RAI, MARINELLA SOLDI, UNA MANAGER DELLA TV LONTANA DALLE SIRENE DELLA POLITICA
LA DONNA CHE HA PORTATO DISCOVERY DALLO 0,4% AL 7% DI SHARE
La manager che ha strappato Maurizio Crozza a La 7 per farne la bandiera della Nove e che ha portato in otto anni Discovery dallo 0,4% al 7% di share (trasformandola nel terzo polo tv nazionale) sbarca – al terzo tentativo – alla Rai. –
Marinella Soldi era stata corteggiata da Matteo Renzi nel 2015, quando in ballo c’era la presidenza di viale Mazzini. E il suo nome era circolato all’epoca della caccia all’ad del 2018, nell’era del governo gialloverde Lega-5Stelle.
A sceglierla – e a ottenere il suo “sì” per la carica di presidente – è stato però alla fine il “tecnico” Mario Draghi, che ha deciso di puntare su una persona che conosce benissimo il piccolo schermo e lontana dalle sirene della politica per provare a riposizionare la Rai in un momento di grande trasformazione nel mondo dei media.
Come funzioni l’etere tricolore la 54enne di Figline Valdarno -«sono nata nel giorno dell’alluvione, il 4 ottobre 1966», recita orgoglioso il curriculum – lo sa benissimo.
La sua carriera – dopo gli studi in due templi del management come la London School of economics e l’Insead di Fointanebleau – è iniziata alla McKinsey.
Dopo tre anni di consulenza ha deciso però di cambiare vita per star dietro i due figli e di mettersi in proprio lanciando una società di leadership coaching, una sorta di scuola per manager.
Discovery l’ha chiamata nel 2009. Il gruppo Usa all’epoca gestiva nel nostro paese solo una piccola pay-tv e voleva provare a crescere non solo nel nostro paese ma anche in tutta Europa.
Soldi ha trasportato le trasmissioni sul digitale terrestre, ha investito per comprare canali, per creare una concessionaria interna, per lanciare le produzioni interne.
Ha diversificato l’offerta segmentandola sui diversi target di mercato pubblicitario.
E alla fine è riuscita a portare Discovery sul podio dei network tricolori dietro Rai e Mediaset, grazie a sette canali free e sei a pagamento.
Un successo che ha convinto la casa madre Usa ad affidarle le strategie per tutta l’Europa del sud, trasferendo la sede a Milano.
Nel 2018 la manager, che parla quattro lingue ed è appassionata di yoga, corsa e trekking, ha lasciato il gruppo «per fare nuove esperienze».
Oggi è presidente della Fondazione Vodafone, consigliera indipendente di Italmobiliare, Nexi e Ariston Thermo, snocciola il suo profilo Linkedin, dove campeggia una frase di Charles Darwin: «Non sono i più forti che sopravvivono, ma quelli che sanno adattarsi meglio al cambiamento».
E visti i chiari di luna in Rai e nel settore dei media, di spirito di adattamento ne servirà molto per capire che ruolo può giocare una realtà come il nostro servizio pubblico in un mondo rivoluzionato dall’arrivo di Netflix, Amazon prime Video, Disney + e dallo tsunami del video on demand.
(da La Repubblica)
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