RENZI VA DA ARMANI, NARCISO IN PASSERELLA
DA SPERANZA A DI CAPRIO, DA BERSANI A TOM CRUISE: RENZI FINAMENTE A SUO AGIO TRA I MILIARDARI ALLA MEGAFESTA PER I 40 ANNI DI PRODUZIONE DELLO STILISTA
Da Roberto Speranza a Leonardo DiCaprio, da Pierluigi Bersani a Tom Cruise, dalla bolgia Pd alla mega-festa per i 40 anni della produzione Armani.
Un salto troppo lungo? Non per Matteo Renzi che si prepara a passare dalle giornate di fuoco per lo scontro interno al Pd sull’Italicum alle giornate di festa per l’inaugurazione dell’Expo a Milano.
Sempre che anche quelle milanesi non si trasformino in giornate infuocate, visti gli allarmi degli addetti alla sicurezza sulle manifestazioni di protesta dei ‘No Expo’.
Ad ogni modo, al netto di tutto, la volata del premier dal caos politico romano ai lustrini dell’esposizione universale inizia oggi stesso, subito dopo il terzo e ultimo voto di fiducia sull’Italicum alla Camera, che è andato liscio come i primi due.
Dal Pd alle star di cinema e spettacolo perchè sarà l’inaugurazione del nuovo silos di Giorgio Armani il primo evento che a Milano darà il via a Expo.
Circa 4.500 mq di spazio, struttura in quattro piani con la migliore selezione di abiti Armani dal 1980 a oggi.
E’ la festa per i 40 anni della produzione di Giorgio Armani, ambasciatore Expo, che per l’occasione ha invitato il top delle star di Hollywood e dintorni.
In lista ci sono Tom Cruise, Leonardo DiCaprio, Cate Blanchett, Sofia Loren, Glenn Close, Pierce Brosnan, Tina Turner che è già arrivata in città ieri in tempo per l’after dinner con il dj set di Boy George.
Con loro, sul tappeto non rosso ma di prato verde allestito all’entrata del silos, stasera sfila anche Matteo Renzi e signora, come ha annunciato lo stesso Armani questa mattina in conferenza stampa a Milano.
Di certo, Renzi si butta tutto alle spalle: le 38 dissidenze del Pd che non gli hanno votato la fiducia, le critiche, le tensioni che gli sono piovute addosso in questi giorni. “La strada è ancora lunga ma ormai avviata”, dice ai suoi dopo i primi voti di fiducia incassati più che agevolmente sulla legge elettorale.
Resta il voto finale di lunedì, molto probabilmente con scrutinio segreto, ottimo rifugio per chi volesse far scattare trappole che comunque il premier non teme.
La legge elettorale è a portata di mano, ma per arrivarci bisogna passare attraverso l’Expo, vetrina dell’Italia sul mondo che ha portato a Milano 52 padiglioni autonomi e 9 cluster.
Infatti, se c’è una preoccupazione che circoli a Palazzo Chigi in queste ore, non è sull’Italicum ma sulla sicurezza all’Expo.
E’ anche per questo che la conferma sulla presenza del premier agli eventi milanesi arriverà solo all’ultimo minuto utile, a parte la cerimonia di inaugurazione domattina all’Open Air Theatre dell’Expo, con altri venti capi di Stato e di governo.
Lì Renzi ci sarà e sarà presente anche alla Turandot di domani sera alla Scala.
Ma su tutti gli eventi grava il peso della preoccupazione per possibili contestazioni e incidenti. Dal silos di Armani, passando per il concerto di Andrea Bocelli stasera in piazza Duomo fino ai due eventi di domani.
Ufficialmente il corteo dei No Expo si muoverà da piazza XXIV maggio solo domani pomeriggio.
E’ la MayDay, la manifestazione del lavoro precario che da un po’ di anni si tiene a Milano anche in contrapposizione al tradizionale corteo mattutino dei sindacati confederali.
Quest’anno punta a rovinare la festa all’Expo.
Stamattina il corteo degli studenti si è concluso senza incidenti, ma le vetrine di Manpower e di alcune banche sono state imbrattate.
Lo sforzo degli addetti alla sicurezza è quello di evitare che restino imbrattati anche i lustrini della festa Expo, premier e star hollywoodiane inclusi.
(da “Huffingtonpost”)
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