ORA IL FRONTE DEL NO PREPARA LE CARTE BOLLATE SUL VOTO ALL’ESTERO SE DOVESSE VINCERE IL SI’ (MA SE VINCE IL NO ALLORA IL TAROCCO SAREBBE LECITO?)
L’ENNESIMA POLEMICA PRETESTUOSA NON VEDE TUTTI D’ACCORDO TRA I FAUTORI DEL NO
L’approccio, come sempre, è cattedratico. Ma il messaggio, mai come questa volta, è politico.
Il comitato del No, quello dei professori, annuncia che potrebbe presentare ricorso se al referendum del 4 dicembre i Sì dovessero prevalere grazie al voto degli italiani all’estero.
Mediaticamente un ordigno, seppure in punta di diritto, che contribuisce a quel clima ‘senza esclusione di colpi’ degli ultimi giorni.
Il ricorso si fonderebbe sulla incostituzionalità della legge che regola il voto degli italiani all’estero.
Secondo Alessandro Pace, presidente del comitato, “la Costituzione all’articolo 48 dice che il voto è personale, libero e segreto. Così com’è strutturato quello degli italiani all’estero non dà garanzia di segretezza: di fatto ti arriva una busta, senza nemmeno raccomandata, l’elettore apre firma sì o no e la rimanda”.
Il rischio, è il ragionamento, è che la missiva finisca in mani altrui o, peggio, in quelle di “capibastone” della criminalità .
Se dovesse essere valido questo ragionamento dovrebbero essere annullate anche le elezioni negli Stati Uniti, visto che oltre 20 milioni di americani hanno votato per corrispondenza, per non parlare degli altri Paesi europei.
Domani una delegazione sarà ricevuta dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. “Presenteremo tutte le ragioni — racconta Alfiero Grandi, vice presidente del Comitato – che ci spingono a pensare che ci sono dei rischi, d’altra parte sono ancora in tempo per rimediare. Quanto meno è legittimo chiedere che vi sia attenzione”.
In questa ultima frase emerge la pretestuosità della polemica, anche perchè se si è a conoscenza di irregolarità , basta andare a palazzo di Giustizia.
Tra gli aderenti al comitato non tutti condividono la scelta di finire a carte bollate. Peraltro, c’è anche un rischio pratico: ossia che la situazione si rovesci e siano i no a vincere solo grazie al voto dei connazionali residenti fuori.
E in quel caso si fa finta di nulla e la votazione sarebbe regolare?
Sintomo chiaro di polemica preventiva e nervosismo diffuso.
(da agenzie)
Leave a Reply