PRIMA DI ESSERE CACCIATO, ORBAN ANNUNCIA IL RITIRO DEL SUO PARTITO DAL PPE
SPERIAMO CHE L’UNGHERIA TOLGA ANCHE IL DISTURBO DALL’UNIONE EUROPEA E TORNI CON LE PEZZE AL CULO SENZA I QUATTRINI CHE PRENDE DALL’EUROPA
Parola del premier ungherese Viktà³r Orbà¡n che lo ha appena detto su Twitter con un post della numero due del partito Katà¡lin Novà¡k: il suo partito, la Fidesz, lascerà oggi il gruppo parlamentare del Partito popolare europeo all’Europarlamento.
In precedenza i media ungheresi piຠvicini al governo e di fatto piຠcontrollati dagli oligarchi fedeli alla maggioranza avevano preannunciato stamane che la Fidesz avrebbe reso nota, con ogni probabilità oggi — scrivevano il Magyar Nemzet, illustre, storico quotidiano ora normalizzato, e il sito di news filogovernativo Origà³ — la sua uscita dal Partito popolare europeo.
Il post di Katà¡lin Novà¡k definisce “antidemocratiche e inaccettabili” le ultime decisioni del PPE che modificano norme e regole del suo gruppo al Parlamento europeo, rendendo possibile l’espulsione di un intero partito a maggioranza semplice e non piຠsolo a maggioranza qualificata.
In tal modo, Orbà¡n e la Fidesz che egli controlla personalmente e senza rivali al vertice sembrano aver deciso di giocare d’anticipo battendo sul tempo il vertice del PPE e il suo capogruppo parlamentare, Manfred Weber. I quali, come aveva scritto Repubblica, avevano modificato statuto e norme interne in modo da poter espellere anche un intero partito dalla famiglia a maggioranza semplice, non piຠqualificata.
Negli ultimi giorni, con le decisioni di Weber e del Ppe, il clima tra Fidesz e popolari europei aveva cominciato ad apparire a un punto di non ritorno.
I media filogovernativi ungheresi hanno pubblicato stralci e citazioni di una lettera personale che il premier magiaro, nella sua qualità di leader del partito, avrebbe scritto a Manfred Weber. In particolare, secondo queste citazioni Orbà¡n avrebbe scritto che “piuttosto che rimanere nello status di partito sospeso nel Ppe la mia Fidesz se ne andrà di sua iniziativa” e che le nuove norme “sembrano un abito tagliato su misura contro il mio partito e gli interessi della nazione sovrana ungherese”.
ULn regimer che ha posto in essere limitazioni alla libertà d’espressione, all’indipendenza della magistratura, alla libertà delle ONG, oltre alla violazione di norme europee su appalti pubblici, sistematicamente assegnati ai ricchi oligarchi fedeli al premier, a cominciare dall’uomo piຠricco d’Ungheria, Là¶rinc Mèszà¡rà³s self-made man amico da sempre della famiglia del premier.
In Ungheria le elezioni politiche si tengono nell’aprile dell’anno prossimo e i sondaggi dipingono un testa a testa tra la Fidesz di Orbà¡n e l’eterogenea coalizione delle opposizioni (Verdi europeisti, socialisti, ex ultradestra di Jà³bbik e altre forze). Il cartello delle opposizioni si prepara a primarie quest’estate per scegliere candidati unitari al ruolo di futuro premier e in futuri altri principali ruoli di governo.
(da agenzie)
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