SALVINI RISCHIA IL PROCESSO PER AVER CHIAMATO “CRIMINALE” CHI NON LO E’
NON SEMPRE L’IMPUNITA’ LO SALVERA’, ANCHE BATTISTI PENSAVA DI ESSERE IMPUNITO… E UNA EVENTUALE AZIONE CIVILE DI CAROLA LO PORTEREBBE A PAGARE UN RISARCIMENTO MILIONARIO
Questa giornata rischia di essere poco piacevole per il ministro dell’Interno nella sua guerra personale contro la capitana della Sea Watch.
«Ha solo cercato di ammazzare cinque militari italiani», ha contestato Salvini nella diretta Facebook subito dopo la pronuncia del Gip di Agrigento Vella, totalmente favorevole alla operatrice della Ong tedesca.
E su Twitter ha scritto: «Nessun problema: per la comandante criminale è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perchè pericolosa per la Sicurezza nazionale (altra balla stratosferica, infatti la richiesta è stata respinta dalla Procura)Carola è cittadina comunitaria, il che imporrebbe la sua espulsione solo in caso di gravi comportamenti sanzionati da un giudice.
E il tentativo di «ammazzare cinque militari italiani»? E la qualifica di «criminale»?
Qui è Salvini, che da ministro ha un ruolo ufficiale, a rischiare: attraverso gli stessi canali giudiziari la destinataria delle sue accuse potrebbe chiedergliene conto.
In uno Stato di diritto non si può dare pubblicamente del criminale o accusare di tentato omicidio senza riscontri probatori.
E soprattutto non può proprio farlo il ministro dell’Interno, a meno di trincerarsi dietro l’insindacabilità delle sue affermazioni, perchè parlamentare.
Ma in quel caso l’ultima parola poi toccherebbe al Senato, come avvenne nel caso della nave Diciotti. Il che non esclude un’azione civile con richiesta di risarcimento milionario.
(da Open)
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