PERCHE’ L’ELEZIONE DI ELLY E’ UN FATTO POSITIVO PER LA POLITICA ITALIANA
QUELLO CHE A DESTRA MOLTI NON CAPISCONO O FINGONO DI NON CAPIRE… RIFLESSIONI DI CHI LA SEGUE DA TEMPO E AVEVA COMPRESO CHE AVREBBE VINTO CONTRO OGNI PRONOSTICO INTERESSATO
Qualche anno fa, a diversi mesi dalle Presidenziali francesi, quando uno sconosciuto Emmanuel Macron era dato quarto nei sondaggi con un misero 8%, pronosticammo che sarebbe arrivato perlomeno al ballottaggio: divenne presidente. Seguire la politica non vuol dire solamente comprenderne i meccanismi di vertice, ma saper anticipare la “voglia di cambiamento” degli elettori o di parte di essi.
Sarebbe bastato seguire negli anni il percorso politico di Elly Schlein e i mutamenti sociali del nostro Paese, per comprendere che la marea montante di dissenso verso le politiche sovraniste da un lato e la incapacità dei vertici Pd di interpretare la voglia di cambiamento di metà abbondante degli italiani, avrebbe creato la “tempesta perfetta” per l’ondata travolgente che ha portato all’affermazioni di Elly.
Cosa la distingue da altri politici? Intanto la coerenza. E’ giusto uscire da un partito quando non se ne condivide il percorso, lo abbiamo fatto anche noi.
Si può fare politica anche fuori da schemi precostituiti, evitando i compromessi e mantenendo la rotta valoriale e ideale.
Politica vuol dire rappresentare e diffondere “una visione del mondo” non assicurarsi poltrone e potere.
Gli iscritti al Pd avevano preferito Bonaccini alla Schlein? Non avevamo dubbi, così come sul fatto che quando dal voto di 150.000 iscritti si sarebbe passati a circa un milione di elettori delle primarie, Elly avrebbe ribaltato il risultato. Perchè in ogni partito gli iscritti vivono nel loro mondo nel migliore dei casi, sono parte di cordate interne nella peggiore delle ipotesi. Quando si amplia la forbice prevalgono le tendenze presenti nella società che quel partito rappresenta. E vince la “voglia di cambiamento”, mai come in questo momento necessario nella sinistra italiana.
Argomento interessante è anche il tifo dei media sovranisti per Bonaccini, argomento già di per sè sufficente a indirizzarsi verso la Schein.
I comici media al servizio dell’internazionale sovranista che da mesi ci propinavano l’immagine dei “salotti buoni” che votano Elly, della sinistra da Ztl, della pasionaria dei diritti civili e dell’ambientalismo che “produce disoccupazione”, volevano scegliere pure il segretario del maggiore partito di opposizione. Non ci sono riusciti.
I pappagalli reazionari che parlano da mesi “se vince la Schlein meglio, sarà la fine del Pd” manifestano solo paura . Paura che chi non si è piegato alla propaganda sovranista e quel 60% che ormai diserta le urne possa tornare a votare. Perchè il centrodestra già raccoglie appena il 45% di meno della metà dell’elettorato, è già minoranza attualmente se il 55% non fosse rappresentato da presuntuosi megalomani, incapaci di allearsi. Se in prospettiva solo che la metà degli astenuti trovasse una ragione per tornare a votare, sentendosi rappresentato da qualcuno, i giochi sarebbero sconvolti. Questa è la scommessa di Elly che ha la capacità per riuscirci, chi la sottovaluta non l’ha studiata a fondo.
C’e un mondo di “incazzati”, precari, sfruttati, emarginati, delusi, con un futuro incerto, anche nel ceto medio, che cambiano voto facilmente o non votano, che guardano al leader e alla fiducia che trasmette. C’è un mondo sensibile ai diritti civili, al futuro del pianeta, alla parità di genere, alla cultura, all’istruzione, alla gestione umana dell’immigrazione, al volontariato che oggi non ha rappresentenza.
Perchè una destra sociale non esiste e perchè la sinistra è confluita al centro, intenta più ai giochi di potere che a tutelare diritti e lavoro.
Elly rappresenta una novità positiva, comunque vada, perchè innoverà la sinistra.
In ogni democrazia una opposizione forte è garanzia contro tentativi autoritari e violazione delle regole. E stimolo per la partecipazione alle scelte elettorali.
Senza dimenticarci che siamo il Paese che si è genuflesso in pochi anni a Renzi, Conte, Salvini, Draghi (prossima la Meloni) salvo poi abiurarli.
Segno che gli italiani non sono meglio di coloro da cui “pretendono” coerenza.
Come diceva il Guicciardini “convenne rege aver che discernesse della vera cittade almen la torre”: auguriamo a Elly di individuare quella torre.
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