SALVINI CONTRO UNA MISSIONE A GUIDA ITALIANA, A DIMOSTRAZIONE CHE E’ RIDICOLO LO SLOGAN “PRIMA GLI ITALIANI”
E IL MINISTERO DELLA DIFESA LO SCARICA: “NON E’ SUA COMPETENZA CHIUDERE I PORTI ALLA MISSIONE, EUNAVFORMED E’ UNA MISSIONE EUROPEA CHE RIGUARDA ESTERI E DIFESA, NON GLI INTERNI”
Il «folle accordo» di cui parlano il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il suo maggiordomo Danilo Toninelli è la missione internazionale Sophia di cui l’Italia ha il comando affidato all’ammiraglio Enrico Credendino.
Si tratta di un’operazione decisa in sede di Unione Europea e alla quale aderiscono tutti gli Stati membri ad eccezione della Danimarca.
La missione è stata rinnovata il 25 luglio 2017 e il Consiglio Europeo ha aggiunto al suo mandato tre nuovi compiti integrativi che vengono elencati sul sito internet: «Istituire un meccanismo di controllo del personale in formazione per assicurare l’efficienza a lungo termine della formazione della Guardia Costiera e della Marina libica; svolgere nuove attività di sorveglianza e raccogliere informazioni sul traffico illecito delle esportazioni di petrolio dalla Libia, conformemente alle risoluzioni 2146 (2014) e 2362 (2017) del Consiglio di sicurezza dell’ONU; migliorare le possibilità per lo scambio di informazioni sulla tratta di esseri umani con le agenzie di contrasto degli Stati membri, Frontex ed Europol».
Finora le navi sono intervenute solo in casi di grave emergenza per soccorrere migranti in difficoltà e li hanno portati nel primo porto sicuro con l’accordo del Viminale. Una procedura seguita anche ieri.
Se davvero il governo decidesse di rimettere in discussione l’accordo, il rischio è quello di rinunciare al comando di un importante organismo internazionale lasciando ad altri il controllo del Mediterraneo.
La sortita di Salvini è stata accolta con fastidio dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta, tanto che a sera, fonti del suo ministero sottolineano che la competenza sulle missioni internazionali non è del Viminale.
“Eunavformed è una missione europea ai livelli Esteri e Difesa, non Interni. Quel che vanno cambiate sono le regole di ingaggio della missione e per farlo occorre farlo nelle sede competenti, non a Innsbruck”.
Di più: “L’azione deve essere coordinata a livello governativo, altrimenti l’Italia non ottiene nulla oltre a qualche titolo sui giornali, fermo restando che la guida italiana per noi è motivo di orgoglio”.
(da agenzie)
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