PDL, E’ SCONTRO SUL PROGETTO FORZA ITALIA
BERLUSCONI STUDIA L’AZZERAMENTO DEGLI INCARICHI… DOMANI MANIFESTAZIONE AD ARCORE
Tensione a mille dentro il Pdl che sta per essere smantellato.
Silvio Berlusconi si chiude per tutto il week end nel bunker di Arcore per preparare il lancio di Forza Italia da qui a venti giorni, ma già fa sapere che prima dell’autunno non saranno designati gli organi dirigenti del nuovo partito.
Solo un presidente al comando, per ora: lui.
Per evitare che lo scontro falchi- colombe o governativi e antigovernativi deflagri in estate, anche la scelta del coordinatore organizzativo (unico dirigente nazionale previsto dallo statuto di Forza Italia) sarà rinviata.
Di certo, la linea adottata è che chi ricoprirà incarichi governativi o in Parlamento alla guida dei gruppi non ne avrà nella pur snella nomenclatura forzista.
La selezione di imprenditori e manager da lanciare sui territori invece è già a uno stadio avanzato.
Le bandiere di vecchio partito richiamato in servizio torneranno a sventolare per la prima volta domani pomeriggio, proprio ad Arcore.
Una manifestazione di sostegno a Silvio Berlusconi «contro l’accerchiamento di cui è vittima» è stata organizzata dal coordinamento milanese del Pdl guidato da Luca Squeri.
Parlamentari, consiglieri regionali, provinciali e amministratori locali sono stati precettati dal quartier generale lombardo, ognuno dovrà portare «almeno una ventina di militanti » alle 18 davanti a Villa San Martino, residenza del leader.
Ma ci saranno anche Diego Volpe Pasini e l’“Esercito di Silvio”.
L’obiettivo degli organizzatori è radunare almeno un migliaio di persone davanti alle telecamere.
A Roma si preparano scatoloni per il trasloco dalla sede storica del Pdl di Via dell’Umiltà , sul portone della nuova in Piazza San Lorenzo in Lucina campeggerà già la targa Forza Italia
Sulla metamorfosi il segretario Pdl Alfano – ieri a Lampedusa da ministro dell’Interno – confida che «il passaggio a Forza Italia dovrà avvenire senza frammentazioni, lacerazioni ed emorragie».
E ripete: «Il Pdl sarà la cornice della coalizione, come fu la Casa delle Libertà dal 2001, Forza Italia sarà un grande partito liberale e moderato».
I distinguo della sua area di riferimento persistono.
Dopo Cicchitto, anche il cattolico Sacconi invita «al di là del nome», ad «approfondire l’identità ».
Ma anche gli ex An incassano. «Nessun imbarazzo a cantare meno male che Silvio c’è», ironizza Altero Matteoli, «io vado avanti con Berlusconi» taglia corto Gasparri. Amazzoni e fedelissimi berlusconiani esultano alla riedizione forzista.
Michaela Biancofiore, sottosegretaria e coordinatrice regionale, torna nella sua Bolzano e cambia nome (Forza Italia) alla sede del partito.
«Saremo al fianco di Berlusconi » ripete Gianfranco Miccichè di Grande Sud.
Stefania Prestigiacomo dice che il partito rinnovato sarà «pungolo quotidiano al governo che, se è capace, dovrà fare le riforme».
Per Anna Maria Bernini «Berlusconi conferma la sua capacità di leadership imprimendo una svolta alla politica».
Plaude la coordinatrice dei giovani Annagrazia Calabria. Ma dal futuro centrodestra si sfila il Carroccio.
Al vicesegretario Matteo Salvini importa nulla del nome: «La Lega comunque non si alleerà con nessuno».
(da “la Repubblica“)
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