RICOMINCIAMO DALL’ABC
IL NUOVO MACHISMO POLITICO E’ INDIFFERENTE ALL’EDUCAZIONE
Joe Formaggio (non è un nome d’arte, si chiama veramente così) è un esponente veneto di Fratelli d’Italia, appassionato di mitragliette. Lo indispone vedere africani per le strade, vuole un Veneto di soli bianchi e lo dice serenamente.
Stefano Bandecchi, imprenditore, ex parà, è sindaco di Terni, diventato celebre per lo sputo punitivo nei confronti degli ultras della Ternana (roba sua) e per le varie minacce verbali disseminate lungo il suo impetuoso iter politico, “ti spacco i denti” la meno irriferibile. La stazza fisica, di tutto rispetto, suggerisce di mantenere le distanze di sicurezza.
L’idea che le leggi — quelle vecchie e quelle nuove — bastino a tenere a freno gli intemperanti, i prepotenti, i razzisti e le altre numerose genie di sopraffattori, temo sia illusoria: lo dico anche in relazione all’intenzione del Pd di presentare in Parlamento l’ennesima legge antifascista e antirazzista — come se non bastasse il fallimento delle precedenti.
C’è da ristabilire, quasi da zero, una specie di pedagogia della convivenza che prescinde perfino dalle questioni ideologiche (pure importanti).
Il nuovo machismo politico oggi in circolo, metà ridicolo metà orrendo, ben prima che indifferente ai diritti è indifferente all’educazione.
Ci sono cose che non si fanno e non si dicono perché a farle, e a dirle, è l’incivile, il cafone al cubo, quello che ingombra la scena e rovina la vita agli altri.
Se questa inibizione sfugge (e sfugge, ormai, a moltissimi), vuol dire che siamo, civicamente parlando, all’anno zero. Bisognerebbe mandare, a certe persone, non l’ufficiale giudiziario, ma una maestra elementare che gli dica: su, venga con me, non si spaventi, sono qui per aiutarla. Cominciamo dall’Abc.
(da La Repubblica)
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