“RIENTRI IN MASSA NON PRATICABILI”, TUNISI SMENTISCE LE BALLE DI FRATTINI E MARONI: “MAI FIRMATO ACCORDI CON L’ITALIA”
L’UNICO IMPEGNO DEL GOVERNO TUNISINO DA ANNI E’ SOLO QUELLO DI ACCETTARE QUATTRO RIMPATRI AL GIORNO PER VIA AEREA….PER CONTROLLARE 1300 KM DI COSTA CI VOGLIONO MEZZI ADEGUATI… OCCORRE UN IMPEGNO EUROPEO PER GARANTIRE AIUTI PER LO SVILUPPO ECONOMICO DEL PAESE
L’ipotesi di rimpatriare a forza cento tunisini al giorno «non è fisicamente praticabile»: Nouisser Radhouène, segretario di Stato agli Affari esteri della Tunisia, segue da vicino la trattativa sui migranti con il governo italiano, ma ammette che «ci sono punti su cui c’è accordo, e altri su cui ancora l’accordo non c’è».
In particolare i problemi sorgono sull’idea cara a Silvio Berlusconi, quella di accelerare il rientro forzoso dei cittadini tunisini.
I vecchi patti, concordati con il regime di Ben Ali, autorizzavano il rimpatrio di quattro persone al giorno per via aerea ma il governo vorrebbe moltiplicare questa cifra.
Tunisi respinge l’idea di rimpatri di massa.
«Dobbiamo fare le necessarie verifiche sull’identità delle persone, gli amici italiani ci capiscono», dice Radhouène.
E rilancia: «Bisogna fermare il flusso della migrazione clandestina, e per farlo sono necessari strumenti: più barche, ma visori notturni, eccetera». Radhouène ricorda che la Tunisia ha 1.300 chilometri di costa: «Credo che ogni Paese avrebbe difficoltà a garantirne la sorveglianza».
Per mettere a punto i controlli ci vorrà tempo.
Ma per garantire la fine dell’emigrazione clandestina, il segretario di Stato propone anche un’altra via: «Nel lungo termine, la soluzione è fare in modo che queste persone non debbano lasciare il proprio Paese e rischiare la vita su una barca. Ma non possiamo farlo da soli. Serve l’aiuto economico italiano ed europeo, perchè queste persone possano costruirsi una vita dignitosa in Tunisia».
Nessun accordo sull’immigrazione è stato firmato dalla Tunisia con l’Italia lo scorso 25 marzo durante la missione a Tunisi dei ministri degli Esteri Franco Frattini e dell’Interno Roberto Maroni.
Lo fanno sapere all’agenzia tunisina Tap fonti ufficiali del ministero degli Esteri di Tunisi a seguito di alcune «dichiarazioni di partiti politici ripresi dai media italiani su un non rispetto da parte della Tunisia dell’accordo sull’immigrazione clandestina firmato» durante la visita dei due ministri.
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