PERCHE’ LA PROVINCIA DI TRENTO VUOLE UCCIDERE A TUTTI I COSTI L’ORSA JJ4: PER COPRIRE LE PROPRIE RESPONSABILITA’
MA E’ MAI POSSIBILE CHE UN’AMMINISTRAZIONE CERCHI LA VENDETTA E NON UNA STRADA DI CONVIVENZA?
«L’avremmo abbattuta anche subito», dice in conferenza stampa il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti dell’orsa JJ4, che è stata catturata il 17 aprile notte e ora è nella gabbia del Casteller, dove viene rinchiuso anche M62 (in condizioni che sono valse una denuncia per maltrattamento degli animali nel 2020).
Lo dice come fosse un vanto, e poi insiste nel confermare che l’uccisione del JJ4 è il suo proposito, come se uccidere un’orsa che – sorpresa nel bosco all’imbrunire con tre cuccioli ha reagito a quella che pensava fosse un’aggressione – riparasse il danno, sanasse le cose.
Come se ucciderla potesse attutire il dolore della famiglia di Andrea Papi, come se fossimo al dente per dente, alla legge del taglione, alla vendetta.
Ed è questo il punto: sembra che si stia semplicemente cercando una vendetta. E niente più. È quello che dice LAV oggi in conferenza stampa: perché uccidere l’orsa JJ4 quando abbiamo individuato due santuari (parchi-rifugi per animali) internazionali pronti ad accoglierla?
E in effetti perché? Forse uccidendola si pensa che si possano offuscare le mancanze della Provincia di Trento, più volte sottolineate, nel formare la cittadinanza alla convivenza con gli orsi.
Mancanza di programmi specifici nell’educare i cittadini, nello spiegare quali sono i comportamenti giusti nel caso si incontrasse l’orso, come si convive. E non solo. Mancanze nel non avere gestito in generale la presenza degli orsi, nel non aver previsto soluzioni, nel non aver pensato, loro per primi, alla sicurezza dei cittadini.
Nello svegliarsi quando succede una tragedia e dire «uccidiamoli» (ma con l’eutanasia, tanto per sembrare più «cortesi»).
Nel frattempo arriva oggi la dichiarazione dell’Ordine dei Veterinari Trentini che «sollecita i colleghi professionisti veterinari addetti a vario titolo di non assumere alcuna iniziativa che possa provocare la morte del soggetto per eutanasia, in applicazione del codice deontologico nazionale dei medici veterinari perché si ucciderebbe un animale sano».
Il punto è che pur nel riserbo che ha trattenuto in molti dall’esprimersi sull’orso, per puro rispetto alla famiglia di Andrea Papi, non si può più ignorare la risposta fallimentare e inadeguata della Provincia riguardo al tema.
Denuncia LAV nella conferenza stampa indetta oggi 19 aprile la mancanza dell’Amministrazione nel rifiutare di sedersi a tavoli condivisi, nel non voler accettare suggerimenti di convivenza raccolti e consegnati all’amministrazione, quali l’utilizzo dei cassonetti anti-orso (la presenza di cibo accessibile incentiva l’orso ad avvicinarsi ai centri abitati), o nell’attuare una eventuale sterilizzazione, proposta dalla stessa Provincia di Trento per l’orsa JJ4 nel 2021 (senza cuccioli sarebbe stata meno aggressiva) ma che non ha avuto seguito.
Ma perché non si collabora? Siamo quindi in un clima di guerra? La Provincia contro gli orsi, le associazioni a favore, o siamo tutti cittadini che collaborano per trovare la migliore soluzione possibile e che rispetti ogni diritto, degli uomini e degli orsi?
In questo clima di «non collaborazione programmatica» la risposta incessante della Provincia, sembra quella di chi finalmente ha trovato l’occasione per sbarazzarsi del «problema orso». Uccidendo JJ4, poi M62 e poi possibilmente anche MJ5, e quindi spostare 70 orsi in un altro luogo. Li chiamano «orsi problematici» appunto, il cui problema è reagire se si sentono aggrediti.
Dicono che prova dell’aggressività dell’orsa JJ4 è che ha rotto due foto trappole (anche il cinghiale nel mio giardino lo ha fatto e non è aggressivo). Qualsiasi cosa sembra utile per istituire un clima di guerra con gli orsi e con la natura.
«Abbiamo rafforzata la presenza delle forze dell’ordine davanti al Casteller per eventuali manifestazioni degli animalisti che sono la conseguenza di quanto accaduto» aggiunge la Provincia in conferenza stampa. Anche qui, come se fosse un vanto, una cosa da fare.
E gli animalisti rispondono, con il boicottaggio del Trentino, al ritmo di un hasthag che monta su Twitter, #BoicottaIlTrentino, con la scelta di non comprare i prodotti della Provincia e non andarci in vacanza, e con le raccolte firma – qui una delle tante su Change ma la più firmata al momento di Oipa. Nei prossimi giorni ci saranno delle manifestazioni a Trento per la salvezza dell’orsa. Domani verrà lanciata anche la petizione online di LAV, ma nel frattempo si può scrivere al Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti per dirgli che la chiave dei rapporti è il compromesso.
Non sarebbe, insomma, il caso che la Provincia di Trento abbassasse il fucile della vendetta e trovasse una strada di convivenza?
(da Vanity Fair Italia)
Leave a Reply