PDL E PD, TUTTI ISCRITTI AL FESTIVAL ANTITASSE
FANNO FINTA DI DIMENTICARE CHE MONTI DEVE RIMEDIARE AI LORO ERRORI
Il clima di campagna elettorale fa volare i palloni delle proposte sul fisco, di riduzione ovviamente, sapendo che per il momento ciò non è possibile.
Poi il fatto che oggi il governo porta alla luce la spending review del ministro Giarda aggiunge l’illusione che, tagliando le spese, si possa costituire un tesoretto utile ad abbassare le tasse.
Tutti sono consapevoli che non sarà possibile, che al massimo si potrà evitare di aumentare l’Iva e centrare il pareggio di bilancio.
Da questo festival anti-tasse si distingue Casini, stupefatto da tutti questi «smemorati che sembrano Alice nel Paese delle meraviglie.
In 4-5 mesi ci siamo dimenticati perchè Monti ha preso in mano l’Italia, sembra che la pressione fiscale sia colpa sua.
Monti invece deve rimediare perchè qualcuno prima di lui ha abolito l’Ici e ora c’è l’Imu, perchè qualcuno in Europa ha sottoscritto impegni pesantissimi e ora dobbiamo onorarli».
Sono gli impegni sottoscritti da Berlusconi per il pareggio di bilancio nel 2013.
Ecco invece la babele di proposte.
La più sexy è quella del segretario del Pdl Alfano: non far pagare le tasse, fino alla somma vantata nei confronti della P.A., agli imprenditori che non ricevono i rimborsi. Fanno la ola gli uomini e le donne del Popolo della libertà che bacchettano Stefano Fassina, responsabile economia del Pd, che si permesso di ironizzare sull’idea di Alfano, bollandola come irresponsabile e propagandistica.
Intanto, perchè in tre anni e mezzo di governo, Berlusconi non ha attuato la proposta avanzata dall’ex ministro della Giustizia.
Poi perchè in questo modo si determinerebbe un buco di bilancio di 30-40 miliardi di euro in un solo colpo. Osvaldo Napoli invece difende la proposta di Alfano: è «semplice, razionale ed efficace quanto inutilmente polemica, contorta e irrazionale la replica di Fassina: per quale ragione dovrebbe aprirsi un buco nei conti pubblici se lo Stato attiva una compensazione fra crediti e tasse verso le imprese?».
La tassa più sofferta rimane l’Imu che gli italiani si apprestano a pagare tra mal di pancia e rabbia, ingrossando le fila dell’antipolitica e dell’astensione.
Maroni ne approfitta per lanciare la disobbedienza civile, ben sapendo quanto di queste entrate sulla casa i sindaci, che non possono derogare al patto di stabilità , hanno bisogno.
Facile per Bersani schiacciare la palla, ricordano al neocapo della Lega che in Italia c’è già troppa gente che fa lo sciopero fiscale, evadendo le tasse.
Semmai, dice Bersani, bisogna rendere l’Imu più leggera.
E per fare ciò aveva proposto un’imposta personale sui grandi patrimoni immobiliari. «Maroni era lì quando abbiamo fatto questa proposta. Erano tutti lì quelli che ora si lamentano. Poi su una cosa Pisapia ha ragione: bisogna fare un meccanismo per cui l’Imu rimane ai Comuni e loro non facciano solo gli esattori per conto dello Stato».
Erano tutti lì, sia prima che dopo il governo Berlusconi.
Ma ora Bossi dice che «Roma ha rotto le balle» e il tandem Gasparri-Romani chiede di sottoscrivere un accordo con la Svizzera per la tassazione dei patrimoni nascosti.
«Il Governo Monti – sostengono il capogruppo del Pdl e l’ex ministro – è chiamato a recuperare queste ingenti somme evase al fisco per allentare la morsa fiscale su cittadini e imprese».
Anche Di Pietro è della stessa idea e quantifica il capitale esportati illegalmente all’estero in 40 miliardi di euro.
«L’Italia dei Valori chiede da mesi che si faccia così, ma i signori del governo da quell’orecchio proprio non ci sentono e un sistema dell’informazione ancora più allineato e coperto che ai tempi del fascismo gli tiene bordone».
Amedeo La Mattina
(da “La Stampa“)
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