RENZI: “QUOTA 100 INGIUSTA, PRESENTEREMO EMENDAMENTO PER CANCELLARLA, I SOLDI DEVONO ANDARE AI GIOVANI, ALLE COPPIE, ALLE FAMIGLIE”
CONTINUA LA DISPUTA TRA CONTE E DI MAIO SU CONTANTE E PARTITE IVA
Luigi Di Maio sfida Giuseppe Conte sulla manovra approvata due gioni fa in consiglio dei ministri “salvo intese”. Mentre Matteo Renzi annuncia un emendamento per eliminare quota 100. “Domattina partiamo con la presentazione del Family Act, con Elena Bonetti. E spiegheremo perchè secondo noi quella misura, che investe 20 miliardi in tre anni guardando solo ai pensionandi, è ingiusta: quei soldi dovrebbero andare ai giovani, alle coppie, alle famiglie, agli stipendi e ai servizi. Noi voteremo un emendamento per cancellare Quota 100 e dare quei soldi alle famiglie e agli stipendi: vediamo che cosa faranno gli altri”, scrive il leader di Italia Viva nella e-news di presentazione della Leopolda 10, che prenderà il via stasera.
Il ministro degli Esteri guida il Movimento 5 stelle su una linea barricadera. E chiede che il testo torni “lunedì” in cdm. La risposta di Conte è tranchant: il via libera già c’è stato, lunedì si esaminerà solo un decreto sul terremoto.
E da Bruxelles, prima di entrare al vertice Ue, aggiunge: “Non mi sottrarrò ad altre verifiche. L’obiettivo è abbassare le tasse, recuperando risorse dal sommerso”. Ma la questione non sembra affatto chiusa.
Il premier, che descrivono parecchio seccato dalle sortite di M5s e Iv, chiede “lealtà ” ai partiti di governo e li invita a “collaborare” nella lotta all’evasione.
Ma i pentastellati fanno trapelare molti malumori e la manovra diventa sempre più terreno di scontro su molti temi: dal tetto al contante alle multe per chi non installi pos, fino alla stretta sulle partite Iva.
Da parte sua il segretario del Pd Nicola Zingaretti, ospite di Sky tg 24, afferma: “Bata polemiche, la manovra stata votata dal Cdm e quindi non va rimessa in discussione”. Quanto alla ‘querelle’ sulle partite Iva, risponde: “Si vedrà nel dibattito parlamentare ma questo governo – sottolinea il segretario dem – ha ripreso ad ascoltare le parti sociali a palazzo Chigi. Si scommette su una prospettiva che possa riaccendere l’economia italiana”.
La Commissione europea potrebbe chiedere chiarimenti al governo, con una lettera, sulle coperture e i saldi della legge di bilancio: “Se serve li daremo, siamo molto sereni su questo”, ha detto Conte ieri al suo arrivo a Bruxelles per il Consiglio europeo.
Ma è il fronte interno a impensierire di più. Perchè da M5s e Iv fioccano distinguo e annunci di emendamenti alla manovra.
Sullo sfondo, è il sospetto che circola tra i parlamentari, ci sarebbe una partita di Di Maio e Renzi per sostituire Conte. Al Senato, dove Renzi è determinante, secondo fonti cinquestelle in caso di ribaltoni non solo rischierebbe di spaccarsi il gruppo M5s ma ci sarebbe una decina di senatori Fi pronti a venire in soccorso di Conte, magari con appoggio esterno. Ma tra renziani e 5s c’è chi osserva: “La legislatura è solida, il governo no”.
In mattinata Di Maio convocherà i ministri M5s al ritorno dagli Usa per ridiscutere le cose che non vanno, dalla stretta sulla flat tax per le partite Iva (con tetto al reddito e ai rimborsi), a tutto il pacchetto contro l’evasione fiscale.
“E’ una follia”, dichiara Stefano Buffagni, voler cambiare le norme sulle partite Iva. Quanto alla stretta anti evasione, i M5s denunciano il rischio che abbassare il tetto al contante da 3000 a 2000 euro e mettere multe per i commercianti che non usino il pos, penalizzi i piccoli. Al ministero già si lavora a una riduzione delle multe sui pos, ma Conte difende a spada tratta il suo pacchetto anti evasione, incluso il tetto al contante. E aggiunge che la manovra non aumenta le tasse, come sostiene l’opposizione: “C’è un aggravio selettivo ma la pressione fiscale cala, non aumentano le tasse per 10 miliardi perchè vengono contati 3,6 miliardi recuperati dalle frodi”.
L’accusa di volere nuove tasse viene anche da Iv. Il ministro Roberto Gualtieri annuncia una Sugar tax sulle bibite con zuccheri aggiunti. Esulta il ministro Lorenzo Fioramonti che vorrebbe anche una tassa sulle merendine e chiede di destinare i fondi alla scuola. Ma Luigi Marattin, a nome di Matteo Renzi, annuncia un emendamento per cancellare la tassa
Si litiga anche sul carcere agli evasori. Conte riunisce a Palazzo Chigi un tavolo sulle frodi fiscali, per concordare la norma da inserire nel decreto fiscale, dove c’è l’inasprimento della sola pena per la dichiarazione fraudolenta. Ci sono il ministro Alfonso Bonafede per il M5s, Michele Bordo per il Pd, Pietro Grasso e Maria Cecilia Guerra per Leu, Giuseppe Cucca per Iv.
Alla fine fonti governative M5s affermano che c’è una prima intesa di massima. Dal Pd spiegano che ci sono nodi come le soglie di punibilità dei reati (Renzi le alzò, M5s vorrebbe farle scendere). Ma Italia viva dice un altro no: nessuna intesa.
(da agenzie)
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