POLVERINI: “COALIZIONE FINITA”: NEL LAZIO IL PDL IMPLODE
DUE CONSIGLIERI ELETTI NELLA LISTA DELLA PRESIDENTE DELLA REGIONE PASSANO COL PDL… LA POLVERINI DENUNCIA LA “COMPRAVENDITA DI CONSIGLIERI” E APRE LA CRISI: “NON SONO PIU’ DISPOSTA A SPENDERE LA MIA FACCIA PER QUESTI SIGNORI”
Nemmeno la scadenza dei ballottaggi ha funzionato da argine.
Il centrodestra nel Lazio si spacca, frana e rischia di portarsi dietro anche il governo della Regione.
Che ormai la «crisi è aperta» lo decreta la governatrice Renata Polverini a 48 ore dal voto.
Dopo settimane di polemiche per l`exploit della sua lista “Città nuove” alle amministrative (a Sora e Terracina due suoi candidati domani se la vedranno contro il Pdl), è arrivato quello che la presidente ha definito «un atto ostile del Popolo delle libertà » nei suoi confronti.
Due consiglieri eletti lo scorso anno nella sua lista, Andrea Bernaudo e Giuseppe Melpignano, decidono, a sorpresa, di passare nel Pdl.
La reazione della Polverini è furiosa: «È la fine della coalizione».
Parla di «compravendita di consiglieri alla vigilia di un voto così importante: caso di autolesionismo politico e di totale mancanza di responsabilità che supera quello dello scorso anno quando non fu presentatala lista del partito. Non sono più disponibile a spendere lamiafacciaper questi signori».
Nessuna diplomazia e nessuna cautela: la frattura è sotto gli occhi di tutti.
E mentre l`opposizione parla di un centrodestra «morto» e «al capolinea», iniziano a delinearsi anche gli schieramenti nel Pdl.
Gianni Alemanno, ad esempio, sostiene la governatrice.
Il sindaco di Roma (che da giorni lavora insieme agli ex finiani Urso e Ronchi e al sottosegretario Andrea Augello a un progetto per spostare il baricentro del partito e che vedrebbe la costituzione di gruppi autonomi in Parlamento ma federati al Pdl) auspica «un chiarimento per rilanciare l`azione del centrodestra».
Poi si fa vedere al fianco della Polverini sul palco di Terracina, a sostegno del candidato Gianfranco Sciscione contrapposto a Nicola Procaccini, Pdl ed ex portavoce del ministro Giorgia Meloni.
Da quel palco la governatrice rincara la dose:
«Qualcuno ha fatto dei giochi di potere per mettermi paura. Ma neanche il diavolo mi mette paura».
Devono intervenire i big del partito, in testa i capigruppo alla Camera e al Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, per richiamare tutta la coalizione al «senso di responsabilità ».
Ma la paura principale è che la Polverini possa chiedere (e ottenere) la sponda del Pd per andare avanti.
Un primo abboccamento c`era stato proprio da parte dei democratici che avevano ipotizzato l`appoggio ai candidati di Città nuove contro quelli del Pdl. A stoppare qualsiasi «impiccio» è Nicola Zingaretti, presidente della Provincia: «Si vada dritti al voto», afferma.
E così chiedono anche i deputati romani, Enrico Gasbarra e Roberto Morassut.
Il segretario regionale dell`Idv, Vincenzo Maruccio, invita tutta l`opposizione a «riunirsi per definire le strategie comuni».
«Non vogliamo replicare il modello Sicilia», avverte, ricordando l`appoggio dei democratici al governatore Lombardo.
Per ora, l`opzione appare remota.
Ma per capire cosa accadrà nel centrodestra laziale bisogna aspettare i ballottaggi.
Con lo sguardo rivolto a Sora e Terracina e la testa a Milano e Napoli.
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