QUEL PONTE DELLE POLEMICHE, ERANO IN CORSO LAVORI DI CONSOLIDAMENTO
COSTRUITO NEL 1963 E COMPLETATO IN 4 ANNI ERA UNA STRUTTURA IN CALCESTRUZZO ARMATO PRECOMPRESSO
Sul viadotto Polcevera crollato in parte oggi a Genova “erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto e, come da progetto, era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione”.
Lo precisa in una nota Autostrade per l’Italia.
“I lavori e lo stato del viadotto erano sottoposti a costante attività di osservazione e vigilanza da parte della Direzione di Tronco di Genova. Le cause del crollo saranno oggetto di approfondita analisi non appena sara’ possibile accedere in sicurezza ai luoghi”, conclude la nota.*
Il “Ponte Morandi” crollato a Genova è stato costruito tra il 1963-1967, anno in cui fu inaugurato. La campata maggiore aveva una lunghezza di 210 metri su una lunghezza totale dell’opera di 1.182 metri.
La tecnologia costruttiva è quella del calcestruzzo armato precompresso.
Le pile hanno forma di cavalletto rovesciato bilanciato e un’altezza di 90 metri.
Gli stralli sono trefoli in acciaio rivestiti di calcestruzzo.Secondo quanto si legge sul sito ingegneri.it il ponte sul Polcevera fu progettato da Riccardo Morandi nei primi anni ’60.
Morandi, romano legato al razionalismo costruttivo di fine ‘800, brevetto’ un sistema di precompressione denominato “Morandi M5” che applico’ a diverse sue opere, tra cui il consolidamento di un’ala dell’arena di Verona nel 1953.
Cio’ che rese famoso Morandi, pero’, e’ la struttura del ponte a cavalletti bilanciati che riassume l’unione tra la trave precompressa isostatica e le strutture strallate.
Questa soluzione la si ritrova nel ponte genovese sul Polcevera ma anche sul piu’ lungo e precedente Ponte General Rafael Urdaneta sulla baia di Maracaibo (Venezuela), lungo 8,7 chilometri con 135 campate, di cui solo le 6 centrali con schema statico strallato.
Questo ponte crollo’ quando nell’aprile 1964 la petroliera Exxon Maracaibo, da 36.000 tonnellate a pieno carico, in uscita dalla laguna di Maracaibo, ebbe un guasto elettrico che la rese ingovernabile e urto’ le pile 30 e 31, ad oltre 600 metri di distanza dalle campate progettate per il passaggio del traffico navale.
L’impatto fu di tale violenza che fece crollare completamente le due pile trascinando in mare ben tre campate consecutive del ponte. Questo tipo di evento non era stato preso in considerazione durante la progettazione.
(da Globalist)
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