TASSAZIONE SECONDE CASE: BERLUSCONI FURIBONDO CON I SUOI, NESSUNO GLIELO AVEVA DETTO
“COSI’ COLPISCO IL MIO ELETTORATO”… NEL PDL SOTTO ACCUSA ALFANO E BRUNETTA CHE (DICONO) NON SE NE ERANO ACCORTI
Chi gli ha parlato, ha descritto un Silvio Berlusconi a dir poco furibondo e non soltanto per gli strascichi della sentenza Mediaset.
Quando il Cavaliere ha letto il testo del decreto legge sull’Imu, non poteva credere ai suoi occhi.
Nessuno dei suoi gli aveva riferito della norma sulla tassazione delle seconde case sfitte (che, per intendersi, sono per la maggior parte quelle a mare o in montagna a uso vacanze), che, secondo quanto espressamente previsto dal’articolo 6 del decreto, saranno anche assoggettate a Irpef.
In più tale norma sarà retroattiva e, quindi, valida per il 2013.
Non è difficile capire che la misura avrà un effetto boomerang per il Cavaliere, in quanto va a colpire quella medio borghesia, che costituisce la maior pars del suo elettorato.
In più i ministri del Pdl avevano assicurato il loro leader che il decreto avrebbe previsto la cancellazione di entrambe le rate Imu del 2013.
Il testo, al contrario, prevede soltanto l’abolizione della prima per le abitazioni principali e della seconda per i fabbricati industriali.
Tenendo in conto che per le prime case si dovrà aspettare il decreto di accompagnamento della Legge di Stabilità , previsto per metà ottobre, il Cavaliere non può che sentirsi con le spalle al muro.
Di fatti una crisi di governo prima d’ottobre farebbe saltare la cancellazione della seconda rata Imu sulle prime case; dopo sarebbe anche solo impossibile pensare a elezioni anticipate entro l’anno, senza contare la reazione dei suoi elettori, che si troveranno, in novembre, a pagare più tasse di prima.
Un vero scacco matto, dunque, di cui il Cavaliere non sa capacitarsi e per il quale comincia anche a dubitare dei suoi.
Come riferito da Libero, Berlusconi ieri “ha quasi sventrato Angelino Alfano e Renato Brunetta, perchè nulla di quello che gli avevano raccontato era contenuto nel decreto. Alfano è cascato dalle nuvole, e con lui tutti i ministri del Pdl, che sostengono di non aver mai discusso e visto la norma sulla tassazione delle seconde case”.
Strigliati dal Cavaliere, si sono rivolti a un ignaro Dario Franceschini e, perfino, al premier Enrico Letta, che, secondo il quotidiano di Maurizio Belpietro, avrebbe detto arrabbiato: “Quell’articolo deve saltare”.
Chi ha colpa dunque?
Come riportato ancora da Libero, s’è scaricata la responsabilità “sul povero Fabrizio Saccomanni, presunto autore dell’attentato. Ma qualcuno ha pensato a un brutto scherzo di Fassina”.
Come che sia, è impresa impari cassare l’articolo ora che il decreto legge è alla firma di Napolitano, tanto più che nessuno sarebbe in grado, in poche ore, di reperire una copertura da 1 miliardo e 374 milioni: perchè tanto vale quella che è già stata ribatezzata la “stangata sulle seconde case”.
(da “Huffingtonpost“)
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