FITTO ASSOLTO IN APPELLO: “NESSUNA CORRUZIONE”
ERA STATO CONDANNATO IN PRIMO GRADO A 4 ANNI
Il parlamentare europeo Raffaele Fitto è stato assolto in secondo grado a Bari dall’accusa di aver ottenuto una tangente da 500mila euro dall’imprenditore Giampaolo Angelucci (anche lui assolto).
Dichiarato prescritto il reato di finanziamento illecito contestato a entrambi.
Il dispositivo è stato letto dai giudici del processo d’appello denominato ‘La Fiorita’.
Nel 2013 l’ex ministro degli Affari regionali di Forza Italia (oggi in Conservatori e riformisti) era stato condannato dal tribunale di Bari a quattro anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni (la Procura aveva chiesto una pena a sei anni e sei mesi).
L’imprenditore del settore sanitario Angelucci era stato invece condannato a tre anni e sei mesi (l’accusa aveva chiesto un anno in più).
I reati contestati a Fitto si riferivano al periodo fra il 1999 e il 2005, quando era presidente della giunta regionale della Puglia.
L’esponente del centrodestra era stato condannato per corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso di ufficio.
“l finanziamento di 500mila euro che Fitto ricevette per il suo movimento politico ‘La Puglia prima di tutto’ prima, durante e poco dopo la campagna elettorale per le regionali del 2005 – scrissero i giudici nelle motivazioni della condanna – dall’imprenditore Giampaolo Angelucci per far assegnare alle aziende di quest’ultimo un appalto settennale da 198 milioni di euro per la gestione di 11 Residenze sanitarie assistite (Rsa), si connota illecitamente in quanto è stato il prezzo della corruzione del Fitto da parte dell’Angelucci”.
Gabriella De Matteis
(da “La Repubblica”)
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