QUANDO FRATELLI D’ITALIA SE NE FREGAVA DELLA PRIVACY E FOTOGRAFAVA I CITOFONI
L’EPISODIO NEL NOVEMBRE DEL 2019 CON DUE ESPONENTI DEL PARTITO DELLA MELONI CHE OGGI DIFENDE I DATI SENSIBILI
Ed eccola qua la politica, nella sua splendente coerenza.
Tutto riassunto in un post pubblicato da Giorgia Meloni sulla lotteria degli scontrini.
Un commento intriso di rabbia e teorie del complotto in difesa — perchè questo è il termine che piace molto alla segretaria di FdI — della privacy degli italiani che, secondo lei, sarebbe messa a repentaglio qualora si partecipasse al concorso.
Insomma, Meloni contro lotteria degli scontrini, ma quando i suoi deputati e consiglieri fecero un video-censimento delle case popolari a Bologna pubblicando sui social le immagini con nomi e indirizzi (erano ampiamente individuabili dai loro discorsi) degli stranieri, fu proprio lei a difenderli.
Abbiamo spiegato e sottolineato come il grido di allarme di Giorgia Meloni contro lotteria degli scontrini fosse del tutto immotivato, fuori luogo e senza senso.
La leader di Fratelli d’Italia ha puntato il dito facendo nomi e cognomi: da Conte a Casalino, passando per Di Maio e Gualtieri. Fino ad arrivare, pensate un po’, all’Agenzia delle Entrate. Mentre la Nasa era impegnata in altro.
Ed ecco che, allora, torna a riecheggiare nell’aria quella sua giustificazione e non condanna nei confronti del deputato Galeazzo Bignami e del consigliere comunale di Bologna Marco Lisei che, nel novembre 2019, si prodigarono in un grande atto di difesa della privacy, pubblicando sui social un video in cui indicavano nomi e cognomi sui citofoni di chi viveva nelle case popolari.
Lì era un chissenefrega della privacy. Oggi, per un altro pugno di voti, la privacy torna a essere la vacca sacra da mungere.
Come accade per Salvini e il suo gioco per vincere una telefonata con lui. Ma a loro — e alla politica in generale — non frega nulla e non è mai fregato nulla della vostra privacy.
Sapevatelo.
(da Giornalettismo)
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