ROSA CRISCUOLO: “CON CLAUDIO SCAJOLA CENAMMO IN CAMERA, MA FU UN INCONTRO POLITICO”
SPUNTA UN’ALTRA DAMA BIONDA: L’ULTIMA CENA PRIMA DELL’ARRESTO
“Mi hanno fatto diventare la Candy Candy di Forza Italia…”.
Si mostra sorpresa Rosa Criscuolo, 34 anni, napoletana, avvocato matrimonialista.
La notorietà che l’ha raggiunta in queste ore “proprio non se l’aspettava”. È lei la seconda dama bionda dell’affaire Scajola-Matacena, un’altra bellissima donna al pari di Chiara Rizzo, Lady Matacena appunto.
La Criscuolo è la donna con cui l’ex ministro Claudio Scajola ha trascorso la sua ultima serata da uomo libero.
Dove? In una stanza dell’hotel imperiale di via Veneto. Aperitivo, poi cena in camera. Tutto – assicura – “solo per parlare di politica”.
“Ma quale mistero? Claudio Scajola l’ho conosciuto solo un paio di mesi fa e con lui ci siamo visti per parlare delle cose che non vanno all’interno di Forza Italia in Campania”, spiega Criscuolo in un’intervista a Il Messaggero.
Criscuolo è la fondatrice dei forzisti pro Nicola Cosentino, ma la sua passione politica ha radici antiche: prima era militante del Pd, poi per i radicali; infine l’approdo in Forza Italia, “dove ho costituito un gruppo di iscritti che sollecitano maggiore trasparenza nei rapporti interni al partito e rispetto alle decisioni prese in sede centrale”.
È proprio per questo suo ruolo – spiega – che Scajola l’avrebbe contattata.
Dunque l’incontro all’hotel Imperiale. “Avevo prenotato per conto mio una camera, lontana da quella di Scajola. Alle 21 […] mi ha offerto un aperitivo al bar dell’albergo; poi siamo andati a cena in camera sua. Abbiamo deciso così per evitare che qualcuno, vedendoci in un ristorante, montasse una storia… Ci sembrava più opportuno, anche perchè così avremmo potuto parlare meglio delle cose politiche che ci stavano a cuore. Il nostro era e resta solo un rapporto politico e me ne guarderei bene”.
Criscuolo è categorica: “Non ho una relazione con l’ex ministro, potrebbe essere mio nonno… Sa com’è, fino a Cosentino potrei anche arrivare, ma Scajola no, per favore”. “Quando ci siamo visti – ribadisce in un’altra intervista al Corriere della Sera – era già tardi. Scaloppine al limone, niente vino, sono astemia. E lui guardava un film alla tv, una storia di avvocati, era molto preso […] Lui era alla 2013, io alla 203, non mi alzo di notte per correre da Scjola, non è cosa, è un tipo quieto, serio e un poco andato d’età . E aveva un fortissimo mal di testa”.
“Forse il presentimento” – aggiunge la bella Rosa – di quello che lo avrebbe aspettato la mattina seguente: l’arrivo degli uomini della Dia, l’arresto, le sbarre di Regina Coeli.
(da “Huffingtonpost“)
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