PARITA’ DI GENERE, AUTOGOL LEGHISTA: “COLPA DELLE DONNE, PREFERISCONO STARE A CASA”
CAOS IN REGIONE LOMBARDIA DOPO UN’AFFERMAZIONE DEMENZIALE DEL CAPOGRUPPO, INSORGE ANCHE UNA COLLEGA DEL CARROCCIO: “TIRARE SU FIGLI NON E’ COME ALLEVARE CAPRE”… OTTIMO ASSIST AL M5S
Per la Lega in Lombardia, le donne preferiscono stare a casa a educare i figli che entrare nei consigli di amministrazione delle società della Regione.
“La disparità di genere nei cda non dipende dalla discriminazione, ma dal fatto che spesso gli uomini rispondono sì, mentre molte donne preferiscono restare a casa e occuparsi dei figli”.
E’ la curiosa tesi sostenuta dal capogruppo del Carroccio al Pirellone, Massimiliano Romeo, durante il dibattito nel Consiglio regionale lombardo sulla approvazione delle nuove norme che garantiranno la parità di genere per almeno un terzo dei rappresentanti nei cda della società regionali.
“Gli stipendi degli uomini – aggiunge il leghista rincarando la dose – sono più alti perchè fanno più straordinari, le donne invece preferiscono stare a casa con i figli. Per esempio mia moglie è una che preferisce stare a casa”.
Una posizione, quella di Romeo, che ha provocato la dure proteste e l’ironia dai banchi dell’opposizione di centrosonistra.
Ma anche malumori nello stesso gruppo della Lega.
Daniela Martinazzoli, che fa parte del gruppo del Carroccio al Pirellone, per esempio, ha criticato le parole di Romeo. “Tirare su figli non è come allevare caprette”, si è ribellata l’esponente del Carroccio, mentre il suo capogruppo proseguiva con l’intervento.
Proteste anche dai banchi dell’opposizione che hanno costretto il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo a sospendere la seduta per qualche minuto.
Mentre Romeo parlava dai banchi del Movimento Cinque stelle, la consigliera regionale grillina Silvana Carcano ha urlato: “Mentalità maschilista da medioevo”. Mentre l’Fdi Riccardo De Corato non ha trovato di meglio che dire: “Siamo l’unica forza politica che ha come leader una donna (come se la cosa c’entrasse qualcosa nello specifico).
La seduta è poi ripresa e il provvedimento e stato approvato, ma le polemiche non si sono placate. E le consigliere del M5s si sono messe a stendere i panni in aula davanti ai banchi della Lega.
In una nota, Chiara Cremonesi, consigliera regionale di Sel, spiega alla Lega che “il gender gap non è una parolaccia” ma esiste davvero: “Vorremmo ricordare alla Lega e al suo capogruppo che lavorare meno e avere retribuzioni inferiori è tutt’altro che una libera scelta delle donne, come Romeo ha sostenuto – sostiene Cremonesi – ogni giorno devono combattere con l’insufficienza di politiche per la conciliazione mentre per il loro lavoro vengono pagate 0,47 centesimi per ogni euro guadagnato da un uomo. E nella maggior parte dei casi si fanno pure carico della famiglia e della gestione della casa. Da parte di un rappresentante dell’istituzione ci si aspetterebbe almeno un po’ di rispetto e magari anche qualche idea valida per affrontare il problema”.
(da “La Repubblica”)
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