RENZI A LETTA: “SE VUOI LA FIDUCIA DEVI ACCETTARE I MIEI TRE PUNTI”
A SEI GIORNI DALLE PRIMARIE IL SINDACO DI FIRENZE IMITA BERLUSCONI: TAGLI ALLA POLITICA, LAVORO E RAPPORTI CON L’EUROPA”… D’ALEMA: “RENZI USA IL PARTITO COME TRAMPOLINO DI LANCIO SU PALAZZO CHIGI, MA QUANDO SI TUFFERA’ SI ACCORGERA’ CHE LA PISCINA E’ VUOTA”
La ‘nuova’ fiducia (da confermare o meno) al governo Letta è già stata calendarizzata. Il passaggio alle Camere si terrà il prossimo 11 dicembre.
Un voto che arriverà tre giorni dopo le primarie del Pd.
Non è un caso, visto che quel voto e il risultato di quelle consultazioni sono legato a doppio filo. Ma a un appuntamento (il primo) che per i democratici farà la differenza, il partito ci sta arrivando sempre più sfilacciato.
E Matteo Renzi, candidato alla leadership del Pd, detta le condizioni – lui la chiama proprio “agenda Renzi” – al premier Enrico Letta al termine di una giornata convulsa e gravida di rimpalli.
Il primo round si gioca da Trieste, E’ da lì, infatti, che Renzi inizia col replicare ad Angelino Alfano sul futuro del governo: “Non tiriamo la corda, sono gli italiani che stanno tirando la cinghia”, dice.
Poi elenca le priorità per il 2014: taglio dei costi della politica, piano per il lavoro e rapporti con l’Europa. “Il Pd va alle primarie, sono aperte, e dopo l’8 dicembre farà le cose annunciate e in particolare dovrà fare dell’Europa il luogo dei nostri sogni e non dei nostri incubi. Se Alfano vuole fare queste cose noi siamo disposti a farle se vuole fare polemica noi non siamo disposti a farla”, sottolinea.
Concetti che ribadirà qualche ora più tardi davanti alle telecamere di Piazza Pulita: “Se domenica sarò io a essere eletto segretario, il Pd che ha 300 deputati e 100 senatori ed è il partito della maggioranza nella maggioranza, chiama il governo Letta e dice: ‘ste cose qui, stavolta si fanno”. E’ una sorta di aut aut.
Ma è sul taglio dei costi della politica che l’attuale primo cittadino snocciola pure le cifre: la sforbiciata necessaria è di 1 miliardo di euro. E poi: “Se prende la maggioranza Pippo Civati – aggiunge Renzi – la fiducia al governo Letta dura tre mesi. Di me dicono che io voglio fregare la seggiola a Letta. Io la mia ambizione la metto da parte. Io dico non mettiamo avanti l’ambizione di Renzi o di un altro. Ma se il Pd è maggioranza, allora si fanno le cose”.
Impegni “che devono essere messi nero su bianco”. Di sicuro, prosegue Renzi, la sera del 9 “partecipo alla riunione dei gruppi parlamentari per decidere quale atteggiamento tenere l’11 quando Letta si presenterà alle Camere.
Non decide il segretario lo decidono quelli che vanno alle primarie.
Meno tasse e più lavoro. Per Renzi è di sinistra chi abbassa le tasse, non chi le alza, magari foraggiando le spese della politica.
Il punto drammatico di questi 8 mesi è che abbiamo perso 8 mesi a parlare di quello che ci hanno imposto Berlusconi e Brunetta. L’Imu sulla prima casa vale 236 euro a famiglia. L’hanno già rimessa in alcuni comuni. Non l’hanno ancora tolta. Ma il punto è che il sistema sia semplice e chiaro. Imu, tasi, tares, iuc. Sembra superpippo. Iuc”. Poi, sempe incalzato da Formigli, risponde sull’occupazione. “Io non faccio lo slogan dicendo: ‘ti prometto 1 milione di posti di lavoro’. Io dico che se ce la mettiamo tutta sul turismo si creano posti di lavoro”.
A questo proposito, sulla riforma Fornero il sindaco di Firenze sottolina che “sulle pensioni è stato giusto intervenire. Perchè noi abbiamo avuto bisogno di allineare l’età pensionabile a quella degli altri paesi europei. Sulla riforma del lavoro bisogna invece ripartire da zero”.
L’Europa del sindaco.
Il candidato alla segreteria democratica, in caso di vittoria, promette una riduzione da un miliardo di euro dei costi della politica, a partire dal Senato, e un “gigantesco” piano per il lavoro.
Lo ha detto oggi in conferenza stampa a Trieste. “Le primarie del Pd devono dire il tipo d’Europa che vogliamo”, aggiiunge il sindaco di Firenze: “Chiederemo alla Bce di contrastare non solo l’inflazione, ma anche la disoccupazione”.
Renzi chiede nuovi impegni: dall’Erasmus al servizio civile, ad una politica dell’immigrazione condivisa. “Se l’8 dicembre vinceremo chiameremo tutti, le regioni ed i sindaci a Trieste, nel mese di marzo, per dire la nostra sulle elezioni e sul semestre a presidenza italiana”.
Civati per il voto anticipato.
Chi chiede a Renzi di tirare effettivamente la corda è il suo sfidante Pippo Civati. “Il destino del governo Letta – sostiene – lo sceglieranno gli elettori. Io ho una posizione molto precisa. Mi sembra che Renzi a volte converga a volte no, se converge siamo in due a dire che si va a votare in primavera”. Civati si dice poi fiducioso sull’esito delle primarie. “Vinceremo noi, siamo in crescita straordinaria. I pronostici del Pd sono sempre sbagliati”.
Cuperlo contrario.
Gianni Cuperlo invece non ci sta e attacca il sindaco di Firenze: “Dico Dobbiamo batterci perchè Letta riesca nel suo intento – ha detto durante un incontro della sua campagna elettorale – compia la svolta e abbia successo, non per seminare trappole e farlo cadere. Io non ci sto a giocare di sponda con Berlusconi. Renzi, a prosegutio Cuperlo “non pensi di fare il segretario nei ritagli di tempo e di oscillare continuamente tra lusinghe e minacce al governo. Dire che si devono fare le cose è uno slogan. Ma bisogna vedere come si fanno”.
L’accusa di D’Alema.
Attacchi al sindaco di Firenze arrivano, però, anche da Massimo D’Alema. “Renzi concepisce il partito come un trampolino di lancio per volare su Palazzo Chigi – accusa l’ex premier – Gliel’ho detto: tu sali sul trampolino per tuffarti. Ma la piscina è vuota perchè le elezioni ancora non ci sono”.
(da “La Repubblica”)
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