REDDITI DEI PROFESSIONISTI IN DISCESA: I NOTAI GUADAGNANO LA META’ RISPETTO AL 2005
CRISI E LIBERALIZZAZIONI: GUADAGNI IN DISCESA LIBERA
La crisi da una parte, le liberalizzazioni dall’altra. Così il reddito dei professionisti italiani è caduto in picchiata negli ultimi due decenni.
I calcoli li ha fatti l’Adepp (l’Associazione degli enti previdenziali privati), nel primo rapporto sulla previdenza privata, riportato da Italia Oggi.
Reddito dimezzato per i notai.
Numeri che raccontano la profonda trasformazione della composizione della ricchezza nel nostro Paese.
Spicca il dato dei notai, professione da sempre associata ad ingenti guadagni e ad alti tenori di vita. In sei anni, mostra il rapporto, il reddito medio dei notai si è più che dimezzato: il repertorio, l’indicatore degli atti registrati, è passato da 129.400 euro a 66.800.
A spingere al ribasso è soprattutto la netta flessione delle compravendite immobiliari, il cui andamento riflette quello del repertorio notarile.
E le liberalizzazioni varate dal governo Monti potrebbero non arrestare la discesa. Entro il 2016, secondo quanto previsto dall’ex presidente del Consiglio, la pianta organica dovrebbe salire dai 5700 notai attuali a 6200.
Avvocati fermi al 1990, ma iscritti triplicati in 20 anni.
Per gli avvocati le lancette dell’orologio si sono fermate 23 anni fa. Dal 1990 il reddito medio, al metto dell’inflazione, non ha subito alcun mutamento.
In questo caso, oltre alla crisi, pesa anche il sensibile aumento degli iscritti alla Cassa forense. Si passa dai 45 076 del 1990 ai 170,106 del 2011. Nella sola Roma, come spesso viene ricordato, ci sono tanti avvocati quanto in tutta la Francia.
Segno meno per architetti e ingegneri. Brutte notizie anche per ingegneri e architetti. Per i primi, dal 2007 il reddito scende da 33.037 a 28.444.
Per i secondi da 27.139 a 22.430. Parallelamente cala sensibilmente anche il volume d’affari medio, da 52.628 a 44.590 per gli ingegneri, e da 37.367 a 30.173 per gli architetti.
Psicologi a 625 euro al mese.
Allarmanti dati che riguardano poi gli psicologi. Un terzo degli psicologi europei risiede in Italia, la metà dei giovani professionisti risultano disoccupati e il livello delle retribuzioni si attesta sui 625 euro al mese.
Gli aumenti.
Non sole cattive notizie però. C’è anche chi , negli ultimi dieci anni, ha visto il proprio reddito aumentare. È il caso delle professioni economiche: dottori commercialisti, ragionieri, e consulenti del lavoro.
Complice la sempre più serrata lotta all’evasione condotta dall’erario e la conseguente crescita di adempimenti, il lavoro negli ultimi anni non è mancato.
Per i ragionieri commercialisti si passa dai 42.833 euro del 2004 ai 52.358 del 2012. Incremento da 57.177 a 63.391 euro invece per i dottori commercialisti.
(da “Huffingtonpost“)
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