PER IL CAMPIDOGLIO SI CANDIDA ALFIO MARCHINI
L’IMPRENDITORE ANNUNCIA: “CEDERO’ LE MIE AZIENDE, POI UNA LISTA CIVICA”
L’imprenditore romano Alfio Marchini punta al Campidoglio. “Ovviamente confermo la mia candidatura a sindaco di Roma. Lanceremo una lista civica – ha spiegato – che però è il primo passo per un progetto più ampio per la costruzione di un movimento civico metropolitano”.
Le voci su una possibile corsa di Marchini al Comune circolavano da qualche settimana.
Poi la scelta perchè “oggi l’offerta politica e partitica non soddisfa nè le mie aspettative nè quelle di un 50% di persone che non la trovano adeguata”.
Nè destra nè sinistra insomma, nonostante sia considerato vicino alla “gauche” sulle cui primarie dice: “Non ho votato. Riconosco a tutti e cinque i candidati caratteristiche di grandissima qualità . Avrei votato un puzzle del meglio di tutti e cinque insieme, non era possibile esprimermi per uno di loro in modo netto” anche se “riconosco a Pierluigi Bersani grande coraggio perchè si è aperto a una consultazione importante”.
Quanto alla scelta di non scendere in campo col Pd spiega: “Nella nostra famiglia abbiamo sempre avuto una forte passione politica e questo è un elemento che caratterizza la nostra storia. Abbiamo sempre ritenuto importante la politica, sempre espresso il nostro pensiero, il nostro appoggio e la nostra faccia su ciò di cui siamo convinti. Non c’è nulla di sbagliato nel Pd ma è una casa cui io non appartengo, non sono iscritto. Ci sono molti moderati che non trovano risposta nel Pd. E moltissimi elettori disillusi anche dal fallimento di Gianni Alemanno. Anche io ho sperato che fosse una sorta di Luigi Petroselli della destra”.
Marchini parla anche di Beppe Grillo: “Ho un giudizio positivo, è stato capace di creare un movimento di opinione importante che non è antipolitica. Io ho mandato alcuni miei infiltrati a sentire i grillini di Roma. Sono professionisti, consulenti di aziende, gente utile alla città che usa argomenti non demagogici. E poi senza l’esperienza di Grillo avremmo più confusione e ribellione nelle strade. Tuttavia gli mancano le soluzioni pratiche”.
Marchini ha poi illustrato il suo progetto per la capitale: “Formare una classe dirigente nuova e preparare Roma alla sfida della globalizzazione. Il nostro progetto presuppone la costruzione di soluzioni con i cittadini”.
E sul conflitto di interessi ha aggiunto: “Sono molto amico di Caltagirone, è un industriale importante, lui fa la sua vita io la mia, ma dispetto più grande non potevo farglielo candidandomi…non gli farò alcun favore. Io due mestieri insieme non li so fare, quindi siccome noi abbiamo un’attività industriale ho deciso di cedere l’attività , e ci sono fasi molto avanzate di contatti in atto”.
E alle ironie su twitter circa il “Piano Casa” di un eventuale Marchini “sindaco-palazzinaro”, l’imprenditore romano risponde: “Il problemi dei costruttori non sono le nuove licenze ma riuscire a trovare i soldi per costruire con licenze che già hanno o di vendere quello che già hanno costruito. Il problema di andare a costruire ancora non c’è, Roma oggi ha bisogno di tutto tranne che di espansione di costruzioni. Ha bisogno di ristrutturazione, di manutenzione straordinaria e ordinaria”.
Se la corsa al Campidoglio dovesse fallire, alla politica non rinuncerà facilmente: “Anche se l’operazione non dovesse sortire l’effetto desiderato – ha concluso- il mio è un impegno nel tempo, sono consapevole che è una cosa complessa ma la vittoria per me è avviare un percorso, un’onda lunga”.
Ma chi è Alfio Marchini?
Rampollo di una delle più influenti famiglie di costruttori romani, separato, con cinque figli, è nato a Roma il primo aprile del 1965 anche le sue radici sono a Città della Pieve in Umbria.
Il bisnonno Alessandro era un socialista impegnato in campo sociale e politico, il nonno Alfio partigiano e alla guida della Resistenza romana.
Insieme al fratello Alvaro (padre dell’attrice Simona Marchini e negli anni ’70 presidente della Roma calcio), guidò l’impresa di costruzioni fondata dal padre.
Cattolico, frequenta le scuole della borghesia romana e prima ancora di laurearsi in ingegneria alla Sapienza si mette alla guida del gruppo di famiglia nel 1988, a soli 23 anni e decide di uscire dal settore degli appalti pubblici specializzandosi nel project financing e in business emergenti. Nel giugno del 1994 viene nominato, dai Presidenti di Camera e Senato, membro del Consiglio di Amministrazione della Rai e, nel luglio dello stesso anno, Presidente di Sipra.
Dopo solo otto mesi si dimentte.
Dal 1995 al 1998 è Amministratore delegato di Roma Duemila S.p.A., società di proprietà del Gruppo Ferrovie dello Stato, che aveva il compito di coordinare gli interventi di riqualificazione urbana e infrastrutturale della città anche in previsione del Giubileo del 2000.
Alla fine degli anni ’90 diviene membro del Consiglio di Amministrazione di Banca di Roma e successivamente di Capitalia.
Nel 2007, a seguito della fusione di Capitalia in Unicredit, entra a far parte del Consiglio di Amministrazione fino a ottobre 2008.
E’ consigliere di amministrazione di Cementir e tra i soci fondatori, nonchè membro del Board Internazionale e Presidente del Board Italiano, dello Shimon Peres Center For Peace.
E’ socio fondatore dell”’Associazione Italia Decide” per la Qualità delle Politiche pubbliche, presieduta da Luciano Violante e il cui presidente onorario è Carlo Azeglio Ciampi.
E’ socio fondatore della Fondazione ”Italiani Europei”, inizialmente presieduta da Giuliano Amato e attualmente da Massimo D’Alema.
Quanto agli hobby e allo sport, con la sua squadra di polo ha vinto, anche come capitano della Nazionale italiana, diversi tornei mondiali.
(da “La Repubblica“)
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