RAYANE, 11 ANNI: CHI E’ IL BAMBINO CON I LIBRI DI SCUOLA DELLO SGOMBERO DI PRIMAVALLE
CON LA DEPORTAZIONE A TOR VERGATA HA PERSO LE AMICIZIE E LA SCUOLA, (FREQUENTAVA LA 2 MEDIA), ORA L’INTERA FAMIGLIA VIVE IN UNA STANZA SENZA CUCINA
Si chiama Rayane e ha 11 anni il bambino con i libri dello sgombero di Primavalle.
A parlarne oggi è Lorenzo D’Albergo su Repubblica, che racconta come a soli 11 anni, tanto per gli sfollati di via Cardinal Capranica quanto per i compagni di classe, è diventato un simbolo: «Il bambino coi libri».
Così lo ha ribattezzato anche mamma Fatima, che continua a guardare la foto del suo bambino che sfila con una pila di volumi sotto gli occhi dei poliziotti: «Quest’immagine dice tutto».
Quello che lo scatto non racconta è il dramma di Rayane e delle sua famiglia. Nel giro di 48 ore il ragazzino nato e cresciuto in Italia da genitori marocchini e i suoi tre fratelli hanno perso tutto: addio all’ex istituto agrario di Primavalle, periferia Ovest di Roma, in cui abitavano da occupanti dal 2006. Con lo sgombero sono sfumate le amicizie costruite negli anni, un percorso scolastico ben avviato, anche una gattina.
«Era con noi da due anni e mezzo – racconta Fatima – ma non l’abbiamo più trovata, si sarà spaventata. Proveremo a cercarla di nuovo. Mio figlio? È triste, come potrebbe non esserlo?».
Alle spalle della donna, badante a tempo pieno fino alla nascita dell’ultima figlia, adesso si stagliano le forme severe della struttura in cui la Sala operativa sociale del Campidoglio ha portato lei, la sua famiglia e altri 12 sfollati.
Un palazzone con le finestre chiuse da gabbie e una vista sul nulla di Tor Vergata e il monumento allo spreco che è la Vela di Calatrava.
«Siamo lontani da Primavalle – riprende Fatima – e più isolati ora. Rayane? A lui piace andare a scuola. Ha appena finito la prima media, si prepara alla seconda. Dovremo iscriverlo altrove. Tra i libri della foto ci sono anche quelli su cui studia».
Ieri la foto del bambino con i libri dello sgombero di Primavalle è stata presa d’assalto dai sovranisti, che hanno imparato la nuova locuzione “fake news” e la utilizzano per bollare tutto quello che non gli piace.
Intanto Repubblica racconta del padre di Rayane, che durante la settimana va a caccia di pezzi vintage per poi aprire al pubblico delle domeniche di Porta Portese il suo banchetto di antichità .
«Io voglio continuare ad andare a scuola», ha detto Rayane ai suoi. Che ora non fanno che coccolarlo. «Stanotte (la prima a Tor Vergata, ndr) sono andata a caricare il cellulare e l’ho trovato che singhiozzava in un angolo, al buio. È dispiaciuto per gli amici, vorrebbe tornare a giocare a pallone con loro. Gli hanno mandato tanti messaggi. Vogliono sapere come sta, dov’è finito», racconta la mamma.
Fatima sa già la risposta: «Siamo tutti in una sola stanza, senza cucina. C’è una mensa… E ci hanno detto che sarà così almeno per un anno».
Effetti dello sgombero di lunedì: «Avete visto che schieramento? Sembrava una guerra contro famiglie e bambini. Neanche contro i mafiosi ho visto tanta polizia. Per questo penso che quella foto sia importante».
(da agenzie)
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