PROCESSO GREGORETTI; SALVINI PROVA A COINVOLGERE ANCHE ALTRI ESPONENTI DEL GOVERNO, TONINELLI LO ACCUSA
COMUNQUE SE SALVINI VUOLE FARSI 15 ANNI DI GALERA IN COMPAGNIA NESSUN PROBLEMA… LA TESI DIFENSIVA DIVENTA UNA AMMISSIONE DI COLPA DA PARTE DI CUOR DI LEONE CHE INVECE DI MOSTRARE IL PETTO MOSTRA LA SCHIENA, IN FUGA COME SEMPRE
Si incrociano i casi Open Arms e Gregoretti anche nell’udienza di oggi a Catania, dove l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini risponde di sequestro di persona per il mancato sbarco dei migranti dalla nave Gregoretti.
La legale del politico, l’avvocato Giulia Bongiorno, incalza l’allora ministro ai Trasporti, Danilo Toninelli, sostenendo la tesi di una condivisione e compattezza nelle scelte da parte del governo; che insomma Salvini non decise da solo.
Tesi ovviamente contestata da Toninelli: “La linea del governo era di fare interessare gli altri Stati europei al collocamento dei migranti. Ma ogni sbarco era un caso a parte”, ha detto l’ex ministro. “E’ in corso un tentativo di addossare su di me, sul ministro ai Trasporti, una scelta, che è solo del ministro dell’Interno. E’ stabilito dalle norme che per l’assegnazione del porto sicuro c’è un mandato unico al ministro dell’Interno che è il responsabile. Stiamo assistendo, invece, al tentativo di scaricare tutto sul ministero dei Trasporti, da parte di un uomo che diceva di difendere i confini italiani, che era l’uomo forte al governo”.
“Ci sono le leggi nazionali e internazionali – ha aggiunto – che spiegano che l’assistenza in mare spetta al ministero dei Trasporti, ma l’assegnazione del porto per lo sbarco è responsabilità unica al Viminale”.
(da agenzie)
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