «evasive» quando gli è stato chiesto di precisare i termini delle discussioni, soprattutto per ciò che riguarda le posizioni espresse dal ministero della Giustizia, e quindi da Nordio e dalla sua capo di gabinetto.
In generale — hanno scritto le tre giudici — le deposizioni di chi ha partecipato alle riunioni «risultano in certa misura reticenti e contraddittorie», in particolare quando hanno cercato di sostenere che in quegli incontri riservati non erano state prese decisioni. Ma secondo il Tribunale «non possono dirsi senz’altro mendaci». A differenza di quelle di Bartolozzi, per le quali il giudizio è stato netto e chiaro. Al punto da imporre alla Procura di indagarla per «false dichiarazioni».
(da Corriere della Sera)

argomento: Politica | Commenta »

I SOVRANISTI LE TENTANO TUTTE PER SALVARE IL “SOLDATO BARTOLOZZI”: LA MAGGIORANZA SOLLEVA DAVANTI ALLA CONSULTA UN CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE PER L’INDAGINE SUL CAPO DI GABINETTO DI CARLO NORDIO, GIUSI BARTOLOZZI, ACCUSATA DI “FALSE AFFERMAZIONI” SUL CASO ALMASRI

Settembre 11th, 2025 Riccardo Fucile

UNA MOSSA PER ESTENDERE ALLA “ZARINA DI VIA ARENA” L’IMMUNITÀ PARLAMENTARE DI CUI GODONO GLI ALTRI TRE INDAGATI PER IL PASTICCIO SUL TORTURATORE LIBICO (NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO) E QUINDI EVITARE CHE VADA A PROCESSO

Nell’ultimo anno «si era rafforzata la relazione» dell’Italia con la milizia libica Rada del generale Osama Almasri, strategica per tenere sotto controllo l’immigrazione clandestina. Anche se Almasri era un personaggio orrendo, a cui la Corte penale internazionale, che aveva spiccato un mandato di cattura nei suoi riguardi, contestava «34 omicidi accertati e 22 violenze sessuali documentate».
Ecco, nelle 36 pagine della sua relazione introduttiva, alcuni dei nuovi particolari forniti ieri sul caso Almasri dal deputato Federico Gianassi (Pd), vicepresidente della giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera che dovrà pronunciarsi sulla richiesta del Tribunale dei ministri nei confronti del sottosegretario Alfredo Mantovano, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e di quello della Giustizia Carlo Nordio (archiviata invece la posizione di Giorgia Meloni).
Camera che ieri si è divisa, perché la maggioranza sembra intenzionata a mandare gli atti alla Consulta sulla posizione della capo di Gabinetto di Nordio Giusi Bartolozzi.
Gianassi ha dunque ricostruito i tre giorni caldissimi, dal 19 al 21 gennaio 2025, che videro l’arresto a Torino del generale libico e poi la repentina liberazione e il suo rimpatrio a Tripoli su un volo di Stato. Il governo, a leggere la relazione, era nelle mani dei libici: «Nell’arco dei tre giorni — scrive Gianassi — si tennero riunioni di emergenza sul caso a cui parteciparono vertici del governo, dei Servizi e delle forze di polizia per valutare le conseguenze dell’arresto, le possibili ritorsioni contro il governo italiano e la gestione della cooperazione con la Cpi».
Secondo l’istruttoria svolta dal Tribunale dei ministri, citata da Gianassi, «nel corso delle riunioni l’Aise (il servizio segreto italiano per l’estero, diretto da Giovanni Caravelli, ndr ) avrebbe sottolineato il rischio di tensioni a Tripoli che avrebbero potuto sfociare in azioni ostili».
Secondo Gianassi, dalla lettura dell’istruttoria, emerge chiarissima «la strategia condivisa dai membri del governo nelle riunioni del 19 e 20 gennaio sul mancato intervento del ministero della Giustizia». E proprio su questo punto, il caso ora si complica ulteriormente dopo che la Procura di Roma ha indagato anche la capo di Gabinetto di Nordio.
Per fare scudo intorno a lei (la maggioranza della Camera non darà mai l’autorizzazione a procedere) il centrodestra parrebbe orientato a sollevare un conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale.
I componenti della maggioranza della Giunta per le autorizzazioni, attraverso il capogruppo FdI, Dario Iaia, ieri hanno chiesto infatti di verificare la possibilità che anche nei confronti di Bartolozzi, come per Nordio, Piantedosi e Mantovano, possa arrivare la richiesta di autorizzazione alla Giunta come «imputata laica»: se il reato contestato fosse «in concorso» e non solo «connesso» con quelli relativi ai ministri, è la tesi, anche Bartolozzi potrebbe essere giudicata dal Tribunale dei ministri.
Ma il presidente della Giunta, Devis Dori (Avs) è stato
tranchant: «Un caso Bartolozzi al momento non c’è — ha detto — Se il reato per cui è indagata è esclusivamente il 371 bis c.p., le false informazioni ai pm, sarebbe autonomo rispetto a quelli che riguardano i ministri, quindi non sussisterebbe concorso».
(da Il Corriere della Sera)

argomento: Politica | Commenta »

TRUMP E PUTIN VOGLIONO LA STESSA COSA: LA DISTRUZIONE DELL’EUROPA. E INFATTI “THE DONALD” NON HA DATO IL VIA LIBERA AL COMUNICATO DEI PAESI DEL G7 CHE CONDANNA L’AGGRESSIONE DI MOSCA ALLA POLONIA

Settembre 11th, 2025 Riccardo Fucile

IL TYCOON METTE IN IMBARAZZO GIORGIA MELONI CON GLI ALTRI LEADER EUROPEI CHE CHIEDONO UN INTERVENTO DI WASHINGTON

Si parlano. Si messaggiano. Prima nel corso di colloqui bilaterali, poi attraverso una video call di massimo livello. Tocca soprattutto a Donald Tusk aggiornare gli altri leader europei, mostrando a tutti la gravità del momento.
Ci sono Giorgia Meloni, Keir Starmer, Emmanuel Macron, Olaf Scholz, Volodymyr Zelensky e il segretario generale della Nato Mark Rutte. I presenti promettono sforzi di difesa comune, perché è l’Europa ad essere minacciata e bisogna sostenere la causa di Kiev. Manca però un dettaglio: Donald Trump.
Quando in Europa sono già le 21 (le 15 negli Stati Uniti), la Casa Bianca non ha ancora inviato segnali chiari agli alleati, ad eccezione di uno: non è in agenda alcun tipo di reazione militare. E dunque, cosa fare e come replicare? È da sempre il grande
timore riportato in molti dei report riservati dei partner dell’alleanza atlantica e dei rispettivi servizi di intelligence, soprattutto negli ultimi mesi: se Putin sonda gli europei con una provocazione, la reazione della Nato sarà ferma, credibile, compatta? È impossibile che ciò avvenga, senza Washington realmente a bordo. E poi pesano i dettagli, che peggiorano l’umore degli europei presenti. Uno su tutti: a sera, fatica ad essere completato anche il comunicato di condanna del G7. La ragione? Manca il via libera dell’amministrazione statunitense.
I big continentali attendono per ore che il presidente Usa spinga almeno sull’acceleratore delle sanzioni. Che batta un colpo. Nella video call i leader concordano su un punto: «Bisogna verificare il grado reale di coinvolgimento di Trump». Si organizzano dunque per contattarlo, appena possibile, con telefonate individuali. Dovrebbe farlo anche la premier italiana, di certo lo faranno Macron e Starmer in queste ore. Forse si ritroveranno poi insieme in una chiamata aperta solo ai membri del G7.
Intendono pregarlo di muovere un passo: «Serve un segnale politico — è il messaggio che concordano di consegnare al presidente Usa — occorre una condanna netta». La prima idea è quella delle ultime settimane: sanzioni economiche più stringenti, colpi duri al sistema economico russo che solo Washington può assestare. Le lunghe ore di silenzio, però, alimentano sospetti. La speranza è che Trump si faccia sentire quando in Europa sarà notte.Almeno il muro delle condanne verbali europee, invece, regge. E dimostra che lo spettro russo è incombente. Parla Meloni, esprimendo «solidarietà piena» alla Polonia. Promette sostegno a Varsavia e Kiev, i due terreni su
cui si gioca la resistenza alla minaccia di Mosca. Nel comunicato esprime la vicinanza ai polacchi «per la grave e inaccettabile violazione dello spazio aereo e dell’Alleanza Atlantica». Ma non basta.
Unità, dunque. E però Roma, almeno sul piano delle dichiarazioni pubbliche, non riesce ad assicurare la compattezza della maggioranza di governo. È Matteo Salvini a rompere il fronte. Gli chiedono delle parole dell’eurodeputato Roberto Vannacci, che poche ore prima aveva giurato di preferire Putin a Zelensky.
(da La Repubblica)

argomento: Politica | Commenta »

« Previous Entries
Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.795)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (34.330)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Settembre 2025 (288)
    • Agosto 2025 (669)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (307)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Settembre 2025
    L M M G V S D
    1234567
    891011121314
    15161718192021
    22232425262728
    2930  
    « Ago    
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • ARMI, VIDEOGAME E IDEOLOGIA DI DESTRA: COSA SAPPIAMO SULL’UOMO CHE HA SPARATO A CHARLIE KIRK
    • I SOCIAL MEDIA STANNO DEVASTANDO L’AUTOSTIMA DEI RAGAZZINI: CIRCA L’80% DEGLI ADOLESCENTI SI VERGOGNA DEL PROPRIO CORPO E PROVA RABBIA PER COME E’ FATTO
    • LA RAI TROVA UNO STRAPUNTINO PERSINO PER I MELONIANI DI COMPLEMENTO: L’84ENNE LUCIANO VIOLANTE, MOLTO VICINO AL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO, HA DEBUTTATO, SU RAI2, NELLA TRASMISSIONE DI DIACO “BELLAMA’”: SARÀ LUI TUTTI I VENERDÌ A TENERE MEZZ’ORA DI LEZIONE DI EDUCAZIONE CIVICA
    • ALLARME ROSSO NELLA LEGA: IL CARROCCIO RISCHIA IL CROLLO DI CONSENSI ALLE REGIONALI: DEI 20 ELETTI INCASSATI ALLE ULTIME REGIONALI TRA MARCHE, CALABRIA E TOSCANA, OGGI POTREBBERO SALVARSENE 8, NEL MIGLIORE DEI CASI
    • “L’OMICIDIO DI CHARLIE KIRK? SIAMO GIÀ IN UNA SORTA DI GUERRA CIVILE FREDDA, UNA CORROSIONE DELLA FIDUCIA E DELL’EMPATIA”
    • L’UE SI FA IL SUO “SCUDO SPAZIALE” : “L’OCCHIO DI ODINO” È IL PIANO DELL’UNIONE EUROPEA PER PROTEGGERE I CIELI DALLA MINACCIA RUSSA DI MISSILI E DRONI
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA