“PUTIN FINANZIA PARTITI ANTI-UE”: MOZIONE APPROVATA A STRASBURGO
“IL CREMLINO USA THINK TANK, TV, PSEUDO-AGENZIE DI STAMPA PER DESTABILIZZARE L’EUROPA”
La pressione propagandistica da parte della Russia e di gruppi terroristi islamici sull’Unione europea “sta crescendo”.
Lo sostiene una risoluzione approvata oggi dal Parlamento europeo, in cui si sottolinea anche come il Cremlino stia “finanziando partiti e altre organizzazioni all’interno dell’Ue” di ispirazione antieuropea.
“Il governo russo – si legge nel documento votato dall’assemblea di Strasburgo – sta utilizzando un ampio ventaglio di strumenti come think tanks, tv multilingua come Russia Today, pseudo-agenzie di stampa e service come Sputnik, social media e troll sul web per sfidare i valori democratici e dividere l’Europa”.
La risoluzione sottolinea la necessità per l’Europa di contrastare queste “campagne di disinformazione” e suggerisce di rafforzare la task force per la comunicazione strategica dell’Ue già al lavoro a Bruxelles e di investire di più per promuovere consapevolezza, educazione, media online e locali, giornalismo investigativo e alfabetizzazione nel campo informativo
La risoluzione è stata approvata con 304 voti a favore, 179 contrari e 208 astensioni.
La relatrice, la conservatrice polacca Anna Fotyga, ha apertamente ricondotto l’opera di “disininformazione e manipolazione da parte della Federazione russa” di cui “molti Paesi sono pienamente consapevoli” alla posizione dell’Unione contro “l’annessione della Crimea e l’aggressione all’Ucraina orientale” da parte di Mosca nel 2014, da cui sono derivate le sanzioni economiche adottate contro la Russia nel 2014.
“Anche questo rapporto – ha aggiunto Fotyga -, mentre era in via di preparazione, è finito nel mirino di una propaganda ostile”.
Il mese prossimo l’Unione Europea sarà chiamata a estendere le sanzioni contro la Russia, che già includono restrizioni poste all’accesso delle banche russe ai mercati monetari.
Il documento approvato a Strasburgo segna evidentemente un punto a favore di chi propende per la linea dura contro il Cremlino rispetto a Paesi membri Ue, come l’Italia e l’Ungheria, che avevano con la Russia un forte scambio commerciale e sentendosi piuttosto danneggiati vorrebbero porre fine alle sanzioni denunciando la loro “inefficacia”.
Ma la risoluzione di Strasburgo potrebbe suggerire anche sanzioni contro i media russi, come l’agenzia Sputnik e il canale Russia Today.
Per il presidente Putin, sanzionare i mezzi di informazione russi come proposto dai legislatori europei testimonia il degrado della democrazia in Europa.
(da “Huffingtnopost”)
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