“REPUBBLICA” DELLE CORRENTI: DE BENEDETTI VOTERA’ RENZI, SCALFARI LO STRONCA
EDITORE E FONDATORE DIVISI SUL SINDACO
Come sempre nelle grandi occasioni, Carlo De Benedetti ha fatto il suo endorsement dalle colonne del Corriere della Sera, in una solenne intervista firmata da Alan Friedman: “Alle primarie del Pd voterò per Matteo Renzi”.
I lettori del suo giornale, laRepubblica, si sono invece beccati l’omelia domenicale del fondatore Eugenio Scalfari, di segno opposto.
Partita con il tono lieve di un sorprendente confronto tra due pensatori contemporanei come il sindaco di Firenze e lo scrittore e showman Fabio Volo, è sfociata in una autentica invettiva: “Il talento glielo riconosco ed è anche simpatico quando si ha l’occasione di incontrarlo, ma non credo che lo voterò alle primarie del Pd per la semplice ragione che, avendo promesso tutto, la sua eventuale riuscita politica rappresenta un’imprevedibile avventura e in politica le avventure possono giovare all’avventuriero ma quasi mai al paese che rappresenta”.
E per rimarcare meglio la bocciatura, Scalfari gli contrappone la santificazione dell’intellettuale bresciano: “Ricorda Balzac quando esordì scrivendo feuilleton sui giornali popolari dell’epoca. Poi entrò in forza nella letteratura e ne fu uno dei massimi esponenti. Auguro a Volo di fare altrettanto”.
Mai la divergenza tra il quasi ottantenne editore e il quasi novantenne fondatore fu così esplicita. De Benedetti chiama in causa l’elemento anagrafico, ovviamente non a carico dei più anziani, ma di quella generazione di mezzo che, nonostante i ripetuti e solenni incoraggiamenti dell’ingegnere di Ivrea (come lo chiamavano quando tifava per Achille Occhetto), ha fallito: “Ormai la nostra speranza è legata a chi oggi ha meno di quarant’anni”.
De Benedetti ammette con disinvoltura di aver cambiato idea rispetto alla precedente intervista al Corriere , quando liquidò Renzi dicendo che “di Berlusconi ne abbiamo già avuto uno”. Immediata la protesta di Gianni Cuperlo, avversario di Renzi e membro della generazione perduta bocciata da De Benedetti.
Da molti anni ripete le accuse al partito di Repubblica di ingerirsi negli equilibri interni del suo partito.
Il giornale diretto da Ezio Mauro è considerato dai cuperliani sdraiato sul sostegno a Renzi.
E così anche stavolta Scalfari è isolato, come nell’estate 2012, quando difese l’intangibilità del Quirinale (nella vicenda dell’intercettazione Napolitano-Mancino) contro editorialisti del calibro di Franco Cordero, Barbara Spinelli e Gustavo Zagrebelsky.
Quest’ultimo presidente onorario di Libertà e Giustizia, l’associazione voluta da Carlo De Benedetti.
Giorgio Meletti
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