PRIMARIE PDL: BAMBOLE NON C’E’ UN EURO
IL PARTITO E’ IN ROSSO, SILVIO NON CACCIA UN SOLDO E IL TESORIERE E’ DIMISSIONARIO…OGNUNO SI FINANZIERA’ DA SE’, MA I CANDIDATI PIU’ POVERI NON AVRANNO CHANCHE
Dovranno essere delle primarie a costo zero. Questo è l’input arrivato da via dell’Umiltà .
Ogni candidato, quindi, dovrà pensare a sè.
Stavolta, non arriverà nessun aiuto dal partito. I tempi d’oro sono finiti.
I tesorieri del Pdl Rocco Crimi e Maurizio Bianconi sono stati chiari: non si sono più risorse, è il momento di tirare la cinghia, basterà il contributo di 2 euro a voto per finanziarsi.
I «POVERI» IN CRISI
La linea dell’austerithy, però, ha messo in crisi gli sfidanti più poveri di mezzi, costretti a sborsare tutto di tasca propria: il limite fissato dal regolamento approvato dall’Ufficio di presidenza è fissato a 200mila euro e per una ‘campagna vincentè ci vogliono almeno 100 mila euro.
«Non ho mica i soldi di Samorì che dice di aver raccolto 40mila firme, io le firme devo andare a cercarle una ad una sul territorio, per ora ne ho raccolto 9mila», si lamenta l’amazzone Michaela Biancofiore.
CHI PAGA I GAZEBO?
L’argomento soldi, dunque, resta un gatta da pelare. Nessuno ne parla con piacere. Di solito ci dovrebbe pensare il partito, almeno a pagare i gazebo e il materiale di propaganda elettorale.
L’affitto di un gazebo invernale costa circa 400 euro al giorno, 2mila 800 euro alla settimana e 12 mila euro in un mese.
Senza contare le spese per volantini, «santini», manifesti e pranzi e cene con i potenziali elettori. Internet può dare una mano, ma, a conti fatti, le spese restano alte.
Dalle parti di via dell’Umiltà fanno sapere che ai gazebo potrebbero provvedere i coordinamenti locali (quelli provinciali in particolare), ma nulla è sicuro.
TESORIERE VACANTE
Resta poi il problema degli straordinari da pagare ai dipendenti della sede di via dell’Umiltà per seguire la maratona delle primarie e i costi del software per pubblicizzare on-line le consultazioni.
Il piatto piange e il budget è stato ridotto all’osso.
In più c’è sempre il caso Crimi da risolvere: da quando il tesoriere ha rimesso il suo mandato tutto è bloccato, nessuno può autorizzare le spese senza la sua firma.
(da “il Corriere della Sera“)
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