“PRODI HA GIA’ TOLTO LA TENDA, E’ LONTANO DAL PD”: INTERVISTA AD ARTURO PARISI
“RENZI IMPRIGIONATO DAL SUO EGO”
Arturo Parisi è il padre dell’Ulivo e delle primarie. Da sempre è considerato uno degli uomini politici più vicini a Romano Prodi.
Assume particolare credito quanto afferma in un’intervista al Corriere della Sera in merito alla “tenda” del Professore, ormai sempre più lontana dal Pd: “Più che a spostarla in un’altra parte del campo, credo che il rifiuto del progetto da parte di Renzi abbia spinto Prodi ad arrotolarla e ad allontanarsi dal campo” dice Parisi, che si iscrive anch’egli alla schiera dei delusi del Partito democratico targato Matteo Renzi.
Una lista che aumenta ogni giorno di più, soprattutto nei Territori, con una diaspora silenziosa dal Pd che riguarda anche nomi rilevanti a livello locale.
“Più che il contributo di Prodi, Renzi ha respinto il progetto della costruzione di un nuovo centrosinistra, che mettesse di nuovo al suo centro il governo del Paese. Ha respinto l’idea di costruire una coalizione capace di governare insieme alle forze di centro e di sinistra, con le quali già oggi governa a più livelli il Paese. A quelli che non riescono a credere come il Pd possa mai raggiungere questo obiettivo da solo, sembra che Renzi preferisca perdere, piuttosto che provare a vincere insieme”.
Parisi ha letto il libro “Avanti” e ne ha tratto una conclusione, un’analisi psicologica dell’autore.
“Anche a me il tema dell’Io sembra cruciale. Nel racconto del libro, come nella realtà , è interessante l’oscillare tra l’Io e il Noi. Hai voglia a ripetere che, se senza un Io non si parte, senza un Noi non si arriva. Renzi sembra seguire il percorso inverso. Così come sette anni fa la sua avventura esordì con un Noi giovani, premessa di una inevitabile rottamazione dei vecchi, tutta la successiva galoppata di Renzi si è svolta dentro un Io che è andato trasformandosi in una prigione”.
L’alternativa poteva essere Giuliano Pisapia, ma Parisi commenta con delusione il suo annuncio di non presentarsi alle prossime elezioni
“Ascoltando le sue parole quando ha riproposto, quasi per inciso, la sua scelta, ne ho riconosciuto la coerenza. Allo stesso tempo nei volti dell’uditorio zoomati dalla telecamera ho letto sconcerto e preoccupazione. Come se ai passeggeri di un aereo venisse annunciato d’improvviso che il pilota li guiderà da terra”. […] “Se per Pisapia Insieme non è, come credo, un invito rivolto soltanto a una parte ma a tutte le forze del centrosinistra, a cominciare dal Pd, ad operare insieme per il governo del Paese, quella che conta è la meta piuttosto che i percorsi per raggiungerla. Dentro un comune progetto è bene che ognuno faccia la sua parte. Penso che il progetto ora respinto prima o poi ritornerà attuale. Non ha alternative”
L’alternativa D’Alema-Bersani non può essere accantonata, la loro voce, spiega Parisi, deve restare in campo.
“Come nessuno può chiedere al Pd che Renzi si faccia da parte, nessuno può avanzare verso loro una pretesa uguale. Per chi ragiona con me sulla necessità della ricomposizione di un centrosinistra di governo, anche se come me non condivide le loro scelte, è difficile negare che essi facciano parte del nostro campo. E anche se caricati di una rappresentanza incomparabile con quella di un tempo, non posso dimenticare che la loro voce ha avuto finora il timbro di una sinistra di governo”.
(da “Huffingtonpost”)
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