PD, TUTTI CON IL NUOVO LEADER: DA RENZI A CALENDA, DA SALA A FRANCESCHINI
APPELLI PER UN “CAMPO LARGO”
Il vincitore, Nicola Zingaretti, promette di essere “leader di una comunità “, il Partito Democratico, e apre alla costruzione di un “campo nuovo, largo e plurale” che abbia come avversario la destra di Matteo Salvini. Attorno al nuovo segretario si muovono le diverse anime del partito.
Matteo Renzi, in un colloquio con il Messaggero, vede arrivare dalle primarie del Pd “splendidi segnali di una comunità viva e di una stagione politica, quella del M5S, che volge al termine”. L’ex segretario ed ex premier parla di “vittoria bella e netta” di Nicola Zingaretti, che è “un leader forte”, legittimato dal voto del popolo dem.
“In coda ai gazebo c’erano anche molti elettori grillini” spiega soddisfatto. Sono quei delusi a cui dovrà puntare il Pd. “In qualche modo il Governo e questa maggioranza arriveranno a maggio. La vera partita inizia dopo”. “C’è un pezzo di Italia che guarda con interesse a ciò che facciamo” aggiunge, “godiamoci questa giornata” perchè loro “stanno morendo e noi torniamo in pista”.
Per Carlo Calenda fare lo scrutatore ai gazebo è stata “un’esperienza entusiasmante”. Vede un Pd “rafforzato” dalla partecipazione popolare, “c’è un’Italia che ne ha le scatole piene di grandi proclamo e di inconsistenze ancor più grandi” afferma in un’intervista al Messaggero.
“Il 60% degli italiani non è contento del Governo, ma il 50% dice di voler votare Lega o M5S. C’è dunque un problema di offerta politica. Che possiamo iniziare a coprire con liste di grande qualità per le elezioni europee. Tutti sanno che mi batto per una soluzione che unisca tutte le forze civiche e politiche europeiste. E questa giornata dà forza a questo progetto”.
Beppe Sala ha ancora negli occhi la manifestazione di sabato a Milano a favore dell’integrazione, contro i razzismi.
“Credo che il vento nazionale cambierà davvero se altre realtà faranno quello che sta facendo Milano” dice al Corriere della Sera il sindaco meneghino, “se altri territori decideranno di mettersi in gioco, di provarci. Se l’Italia segue Milano, può esserci un Paese diverso, capace di resistere alle chiusure di questo Governo. Per quanto mi riguarda – prosegue Sala – io sono disponibile ad aiutare chiunque voglia spendersi in questa missione”.
Proprio da Milano è “nata la riscossa” secondo Dario Franceschini.
In un’intervista alla Repubblica, l’ex ministro sottolinea che con Nicola Zingaretti “comincia un percorso nuovo, di cambiamento e unità , di opposizione a una destra reazionaria e sbruffona”. Dagli elettori, prosegue Franceschini, “ci giunge una forte domanda di discontinuità ” – a cui Zingaretti risponde “con una vocazione civile, mai rissosa” – e “di unità “. Davanti c’è il progetto di “un campo largo di opposizione”, contro il Governo gialloverde.
(da “Huffingtonpost”)
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