RIFLESSIONI CONTROCORRENTE
UNDICI CONSIDERAZIONI SULLO STATO MENTALE DEL NOSTRO PAESE
1) Dopo appena due settimane di presunta chiusura di “attività non essenziali” i media, sulla base di un paio di episodi, fanno passare il messaggio di migliaia di italiani ridotti alla fame e pronti ad assaltare i negozi.
2) Nessun italiano pare abbia un piccolo gruzzolo di riserva per le emergenze: peccato che siamo tra i primi in Europa quanto a risparmi in banca (vedi statistiche)
3) Lavoratori che a fine marzo hanno ricevuto lo stipendio pare siano prossimi al suicidio se non ricevono la cassa integrazione entro il 15 aprile
4) Autonomi che dichiarano al fisco meno di 15.000 euro l’anno sono in preda a crisi isterica perchè il Governo ha loro regalato solo 600 euro di contributo per questo mese
5) Il governo ha stanziato 25 miliardi per le emergenze ma in giro si trovano solo le maschere di Carnevale, non quelle che servono contro il Coronavirus
6) Il tutto mentre sono ancora aperte il 66,6% delle aziende, a dimostrazione che non si è chiuso una mazza
7) Imprenditori soggetti al “rischio d’impresa”, regola liberista, che non sono in grado di mettere mano al portafoglio per un paio di mesi reivestendo nell’azienda una parte degli utili che hanno incassato negli anni precedenti
8 ) Governo che pretende giustamente un aiuto dall’Unione europea ma “senza garanzie”, in pratica senza dare l’esempio che vorrebbe dire porre fine a una misura delirante come quota 100 e modificando il reddito di cittadinanza, assicurandolo solo a chi ne veramente bisogno ed eliminando condoni agli evasori (basta questo per recuperare 20 miliardi)
9) Evasori fiscali, grandi e piccoli, che ora si chiamano “cittadini in preda alla rabbia sociale”, come se fino a ieri avessero mai pagato le giuste tasse.
10) Un governo che stanzia 400 milioni per evitare la fame dei poveri (pari a 50.000 euro a Comune, una cifra ridicola) quando la Regione Sicilia, ad es., ne ha stanziati da sola 100. O la fame esiste e allora la cifra è ridicola o è un bluff mediatico e allora sono soldi buttati, tanto per capirci
11) Il tutto mentre i dati sui contagiati sono taroccati, come quelli delle vittime, e qualche folle vorrebbe riaprire il restante 33% delle aziende, le scuole e magari pure gli stadi in tempi brevi (in quel caso tutti improvvisamente troverebbero i quattrini per acquistare il biglietto per la partita).
Conclusione: siamo un Paese ridicolo.
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