RENZI NON METTE SOLDI PUBBLICI PER I RISPARMIATORI TRADITI: SOLO 100 MILIONI A CARICO DEL SISTEMA INTERBANCARIO
SARA’ IL GOVERNO A DECIDERE GLI ARBITRATI DEI CONTENZIOSI
Una ciambella di salvataggio da 100 milioni di euro, interamente a carico del sistema bancario e quindi senza risorse pubbliche, che tuttavia non sarà in grado di tutelare tutti.
A tanto ammonterà l’importo massimo e totale dei risarcimenti che saranno destinati a una parte dei risparmiatori danneggiati dal decreto “Salva-banche”, che ha salvato quattro istituti (Banca Etruria, CariChieti, Carife e Banca Marche), azzerando però i risparmi di circa 10.500 obbligazionisti, per un totale di 340 milioni di perdite.
A fissare la cifra dell’impegno del Governo è un emendamento presentato dallo stesso esecutivo alla legge di stabilità , ora all’esame della commissione Bilancio di Montecitorio.
Le risorse non rimborseranno tutti gli aventi diritto e la designazione degli ‘arbitri’ che dovranno valutare caso per caso spetterà a palazzo Chigi, che sceglierà con un decreto del premier le figure preposte a questo compito tra “persone di comprovata imparzialità , indipendenza, professionalità e onorabilità ”.
Dopo le linee guida illustrate ieri in Parlamento dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, arriva oggi l’ufficializzazione della strategia scelta dal Governo per far fronte alla bufera che si è innescata dopo il crac e il conseguente salvataggio dei quattro istituti.
I 100 milioni arriveranno dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, perciò lo Stato non contribuirà in alcun modo.
L’accesso a questo strumento sarà riservato a persone fisiche, imprenditori individuali e agricoli, e ai coltivatori diretti.
Stabiliti l’importo e la platea dei beneficiari, sarà uno o più decreti del ministero del Tesoro, di concerto con quello della Giustizia, a definire le modalità di applicazione della misura: le modalità e i termini per la presentazione delle istanze di erogazione delle prestazioni, i criteri di quantificazione e le procedure da mettere in campo.
Le procedure che dovranno essere avviate per ottenere il risarcimento, si legge nell’emendamento del Governo, possono essere “in tutto o in parte anche di natura arbitrale”.
Se si ricorrerà all’arbitrato il rimborso scatterà qualora siano accertate le responsabilità delle banche nel momento della vendita delle obbligazioni in merito a trasparenza, correttezza, diligenza e informazione nei confronti dei risparmiatori.
La soluzione scelta dal Governo, in linea con le regole europee, è chiara: difendere il decreto che ha salvato le quattro banche dal fallimento e risarcire una parte dei risparmiatori che sono andati in difficoltà .
Sul fronte del provvedimento che per l’esecutivo ha evitato scenari ben peggiori arriva un aiuto a quelle banche che hanno concorso a salvare i quattro istituti sull’orlo del baratro: per loro arriva la deducibilità Ires e Irap per i contributi volontari.
Renzi ha deciso di spostare la regia della vicenda direttamente a palazzo Chigi: un segnale chiaro, in tal senso, è la decisione di non affidare alla Consob il ruolo di giudice per stabilire quali obbligazionisti hanno diritto ai risarcimenti.
Fonti di palazzo Chigi, infatti, spiegano che sarebbe incoerente affidare a un ‘player’ un compito super partes. Il premier ha scelto di ‘indossare’ la divisa dell’arbitro.
(da “Huffingtonpost”)
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