SALVINI PREPARA IL SUO “PREDELLINO”: IL PARTITO UNICO (IL SUO)
DOPO GLI SCHIAFFONI RIMEDIATI DA SILVIO E DALLA NIGERIA, IL “SISTEMAMOGLI” CONTINUA A CREDERE DI CONTARE QUALCOSA.. MENTRE DEL DEBBIO PREFERISCE LO STIPENDIO MEDIASET A QUELLO DI SINDACO DI MILANO
Dovrà essere il “predellino” versione leghista. Il giorno del partito unico del centrodestra, chi ci starà salirà a bordo, gli altri resteranno a terra. Berlusconi avvertito.
Matteo Salvini ha segnato la data in blu sul calendario: l’8 novembre non sarà solo il giorno in cui concluderà dal palco di Bologna la tre giorni anti-Renzi con cui sogna di «fermare l’Italia». Ma da quella stessa tribuna lancerà anche il listone della coalizione del futuro. La decisione l’ha presa in queste ore.
Perchè è con l’Italicum (e il premio alla lista) che bisognerà fare i conti. Per il momento l’unica cosa certa è che il nome conterrà la parola Lega.
Perchè il leader del Carroccio pensa di poter dettare regole di ingaggio e condizioni dell’eventuale alleanza. «Sono disponibilissimo a ragionare con Berlusconi e Fi ma partendo dalle nostre proposte e senza marmellate » avvertiva già ieri da Radio Padania il lumbard in versione falco.
«Se pensano che siamo un popolo di trogloditi li stupiremo», dice a muso duro al Cavaliere secondo il quale il ragazzo sarebbe bravino ma «a parlare alla pancia» degli italiani.
Dell’8 novembre Salvini parlerà oggi in una conferenza stampa convocata alla Camera, anche per lanciare l’appello all’adesione a tutte le forze che non si riconoscono nel governo Renzi.
Il partito unico – del quale parlerà direttamente quel giorno, senza anticipazioni – consentirà di riprendere l’espansione a Sud, interrotta con le regionali. Poi, nella primavera 2016, l’intero pacchetto dovrà essere sottoposto al voto del congresso federale leghisa.
Ecco perchè sul nome si è aperto un dibattito tra i big di via Bellerio. Si fa un gran parlare di “Lega Italia” o “Lega degli italiani”, un brand costruito per sbarcare a Sud di Firenze e fino in Sicilia e soprattutto per catturare dirigenti ed elettori forzisti, in una ipotetica fusione Lega- Forza Italia.
Ma sono già parecchi i mugugni leghisti. Nel mini sondaggi ai vertici del Carroccio il nome «Lega dei popoli» sbaraglia le alternative. Dettagli, pur non secondari.
Quel che conta per Salvini è partire, e alla svelta. Al di là dell’appello che lancerà oggi da Montecitorio – parlerà anche dell’«affronto» del mancato riconoscimento del visto dall’ambasciata nigeriana – del progetto listone unico parlerà a quattr’occhi con Silvio Berlusconi.
Tra i due finora solo un’escalation di scintille, il faccia a faccia rinviato nelle ultime quattro settimane (se ne parla dai primi di settembre) sembra adesso probabile per giovedì a Roma, «ma non è ancora fissato » spiegano da entrambe le scuderie.
Sarà anche perchè non c’è lo straccio di un accordo ancora sulla candidatura a sindaco di Milano, mentre proprio da quell’intesa dovrebbe passare il rilancio della coalizione. Ma l’unico nome che avrebbe potuto conciliare tutte le parti in gioco, il giornalista Paolo Del Debbio, si è tirato fuori in maniera definitiva e categorica (il contratto Mediaset non può competere con l’indennità da sindaco di una grande città , troppi zeri di differenza).
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica”)
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