PROCESSO PER PECULATO RINVIATO PER LA POLI BORTONE
SECONDO L’ACCUSA “AVREBBE CONCORSO IN MODO CONSAPEVOLE A FATTI ILLECITI RELATIVI ALL’ACQUISTO DEI PALAZZI DI VIA BRENTA DA PARTE DEL COMUNE DI LECCE”
Si è aperto ed è stato subito rinviato il processo a carico dell’ex sindaco di Lecce (oggi candidato
alla presidenza della Regione Puglia per Forza Italia, a Noi con Salvini, Liberali e la civica Puglia Nazionale), Adriana Poli Bortone.
L’ex ministro per le politiche agricole deve rispondere di peculato e abuso d’ufficio, nell’ambito del processo sui presunti imbrogli legati alla costruzione e acquisizione, da parte del Comune di Lecce, dei palazzi di già Brenta, sede del Tribunale civile di Lecce.
Oltre all’ex sindaco sono imputate altre sette persone.
Il processo è stato aggiornato al 10 luglio, dopo che l’avvocato Sabrina Conte ha eccepito il difetto di notifica a Massimo Buonerba, ex consulente giuridico della Poli, già coinvolto nell’inchiesta sui presunti illeciti legati alla realizzazione del filobus.
Secondo l’ipotesi accusatoria (già passata al vaglio del gup Carlo Cazzella, che a gennaio ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati), la Poli Bortone avrebbe concorso “in maniera pienamente consapevole” a fatti illeciti relativi all’acquisto dei palazzi di via Brenta da parte del Comune, che sarebbe stata effettuata “in maniera non trasparente e solo apparentemente legale”.
(da “il Paese Nuovo”)
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