ROMA PRIDE IN MARCIA CONTRO I PASSI INDIETRO: “NOI BERSAGLIO DI ODIO E VIOLENZA”
CORI “ODIO LA LEGA” E CARTELLI CONTRO I LEGHISTI, MA ERANO 300.000 E NESSUNO DELLA DIGOS E’ INTERVENUTO IN QUESTO CASO
Il coro “Odio la Lega” e un ‘santino’ con una madonna in trono che schiaccia sotto il piede il volto del ministro dell’Interno Matteo Salvini; su un cartello il vicepremier è raffigurato truccatissimo, mentre su un carro il logo della Lega è tramutato in ‘Lega Pop – prima le italiane’.
Madrina della manifestazione quest’anno è Porpora Marcasciano, fondatrice del Mit, Movimento identità transessuale, volto storico del movimento italiano.
‘L’omofobia è maschilismo’ si legge su un cartello, mentre arriva il carro del Muccassassina, con i suoi animatori scatenati.
Un carro è allestito a mo’ di nave, carica di ‘marinaretti’ e ‘marinarette’ che lanciano lustrini sulla folla. Ovunque le bandierine arcobaleno, in particolare in mano a giovani e giovanissimi. ‘La mia libertà protegge la tua’ si legge in altri cartelli. C’è anche il carro dell’ambasciata britannica, con l’Union Jack riproposto con i colori rainbow, un Big Ben e le effigi di David Bowie, Elton John, Freddie Mercury e Amy Winehouse, icone rock della comunità lgbt.
“L’attacco alle famiglie arcobaleno è stato fin da subito, con il ministro Fontana, con il decreto sul ripristino di ‘mamma e papà ‘ sui documenti… Sicuramente c’è la volontà di cancellarci” afferma il presidente delle Famiglie arcobaleno Gianfranco Goretti. “Noi non chiediamo diritti ma doveri – ha aggiunto – i nostri bambini non hanno riconoscimento, noi invece vogliamo essere inchiodati alle nostre responsabilità genitoriali”.
“Questo è un Pride speciale, a 50 anni dai fatti di Stonewall che è stata la scintilla della rivoluzione del movimento, e a 25 anni dal primo grande Pride moderno e unitario a Roma. ‘Nostra la storia, nostre le lotte’” dichiara il portavoce del Roma Pride e presidente del Circolo Mario Mieli Sebastiano Secci.
“Proprio perchè vogliamo partire da quei momenti fondamentali della nostra storia ma non possiamo prenderci il lusso di spegnere solo le candeline – ha aggiunto – dobbiamo continuare a lottare in prima linea perchè i tempi che abbiamo davanti sono sempre più scuri: giornalisti presi di mira da politici al governo, insegnanti sospese e reintegrate in maniera arbitraria, esseri umani sequestrati nelle navi e intanto il movimento lgbt è sempre più bersaglio di odio e violenza. I nostri figli e le nostre figlie vengono dichiarati inesistenti e dunque c’è ancora tanto da fare. Oggi lo facciamo intrecciando le nostre lotte con il movimento transfemminista, con i migranti, con i lavoratori, con gli studenti, con i disabili intrecciando le lotte con chiunque combatta ogni giorno per costruire una società migliore”.
(da agenzie)
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