QUALCUNO SPIEGHI A LA RUSSA CHE RICOPRE LA SECONDA CARICA DELLO STATO E NON PUO’ STRAPARLARE COME SE FOSSE NELLA SEZIONE DI PARTITO
IL SUO GODIMENTO PER IL FLOP DEL REFERENDUM E L’AFFONDO CONTRO LE OPPOSIZIONI NON HANNO NULLA DI “ISTITUZIONALE” … LA RUSSA FAREBBE MEGLIO A MORDERSI LA LINGUA INVECE DI LIQUIDARE IL REFERENDUM COME UNO SPRECO DI DENARO … LE OPPOSIZIONI LO AZZANNANO: “SI DIA UN CONTEGNO”, “CHI PENSA CHE UN REFERENDUM SU LAVORO E CITTADINANZA SIA UNO SPRECO DI DENARO NON HA UNA GRANDE CULTURA DEMOCRATICA”
Ignazio La Russa aveva già fatto parlare di sé quando aveva annunciato una propaganda referendaria affinché le persone non andassero a votare e rimanessero a casa. Si è attirato non poche critiche poiché le sue frasi erano state giudicate inopportune in quanto presidente del Senato e ieri, ospite di La7, ha affondato il colpo: «Il campo largo, se mai fosse nato, oggi è definitivamente morto, la campagna di odio ha schifato gli elettori».
La Russa, ospite in tv, è un fiume in piena. Se la prende con il Pd che «ha tentato di trasformare questo referendum in una vicenda interna di partito anziché fare un congresso. Ha pensato di far spendere milioni allo Stato per vedere se aveva ragione la Schlein o i suoi oppositori. Gli altri hanno tentato di fare un referendum contro il governo. Hanno perso gli uni e gli altri».
Il presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia, non accetta che la discussione venga posta in questi termini: «Chi pensa che un referendum su lavoro e cittadinanza sia uno spreco di denaro non ha una grande cultura democratica». Per il capogruppo M5S in Senato, Stefano Patuanelli, «la maggioranza si dovrebbe solo vergognare per la campagna di sabotaggio dei referendum messa in atto in queste settimane». E a La Russa rimprovera «le dichiarazioni di giubilo ed esaltazione totalmente fuori luogo, come se quegli oltre 14 milioni di voti fossero insignificanti e non contassero nulla».
La capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella chiede al presidente del Senato «di darsi un contegno» dopo le «parole di disprezzo nei confronti delle opposizioni». E poi aggiunge: «Capiamo che nella cultura di La Russa le opposizioni sono un fardello ma gli ricordiamo che siamo in democrazia, cambi tono perché l’odiatore sembra proprio lui».
Tuttavia La Russa ci tiene a far sapere di essere andato a votare «domenica mattina presto», come infatti aveva annunciato in un secondo momento sulla scia delle polemiche. Ha espresso un solo “no” al quesito che riguardava gli infortuni sul lavoro.
(da agenzie)
Leave a Reply