PASTICCIO IMU, STANGATA SU 6,6 MILIONI DI CASE. L’ABOLIZIONE LA PAGANO LE CASE AL MARE
IL DECRETO RESUSCITA UNA VECCHIA TASSA CHE, SOMMATA ALL’IMPOSTA MUNICIPALE, SARA’ UNA VERA PATRIMONIALE SULLE SECONDE ABITAZIONI… E LA TASSA SARA’ PURE RETROATTVIVA, SI PAGHERA’ DA NOVEMBRE
Il conto dell’abolizione dell’Imu sulla prima casa lo pagheranno soprattutto i possessori di seconde abitazioni non affittate. Le case al mare o in montagna per intendersi.
La novità è passata quasi sottotraccia, ma il provvedimento a cui lavora il governo è molto chiaro.
E, paradossalmente, riporta le lancette indietro di due anni, reintruducendo una tassa soppressa proprio per fare posto all’Imu.
L’imposta sulla casa varata da Mario Monti inglobava tra le altre cose l’inclusione nell’imponibile Irpef del “reddito fondiario” per immobili non locati.
Cosa significa? Che, prima dell’Imu, il semplice possesso di un immobile – se non utilizzato come abitazione principale – era da considerare comunque come possibile fonte di reddito.
Un reddito presunto, ma pur sempre reddito. Principio, questo, superato dall’introduzione dell’Imu.
E la nuova imposta aveva inglobato quella vecchia.
Tasse più alte per eliminare l’Imu.
Ora però tutto torna come prima e la “casetta al mare” costerà molto cara. Già da questo autunno, quando – Imu o non Imu – i possessori dovranno aggiungere alla propria dichiarazione dei redditi anche questa voce.
Nei fatti, niente di più di un aumento di tasse. La platea dei destinatari è in realtà molto più ampia dei semplici proprietari di abitazioni destinate alle vacanze.
Ad essere colpite sono tecnicamente tutte le case acquistate e non adibite ad abitazione principale.
È il caso di appartamenti in attesa di essere locati, o utilizzati come alloggio temporaneo senza residenza, o occupati da familiari. O, appunto, le cosiddette case-vacanze.
Quanto peserà questa norma per i contribuenti?
I conti li ha fatti il Corriere della Sera. “Ipotizzando un immobile con rendita catastale da 1000 euro con la nuova norma norma se viene dato in uso a un figlio sarà imponibile ai fini Irpef per 525 euro; se la casa è a disposizione l’imponibile salirà a 698 euro”.
Il reddito fondiario è calcolato infatti partendo dalla rendita, la cui metà viene rivalutata del 5% in caso “se l’abitazione è residenza di un familiare o di un comproprietario”, e ulteriormente maggiorata del 33,3% se tenuto a disposizione (come le case per le vacanze)
Il nuovo balzello (anche se più che di nuova imposta si tratta come detto di una maggiorazione di imposta esistente), diverrebbe così stabile anche negli anni a venire, con l’arrivo della Service Tax.
Raddoppiando di fatto l’imposizione.
Una stangata da 1,3 miliardi di euro.
Per il governo, la nuova norma dovrebbe valere tra il miliardo e il miliardo e mezzo.
Non un importo esiguo se si pensa che la “manovra” Imu vale circa 3 miliardi. Il provvedimento nelle intenzioni del governo serviva a bilanciare la deducibilità Imu per imprese su Ires e Irpef, ma nei fatti trattandosi di un pacchetto complessivo è arbitrario ricondurre singole coperture a singole misure adottate.
La reintroduzione del reddito a fini Irpef era nelle carte delle nove ipotesi messe a punto da Fabrizio Saccomanni per risolvere il nodo dell’imposta.
Nella numero 4 il Tesoro, utilizzando la semplice rendita catastale, al 100%, e non il reddito fondiario, aveva stimato in 1.964 milioni di euro le risorse così reperibili.
Visto che il nuovo testo parla di reddito, il nuovo salvadanaio varrebbe secondo le stime de Il Sole 24 Ore circa 1,6 miliardi di euro, circa 800 milioni di euro se se ne considera solo il 50% come prevede la norma.
Sommate le addizionali regionali e comunali si arriva “a sfiorare il miliardo di euro”. La platea di abitazioni colpite è di circa 6,55 milioni di immobili
Le contraddizioni del governo.
Cattiva notizia per i proprietari a parte, la norma cozza poi con almeno due annunci solenni sentiti ieri al termine del consiglio dei ministri.
Il primo, quello di Alfano, che la cancellazione dell’imu sia stata raggiunta “senza aumentare le tasse”.
E in questo caso, le tasse aumentano, eccome.
Il secondo, del presidente del consiglio Letta, che ha benedetto la nuova Service Tax come una imposta che non colpisce più il semplice possesso della prima casa, ma “l’utilizzo dei servizi”.
Il ripristino dell’inclusione Irpef del reddito fondiario è in tutto e per tutto un aggravio di natura patrimoniale. E il semplice possesso, costa.
(da “Huffintonpost”)
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